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Lavinia Montebove, Velletri in presidio. I genitori: “Vogliamo una sentenza”

La piccola, investita nel parcheggio dell'asilo nido dopo essere sfuggita al controllo delle maestre, è in stato vegetativo dal 2018. Se venisse accordata la messa in prova alla maestra imputata, il reato si estinguerebbe

Pubblicato:02-10-2023 12:33
Ultimo aggiornamento:02-10-2023 13:57
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lavinia montebove
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nonne lavinia montebove
Le nonne di Lavinia

VELLETRI (Roma) – “Speriamo che il giudice non accolga questo istituto che prevede risarcimento e assunzione di responsabilità. Non c’è stato nulla di tutto questo. Lavinia va seguita ogni giorno: è una bambina in stato vegetativo di minima coscienza, non è facile garantire l’assistenza domiciliare io sono un poliziotto, la mia compagna è un vigile del fuoco. Non chiediamo né assoluzione, né condanna ma una sentenza“. Massimo Montebove, papà della piccola Lavinia, la bimba di 16 mesi travolta da un’auto davanti a un asilo di Velletri nel 2018 e da allora in stato vegetativo, in diretta a ‘Storie italiane’ nel piazzale del Tribunale di Velletri commenta così l’istituto della messa alla prova della maestra imputata su cui oggi deciderà il Tribunale. Accordarlo vorrebbe dire estinguere il reato.

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“Rivivo quella telefonata ogni giorno e ancora oggi mi terrorizza. Siamo ancora a rischio di prescrizione: 16 udienze e non abbiamo una sentenza“, conclude la mamma Lara.


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