NEWS:

Il caso Lavinia e quei commenti sui risarcimenti, l’avvocato: “Ogni centesimo è per farla vivere”

L'avvocato della famiglia Montebove è intervenuta per commentare le frasi scritte da un legale a proposito dell'importo finora versato dall'assicurazione alla famiglia della bambina in attesa di quanto verrà stabilito nel processo di primo grado tuttora in corso

Pubblicato:04-11-2023 15:25
Ultimo aggiornamento:04-11-2023 15:42
Autore:

lavinia montebove
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Frasi inopportune a proposito dei risarcimenti che sono stati versati alla famiglia della piccola Lavinia Montebove, la bimba investita nel parcheggio dell’asilo nido a 16 mesi, il 7 agosto 2018 in provincia di Velletri, e da allora in stato vegetativo. La bimba si era allontanata dall’asilo e, trovando il cancelletto aperto, era uscita nel parcheggio gattonando dove un’auto l’ha investita in retromarcia. Mentre la vicenda giudiziaria sta andando avanti (a processo c’è la maestra Francesca Rocca e l’investitrice Chiara Colonnelli), pochi giorni fa l’avvocato della famiglia Montebove è intervenuto pubblicamente alla luce di alcuni commenti che sono apparsi su Facebook, ad opera dell’avvocato Anna Scifoni che assiste la maestra imputata, che rivelano l’importo versato dall’assicurazione (“oltre due milioni e ottocentomila euro”) come indennizzo per il gravissimo incidente capitato alla bambina.

LEGGI ANCHE: VIDEO | Caso Lavinia Montebove, la maestra imputata: “Non ho chiuso le porte, un bimbo doveva fare pipì”
LEGGI ANCHE: Lavinia Montebove, respinta la messa alla prova per la maestra indagata
LEGGI ANCHE: Lavinia Montebove, l’avvocata dei genitori replica alla legale dell’imputata: “Mai negato contatto alla maestra”

Questa la nota dell’avvocato Cristina Spagnolo: “‘Il mio regno per un cavallo’, diceva Re Riccardo III, tentando di sfuggire alla morte. Mi è venuta in mente questa frase quando la famiglia di Lavinia mi ha segnalato che alcuni protagonisti del processo hanno inteso divulgare l’importo del risarcimento del danno con dei commenti in calce al recente video del giornalista dott. Andrea Scanzi, pubblicato sulla sua pagina Facebook”.


“Il risarcimento c’è stato, importante ma parziale- dice Spagnolo- e ogni singolo centesimo è destinato ad assicurare la sopravvivenza di Lavinia nel modo più dignitoso possibile. A carico della famiglia restano decine e decine di migliaia di euro l’anno, fuori da quello che la Asl corrisponde per l’assistenza quotidiana, con lo spettro di ulteriori tagli alla sanità e dell’aumento degli oneri che saranno a carico della famiglia per gli anni che verranno”.

“Il risarcimento- aggiunge il legale- è stato corrisposto dall’assicurazione della macchina che ha investito Lavinia: il Giudice, all’esito del processo, dovrà decidere sulla differenza tra il danno subito da Lavinia e quello risarcito dall’assicurazione, ponendolo a carico della maestra se la condannerà. Tutte le somme percepite, di cui non si è mai fatto mistero, sono gestite dalla famiglia nell’interesse di Lavinia con la supervisione del giudice tutelare e la stessa sorte avranno le somme che eventualmente verranno poste a carico della maestra”.

Spagnolo aggiunge: “Fare riferimento all’importo di queste somme, come se fossero frutto di una vincita alla lotteria e segno della fortuna e non destinate alle necessità della piccola, è cinico e crudele a fronte del dramma che ha segnato Lavinia e la sua famiglia da quel maledetto 7 agosto 2018. Come Re Riccardo, la famiglia di Lavinia baratterebbe ogni singolo centesimo per allontanare la sventura e far tornare Lavinia com’era, ma questo è solo un sogno. Più pragmaticamente, a Lavinia serviranno risorse per un tempo indeterminato e indeterminabile“.

Conclude ancora l’avvocato: “Nessun contributo, va ricordato, è stato offerto dalla persona a cui Lavinia era stata affidata il 7 agosto 2018, se non nella forma della ‘simbolica’ offerta risarcitoria di un euro. Non sta a me dire cosa questo simbolo intenda evocare, ma una cosa è certa: se anche il danno a Lavinia non sarà mai riparabile, non significa che i genitori non abbiano il diritto e il dovere di lottare per garantirle il miglior futuro possibile”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it