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Kolesnikov (Carnegie Endowment): “Putin non ha strategia, e questo è peggio”

L'analista russo all'agenzia Dire sulle scelte del Cremlino nel giorno dei nuovi bombardamenti sull'Ucraina e su Kiev

Pubblicato:10-10-2022 17:37
Ultimo aggiornamento:10-10-2022 22:40

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ROMA – Nessuna strategia, ma solo tattica. Pericolosa perché di corto respiro e imprevedibile, si tratti di mobilitazione militare o raid su Kiev. Con un punto fermo: “Dopo i referendum in Ucraina indietro non si torna”. A descrivere in questi termini le scelte del Cremlino è Andrei Kolesnikov, “senior fellow” a Mosca del Carnegie Endowment for International Peace.

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE RUSSO

L’intervista con l’agenzia Dire comincia dal discorso nel quale, di fronte al Consiglio di sicurezza nazionale, Vladimir Putin ha messo oggi in guardia il governo ucraino dal commettere nuovi “attentati terroristici” in Russia. A due giorni dall’esplosione sul ponte che conduce in Crimea, il presidente ha detto che nel caso la risposta sarebbe “severa”.
Ma è possibile che al Cremlino faccia gioco una strategia della tensione? “Non la chiamerei strategia, come non definirei strategia nessuna delle cose che Putin fa” risponde Kolesnikov. “Piuttosto parlerei di tattiche opportunistiche, che fanno paura perché il presidente risponde ogni volta in modo inatteso, con la mobilitazione militare o i raid su Kiev: l’escalation nasce da questo approccio non sistematico”.

IL PONTE PER LA CRIMEA E I RAID SU KIEV

Ma invece di colpire in Crimea o in territorio russo, il governo di Volodymyr Zelensky non potrebbe cercare un compromesso che avvicini almeno una tregua? “In linea di principio dopo i referendum di Putin in Ucraina i negoziati sono impossibili” sostiene Kolesnikov. “Quando li ha fatti tenere, il presidente russo sapeva che questo avrebbe bloccato ogni trattativa: lui non vuole la pace e continuerà a combattere”.
Secondo i servizi di soccorso dell’Ucraina, in raid missilistici sferrati oggi su Kiev e altre città sono morte almeno 11 persone. Circa 60 invece i feriti.


(Andrey Kolesnikov, presidente del Carnegie Endowment a Mosca)

Esponenti del governo di Kiev avevano celebrato l’esplosione sul ponte che collega la Russia continentale alla Crimea, costruito nel 2018 dopo l’annessione della penisola da parte di Mosca. Sabato Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, aveva definito l’episodio “l’inizio”, alludendo a nuovi possibili azioni contro la Russia. In un video diffuso sui social network lo stesso presidente ucraino è invece sembrato ironizzare su una giornata “soleggiata” a Kiev. “Sfortunatamente in Crimea era nuvoloso” aveva aggiunto Zelensky. “Anche se caldo”.

FRONTE BIELORUSSO

Più a ovest la tensione raggiunge il confine tra Ucraina e Bielorussia. Il presidente Aleksandr Lukashenko ha annunciato il dispiegamento presso la frontiera, concordato con Mosca, di “un gruppo militare regionale”. La tesi di Minsk è che Kiev potrebbe colpire in Bielorussia, spinta dall'”Occidente“.

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