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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 12 settembre – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:12-09-2023 19:58
Ultimo aggiornamento:18-09-2023 12:00

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SAN MARINO – Nel pomeriggio prosegue l’esame della Variazione al Bilancio 2023; si riparte dall’Articolo 20Manutenzioni asfalti”: sono respinti tutti gli emendamenti abrogativi presentati dai gruppi di opposizione e l’articolo è approvato.

Si arriva infine al primo dei due emendanti frutto della mediazione tra maggioranza e opposizione sulle Residenze fiscali non domiciliate, lArticolo 23 “Interventi in materia di residenza e soggiorno”, sottoscritto da 39 consiglieri di tutti i gruppi consiliari. In sostanza l’emendamento riguarda 3 punti: a) al fine del recepimento delle direttive europee in materia di residenza e soggiorno, sulla base degli indirizzi espressi, a seguito di ricognizione generale delle norme in materia, dalla Commissione consiliare Affari Esteri, è dato mandato al Congresso di Stato di promulgare il decreto delegato per modificare la Legge n.11 /2010 (legge sulle residenza); b) in riferimento all’articolo 11 della presente legge, con l’espressione ‘alberghi che offrano standard qualitativi inquadrabili nelle primarie classi della categoria di settore, per una clientela ideale di elevata fascia economica’ si intendono alberghi classificabili nella categoria 5 stelle o superiore; c) le domande di cui all’articolo 10 della presente legge sono ricevibili dal 31 marzo 2024.

Sull’emendamento condiviso si apre un dibattito partecipato in cui sono ripercorsi i passi che hanno portato alla mediazione per sbloccare lo stallo dei lavori consiliari e giungere in questa sessione consiliare alla definitiva approvazione dell’Assestamento di Bilancio. Di seguito un estratto degli interventi all’Articolo 23:


Emanuele Santi, Rete: Arriviamo all’articolo fulcro di tutta questa discussione, ieri siamo arrivati a una mediazione, ma restiamo completamente contrari alle Residenze fiscali non domiciliate, l’articolo serve a posticiparne gli effetti. Siamo arrivati a questa conclusione dopo tre mesi, a causa delle impuntature del Segretario, ma dovevamo alla fine sciogliere il nodo e liberare il Parlamento da questo Assestamento. Cosa abbiamo inserito nell’articolo 23: una ricognizione su tutte le residenze che dovrà arrivare in Commissione Finanze e le risultante, se necessario, dovranno portare a modifiche sulle residenze. Secondo punto: è il comma 3 ed è la specifica che le Residente fiscali non domiciliate devono andare solo in categorie di hotel da 5 stelle in su, che oggi non abbiamo. Non bastava una dichiarazione formale. Infine il punto tre posticipa l’entrata in vigore delle residenze al primo gennaio 2024, quindi potenzialmente a dopo la firma dell’accordo di Associazione. E poi c’è il comma 4, che posticipa al 31 di marzo la possibilità di richiederle, così siamo sicuri che l’articolo non inficerà il negoziato. Noi chiedevamo il ritiro di questi due articoli, una volta approvati si è dovuta trovare una mediazione per eliminare lo stallo. Di fatto, qui c’è stata una forzatura, portando le Residenze in un provvedimento improprio, creando uno stallo in tre sessioni consiliari e con questo atto si è dimostrato che questo governo è ormai debole e al capolinea e che da qui alla fine dovrà fare i conti con l’opposizione, non dico sia commissariato, ma dovrà scontrarsi con noi.
Andrea Zafferani, Rf
Come ogni mediazione, può lasciare più o meno insoddisfatti, per noi i due articoli sulle residenze non domiciliate andavano totalmente eliminati, sono pericolosi non solo nella sostanza ma anche come messaggio che si dà fuori da qua. Nella migliore delle ipotesi sono inutili per mancanza di attrazione, interesse o strutture, nella peggiore sono articoli che fanno danni se utilizzati n maniera significativa. La maggioranza ha dovuto difendere il fortino e gli articoli, che erano il cuore di questo Assestamento, andavano difesi e non si potevano eliminare. Con la mediazione- da un lato la presentazione delle domande a dopo il 31 marzo 2024, quindi il fatto le le Residenze si debbano domiciliare in strutture che ad oggi non ci sono- di fatto si posticipano effetti e dà tempo di mettere in campo un accordo di Associazione. Fino alla fine di marzo l’articolo non esplicita gli effetti nella sostanza, questo ci soddisfa perché lo depotenzia nei fatti e abbiamo deciso di accettare la mediazione. Sulla debolezza o meno della maggioranza: mi pare evidente come sia messa dagli ultimi Consigli, non serve sparare sulla Croce Rossa.
Roberto Ciavatta, Rete
Questo emendamento è soprattutto frutto della mediazione tra Pdcs e l’opposizione. Su queste Residenze ci siamo scontrati da luglio scorso, la richiesta delle opposizioni da subito era quella di soprassedere in questa sede alla discussione di questi due articoli, per poi discuterli in Commissione, essendoci poi i tempi per farlo. Ma l’incaponimento del governo e della maggioranza ha portato a un muro contro muro di tre mesi, per poi arrivare all’effettivo posticipo del provvedimento e all’inserimento delle specifiche e dei chiarimenti richiesti. Qual è la ragione, a questo punto, per cui anche nell’assenza di hotel che devono ospitare questi residenti, c’era necessità di portare a casa il provvedimento? C’è stata la volontà, da parte del Segretario alle Finanze, di indicare una forma di adesione al governo, attraverso il recepimento di questa misura non digerita del tutto da parte di alcuni gruppi della stessa maggioranza: ‘Se volete restare al governo lo votate’, e così è stato. Altra motivazione: temo che questo articolo non produrrà effetti fino all’arrivo degli hotel a 5 stelle. L’unico suo uso sarà quello in campagna elettorale per dire ‘cari cittadini, noi abbiamo fatto un progetto che porterà un mucchio di soldi’. Questo è un elemento che in definitiva ha tenuto fermo il Paese per tre mesi e servirà solo per fare propaganda.
Nicola Renzi, Rf
Questo è l’emendamento della mediazione che ha consentito di accelerare i lavori, ci soddisfa fino in fondo? Come ogni mediazione non ci riempie di gioia, ma siamo sicuri resti testimonianza ed efficacia della nostra azione politica. Come Rf siamo stati la prima forza politica che, quando si parlava del Des, avevamo individuato le criticità maggiori in questa forma di pseudo residenza, piuttosto che nel Des in sè. A chi ci dice che non è il Des, chiediamo dove si trova testimonianza nella stesura di queste residenze? Appunto nel Des, questa è l’applicazione pedissequa del Des fatto senza la sovrastruttura originaria che può essere tranquillamente mutuata dalla legislazione vigente, perché non c’è bisogno di una sovrastruttura per una società che crei 5-10 hotel a 5 stelle, 10 ristoranti e 10 night club. Questo è il Des e noi abbiamo evidenziato più volte la pericolosità di questa tipologia di residenza. Le ipotesi sono due: o avranno troppo successo, allora saranno uno strumento effettivo per eludere le altre fiscalità, altrimenti non avrà successo e abbiamo chiesto: perché se non c’è vantaggio, qualcuno deve stare a San Marino, pagando 10 mila euro? Noi siamo galantuomini, abbiamo fatto una battaglia, e abbiamo poi fatto una mediazione su cui abbiamo dato parola, ma siamo comunque preoccupati per quando questa modalità di residenza potrà entrare in vigore.
Guerrino Zanotti, Libera
Discutiamo di un risultato di mediazione a cui siamo giunti, nostro malgrado, tardivamente. Le considerazioni sulla rischiosità delle residenza sono state già fatte. Questa maggioranza ha tenuto in stallo il Paese su questa questione. Il fatto che si sia arrivati alla mediazione solo dopo l’approvazione degli articoli 10-11 la dice lunga sulla necessità- per il Segretario- di far entrare questa legge entro il 2023. Per noi è un compromesso che onoreremo, tuttavia non ci solleva da tutte le nostre preoccupazioni che vengono solo traslate nel tempo.
Alessandro Rossi, Gruppo misto
In fondo non ci voleva tanto, l’articolo proposto non era così complesso e il muro contro muro vissuto in Aula per l’opposizione è stato un successo, abbiamo dato dimostrazione di produrre emendamenti di sostanza e di visione per i nostri cittadini colpiti dalla crisi. La data del 1° gennaio è riferita all’accordo di Associazione, motivo per cui poi, dopo, questo governo non avrà più ragione di essere. L’elemento contenutistico che lascia perplessità, sul perché si è voluto fortemente questo strumento, è il fatto di dare garanzia a potenziali investitori che lo strumento c’è e dare quindi il ‘là’ ad eventuali investitori. Però è un atteggiamento miope che presuppone che nella prossima legislatura ci sia sempre la stessa forza al governo, mentre non è scontato ci sia un’altra compagnie e che questo strumento possa essere confermato o meno. L’accordo raggiunto tutela le parti, verificheremo il successo o insuccesso dello strumento.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Questa battaglia consumata in Consiglio Grande e Generale negli ultimi due mesi e mezzo non si è scatenata su un elemento marginale, ma su due visioni diverse della Repubblica di San Marino, una visione ‘indecente’, legata alla possibilità di soggetti terzi di eludere il fisco del proprio Paese con una residenza nel nostro Paese- e ciò ci ha portato in passato tanti disastri- contemporaneamente una visione diversa di avvicinamento all’Ue che induce il Paese ad essere sempre più legato alle proprie capacità operative nel produrre prodotti e servizi e nell’avere con il resto del mondo un rapporto sereno e trasparente. La battaglia forse non è stata vinta da nessuna parte in campo, ma forse un pò di consapevolezza è arrivata a invadere un parlamento che non ha nel suo futuro quello di definire le residenze fiscali non domiciliate.
Francesco Mussoni, Pdcs
Capisco che abbiate bisogno di giustificarvi, effettivamente, perché mentre noi siamo convinti che questi articoli sulle residenze siano alla fine articoli di poco conto, voi invece li avete caricati di visione del futuro del paese, del sistema Ue…ma sono tutte scene che vi state raffigurando voi. Avete inscenato tutto questo su questa residenza fiscale non domiciliata- che nasce da lontano in maggioranza, ed è stato elemento di scontro in maggioranza- perché pensavate di dare una spallata a questo governo e di farlo cadere, con questo ostruzionismo. Ne sono convinto. Noi in maggioranza abbiamo l’obiettivo dell’accordo Ue, della trasparenza, del sano sviluppo economico…ci mancherebbe che noi abbiamo questi obiettivi, non c’è una visione diversa in questo senso, ma forse vi fa comodo pensarlo.
Avete constatato che la maggioranza ha maturato una convinzione in questo senso e abbiamo lavorato a una sintesi per non bloccare il Paese e ieri c’è stato un salto di maturità e di responsabilità politica necessario che mi auguro continui in Aula per arrivare all’appuntamento elettorale con ordine e determinazione e per sostenere il Paese nel suo percorso. Siamo convinti sia una mediazione decorosa per consentire a tutti di esprimere ciascuno il proprio ruolo e di organizzare questi strumenti giuridici nel modo più compatibile al contesto. Il gruppo manterrà fede all’impegno e sosterrà articolo.
Luca Boschi, Libera
Secondo il consigliere Mussoni l’opposizione voleva dare una spallata al governo. Fosse così non avremmo fatto l’accordo, ma noi crediamo nella necessità che questo governo ci porti all’Accordo di associazione Ue. Ma qual è l’analisi politica di questi tre mesi di fermo consiliare? Che abbiamo perso tre mesi. Quindi una maggioranza con i numeri risicati deve aver imparato la lezione, ovvero che da qui in avanti i provvedimenti consiliari vanno concordati. Adesso, si sta approvando l’Assestamento, il mese prossimo ce ne sarà un altro, poi si arriverà al bilancio e non possiamo proseguire con il muro contro muro.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Mi insinuo in questo clima bucolico… Mussoni dovrebbe dire che la sceneggiata è venuta male, perché in prima lettura avete fatto sollevare la vostra maggioranza e poi sugli articoli 10-11 qualcuno dei vostri si è astenuto. E poi vogliamo dirlo chiaramente? Questo è il commissariamento del Segretario Gatti che ha perseverato nella sua volontà di portare avanti il 10 e l’11, nonostante i malumori della sua stessa maggioranza. Il Re è nudo. Questo Assestamento è stato di fatto l’accordo di maggioranza, ma la maggioranza stessa attraverso questa mediazione commissaria il suo segretario di Stato, diversamente eravate consapevoli che questo Assestamento non lo chiudevate neanche questa volta. Il buonismo mi pare eccessivo, c’è stato il commissariamento di un Segretario da parte della maggioranza e la responsabilità in primis è la sua.
Manuel Ciavatta, Pdcs
Potremo dire che ‘il Re è nudo’, ma Segretario Gatti fortunatamente è molto ben vestito. Dopo l’intervento di chi mi ha preceduto vorrei riportare la questione nei termini e nella modalità in cui si è arrivati anche a questo emendamento, sottoscritto da tutta l’Aula e condiviso e elaborato insieme. Dopo è vero che erano diverse le posizioni consiliari, quella della minoranza era proprio di togliere quegli articoli, ma la maggiorzzna era andata avanti e così non si poteva continuava con il braccio di ferro, perché la maggioranza non può essere commissariata dall’opposizione.
Iro Beluzzi, Libera
Il regolamento consiliare dovrebbero essere cambiati, ma dando forza alle opposizioni, questa è l’emergenza democratica all’interno del Consiglio e invece c’è chi ipotizza di imbavagliare le opposizioni. Attenzione, si paventa piuttosto la non legittimità di questa attuale conformazione della maggioranza e del governo, ma soprassediamo. Ricerchiamo il dialogo tra le parti. Mi auguro che da qui a fine legislatura cerchiano di costruire un percorso ordinato, le sfide sono importanti e i rischi che corre il paese sono enormi.
Maria Katia Savoretti, Rf
Il consigliere Mussoni dice che gli articoli 10 e 11 erano articoli di poco conto, allora perché non li avete ritirati? Avete fatto una forzatura nei confronti del Paese e si accusa invece l’opposizione di fare ostruzionismo….voglio vedere in quest’Aula, dopo il 31 marzo 2024, i numeri e quanti imprenditori facoltosi verranno a San Marino a risiedere qua 5 mesi e portare 10 mila euro in strutture a 5 stelle che non abbiamo.
Gerardo Giovagnoli, Npr
Bisogna evitare di riproporre il dibattito su un comma già concluso con l0approvazione degli articoli 10-11, è stata aggiunta qui la definizione temporale alla presentazione delle domande, mentre l’opposizione dà l’idea che ci siamo dovuti rimangiare gli articoli sulle residenze. Al contrario, si fanno accordi e compromessi dal punto di vista della maggioranza onorevoli. Nello spirito già manifestato nelle Commissioni congiunte Finanze ed Esteri che ha a che fare con l’unico tema che può unire l’Aula, che è quello dell’accordo di Associazione. Mi fa piacere che altri consiglieri di minoranza hanno fatto riferimento a questo. E’ l’unica cornice che rende possibile un dialogo.
Vladimiro Selva, Libera
E’ evidente che qualcosa non ha funzionato nel piano del governo sulle Riforme fiscali non domiciliate. Noi ci siamo preoccupati fin dalla presentazione del Des sulla leggibilità, all’esterno, del provvedimento sul nostro sistema. Il governo, un po’ a causa o grazie alla nostra azione, è stato costretto a venire a discutere ad un tavolo e allora non è stato più muro contro muro e si è fatta politica, abbiamo potuto spiegare le nostre ragioni e le nostre preoccupazioni.
Matteo Ciacci, Libera
La battaglia dell’opposizione in Consiglio e la successiva mediazione ha portato a dire che le Residenza fiscali non domiciliate saranno operative da marzo prossimo,dopo l’accordo Ue, e che le stesse saranno inserite in una ricognizione generale delle residenze attualmente in vigore in territorio. Dal 2020 al 2023 ci sono oltre 800 nuovi residenti, tra cui gli atipici che meritano attenzione. Terzo punto: i residenti da marzo potranno essere insediati solo in strutture a 5 stelle, ci sarà così tempo per far crescere- se questo è l’obiettivo ma dubitiamo- strutture turistiche di livello. Ringrazio l’opposizione e chi ha portato avanti le trattative di dialogo e confronto della maggioranza- guardo al capogruppo Mussoni. Credo sia stato un duro colpo per la maggiorana sia l’uscita di Rete, sia la gestione di questi lavori consiliari: rivedere l’agenda di governo da qui a fine legislatura dovrà essere l’obiettivo che vi dovrete porvi, affrontando le priorità del Paese.
Marco Gatti, Sds per le Finanze
Se il bilancio fosse solo del Segretario per le Finanze sarebbe diverso da quello presentato. Il bilancio quando viene presentato, così come le sue Variazioni, sono frutto del lavoro che fa un governo e riguarda tutte le deleghe. Quando viene presento è Pdl del governo ed è progetto del governo. Ci può essere differenza di vedute tra articoli ed è legittimo che la maggioranza le abbia, è anche per quello che serve il Consiglio. Sulle Residenze spero non ci siano tecnici che ascoltino questi dibattiti, siamo veramente ridicoli, nessun intervento ha parlato del problema fiscale delle residenze fiscali non domiciliate. E per fugare ogni dubbio abbiamo inserito in comune accordo la revisione di tutte le residenze, visto che siamo in fase di accordo Ue e siamo convinti che proprio queste saranno le uniche che non dovremo toccare. Rispetto quanto accolto- il fatto che intendiamo per strutture di alto livello gli alberghi 5 stelle e superiori- è chiaro che non ci sono ancora, ma è una norma che mira a incentivare gli investimenti in quel settore. È uno strumento che mettiamo a disposizione, finché non ci sono, si parla di aria. Noi ci auguriamo che funzioni perché sarebbe una vittoria non del governo ma del Paese che arrivino investimenti. E’ stata differita al 1° gennaio perché è un onore fiscale ed è coerente che l’efficacia parta dal 1° gennaio. E se gli alberghi non ci sono, non è possibile ancora rilasciare la residenza. Abbiamo anche concordato di prevedere che le domande siano presentate oltre il 31 marzo, anche per dare modo all’amministrazione di adeguarsi con la modulistica e le analisi sul cosa richiedere (ci riferiamo alla Gendarmeria). Non ci vedo nessuna sconfitta di nessuno, è chiaro invece che su questo articolo è stata fatta una battaglia politica legittima.

Alla fine l’Emendamento all’Articolo 23, sottoscritto a livello bipartisan, viene accolto con 33 voti a favore e 4 astenuti.

Prosegue quindi l’esame dell’Assestamento. La seduta si interrompe con la bocciatura dell’emendamento di Rete per l’introduzione del reato di traffico di influenze illecite e la relativa modifica del Codice penale (18 voti contrari, 11 a favore e 1 astenuto). I lavori riprenderanno in seduta notturna, in cui si esamineranno gli ultimi articoli del Pdl Variazione di Bilancio 2023.

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