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Il direttore della Rai: “Intimidazioni ai giornalisti? Sono solo voci”. E sullo sciopero: “Non aderire è diritto”

Il direttore generale Giampaolo Rossi esclude che da parte della Rai ci sia stato "un comportamento antisindacale" a proposito dello sciopero del 6 maggio. E denuncia che alcune giornaliste che non hanno aderito alla protesta hanno ricevuto "minacce di morte" sui social

Pubblicato:09-05-2024 08:52
Ultimo aggiornamento:09-05-2024 14:16

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ROMA – “Io non riesco ad accettare l’idea che in questo momento la Rai viene dipinta come un luogo di intimidazioni nei confronti dei giornalisti, se fosse così ci sarebbe stato il 99% di adesione allo sciopero da parte dei giornalisti. Non è così, sono delle voci ma non è la verità“. Lo ha detto ieri sera il direttore generale corporate della Rai, Giampaolo Rossi, durante l’audizione in Commissione parlamentare di Vigilanza Rai.

“NESSUN COMPORTAMENTO ANTISINDACALE, NON SCIOPERARE È DIRITTO”

Non vi è stato alcun comportamento antisindacale da parte dell’azienda, ma la spontanea presenza sul posto di lavoro da parte di numerosi giornalisti che ha consentito di attivare i processi editoriali e mandare in onda i tg”. Lo ha detto il direttore generale corporate della Rai, Giampaolo Rossi, durante l’audizione in Commissione parlamentare di Vigilanza Rai.

Una presenza legittima, come previsto anche da una storica e inequivocabile sentenza della Corte costituzionale, che nel ’69 ha equiparato il diritto di scioperare a quello di non farlo”, ha sottolineato Rossi. Lo sciopero “ha riscontrato un’adesione del 56% del totale dei giornalisti, il 71% se si calcola sul personale previsto in turno nella giornata. Probabilmente se l’adesione fosse stata più alta non ci sarebbero stati i mezzi per poter mandare in onda i tg, ma la partecipazione allo sciopero non è stata tale da non consentire ad alcuni direttori di poter mandare in onda le edizioni più importanti”.
Secondo il dg “quello che è accaduto è da parte dell’azienda un valore enorme di libertà e di pluralismo, aver garantito il diritto allo sciopero e anche, in discontinuità rispetto al passato, aver garantito ai cittadini l’informazione prevista dal servizio pubblico”.


“MINACCE MORTE A GIORNALISTE CHE HANNO LAVORATO DURANTE SCIOPERO”

“Io vorrei spingere oggi la Commissione di Vigilanza a esprimere una solidarietà verso intimidazioni vere. In queste ore ci sono state alcune giornaliste della Rai e del Tg1 in modo particolare che non hanno aderito allo sciopero, tra cui la giornalista Chimenti che ha letto l’edizione del Tg1, che sono state oggetto di aggressioni violentissime e minacce di morte perfino sui social”.
Lo ha detto il direttore generale corporate della Rai, Giampaolo Rossi, durante l’audizione in Commissione parlamentare di Vigilanza Rai.

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