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Intesa Piemonte-Valle d’Aosta valorizza infermieri e assistenti sociali

Jacquemet: È importante integrare le nostre professioni

Pubblicato:09-07-2023 10:59
Ultimo aggiornamento:09-07-2023 10:59
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(DIRE – Notiziario Sanità e Politiche sociali) Roma, 9 lug. – Sottoscritto nelle scorse settimane in Valle d’Aosta un protocollo d’intesa – tra coordinamento regionale delle professioni infermieristiche del Piemonte insieme all’ordine di Aosta e l’Ordine degli assistenti sociali del Piemonte e Valle d’Aosta – con l’intento di sottolineare l’importanza di un approccio multidisciplinare ai bisogni di chi ha bisogno. Tra i promotori della firma di questo protocollo anche il Consorzio servizi sociali di Alessandria, con il suo direttore Stefania Guasasco.

Tra gli obiettivi concordati dai firmatari vi è in particolare l’importanza che i professionisti iscritti ai rispettivi Ordini siano da considerare figure fondamentali per la salute e il benessere sociale e collettivo tramite la loro azione professionale nelle istituzioni e nelle organizzazioni pubbliche e private, tenendo sempre conto delle esigenze di vita dei cittadini, dei gruppi e delle comunità locali, garantendo adeguate capacità di valutazione, progettazione e organizzazione delle risorse a garanzia dell’azione professionale. Tra le azioni congiunte vi saranno in particolare una dimensione politica atta a far emergere azioni innovative e di riforma, ma anche l’organizzazione di eventi e momenti formativi, nonché una dimensione d’azione che porti al coinvolgimento di stakeholder e associazioni di rappresentanza, sia di natura operativa che concernenti l’etica, per favorire e migliorare il benessere dei singoli, dei gruppi e delle comunità locali.

L’obiettivo del protocollo è quello di individuare attività congiunte di rappresentanza istituzionale e politica al fine di garantire l’importanza del ruolo, delle funzioni e delle competenze dei professionisti nei processi di programmazione e nelle scelte organizzative in ambito sanitario, sociosanitario e sociale, partecipando ad attività scientifiche e iniziative culturali e formative che siano di comune interesse nelle discipline attinenti all’etica deontologica, cultura e azione professionale e ruolo politico e sociale delle rispettive professioni, ma anche lavorare su eventuali pubblicazioni, ricerche, corsi, seminari, conferenze, convegni, al fine di promuovere e ampliare l’importanza di queste azioni alla cittadinanza.


Queste le parole di Antonio Attinà, presidente Ordine degli assistenti sociali del Piemonte: “Abbiamo lavorato a questo protocollo perché l’integrazione socio sanitaria è una responsabilità politica che le istituzioni si devono sentire. Sono le istituzioni che devono creare obiettivi e Vision comuni affinché i professionisti e i servizi abbiano il miglior contesto possibile per lavorare all’integrazione e in integrazione. Gli ordini professionali sono dei portatori di interesse non solo per i propri professionisti iscritti ma soprattutto per i cittadini, ai quali dobbiamo offrire servizi sempre più rispondenti alle loro esigenze e a quelle delle loro comunità”.

Il commento di Anna Jacquemet, presidente Ordine degli assistenti sociali di Aosta: “Non c’è salute senza sociale, che è anche lo slogan del nostro consiglio nazionale, il quale ci ha dato l’input per avviare un percorso di questo genere, perché c’è tanto bisogno di lavorare insieme e soprattutto è importante integrare le nostre professioni. Spero la firma del protocollo sia solo l’inizio e abbia ricadute importanti a tutti livelli, in primis a livello politico, ponendo le basi per un lavoro congiunto”.

L’intervento di Paola Ascolese, presidente Ordine delle professioni infermieristiche di Aosta: “Il lavoro multidisciplinare è di fondamentale importanza per individuare i bisogni del cittadino nell’ambito di un progetto di salute, valorizzando le singole professioni. Lo scopo del protocollo non è solo di unire due professioni, ma di agire sinergicamente su quattro dimensioni: quella politica, quella organizzativa, professionale e quella del conflitto di interesse. È importante sviluppare linguaggi comuni e con questo protocollo abbiamo la possibilità di far conoscere le nostre professioni, partendo dai giovani”.

A conclusione il pensiero di Paola Sanvito, vicepresidente del Coordinamento regionale degli Ordini delle professioni infermieristiche del Piemonte: “Ritengo che questo sia un passo importante per fare rete tra Ordini professionali e anche tra territori, con l’idea di costruire insieme un percorso comune che possa prima di ogni altra cosa incidere sulla cultura della nostra società, rispondendo alle esigenze delle persone più fragili”.

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