Processo per Lavinia Montebove, il giudice non si cambia: arriva un altro ‘no’ per la maestra imputata

È attesa per il 22 gennaio la sentenza per il caso della piccola Lavinia Montebove, in coma vegetativo dall'estate del 2018 in seguito a un investimento nel parcheggio dell'asilo

ROMA- Ha chiesto per la seconda volta di cambiare giudice e per la seconda volta la sua richiesta è stata rigettata dalla Corte di Cassazione. A questo punto, il 22 gennaio dovrebbe arrivare la sentenza di primo grado: “È stato rimosso l’ultimo ostacolo verso la sentenza”, dice Massimo Montebove, padre della piccola Lavinia, investita nel parcheggio dell’asilo nido a Velletri nel 2018 (quando aveva appena 16 mesi) e da allora in stato vegetativo, commenta la decisione della Quarta Sezione della Corte di Cassazione che ha rigettato una nuova richiesta di ricusazione da parte della maestra Francesca Rocca, principale imputata del processo di primo grado ancora in svolgimento. La Corte d’Appello, lo scorso anno, aveva già ritenuto inammissibile la stessa richiesta di ricusazione (richiesta che consiste nel ‘rifiutare’ il giudice assegnato e chiederne un altro). Ma questa decisione era stata impugnata dalla difesa.

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ATTESA SENTENZA NELL’UDIENZA DEL 22 GENNAIO

La Cassazione ha messo dunque la parola fine e ora si attende l’udienza del prossimo 22 gennaio dalla quale, dopo cinque e anni di indagini e udienze, dovrebbe emergenza la sentenza. “Ero abbastanza tranquillo in merito a questa decisione- aggiunge Montebove- e spero che questa sia l’ultima perdita di tempo che dobbiamo subire”.

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