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La vedova di Marco Biagi: “Imperdonabile chi gli tolse la scorta”

Nella Giornata in memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi, Marina Orlandi lancia un atto d'accusa dall'aula della Camera

Pubblicato:09-05-2022 15:43
Ultimo aggiornamento:10-05-2022 12:48

marco biagi
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ROMA – “È imperdonabile, questo non lo avevo scritto, ma lo dico. È imperdonabile“. Così Marina Orlandi, in aula alla Camera, durante la cerimonia a Montecitorio in occasione della Giornata in memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La vedova di Marco Biagi, con un fuori programma a braccio rispetto al testo scritto del suo discorso, si riferisce al fatto che al marito, ucciso dalle Nuove Brigate Rosse a Bologna il 19 marzo 2002, fu tolta la scorta nonostante non fossero ancora stati identificati i terroristi che avevano assassinato Massimo D’Antona.

Leggendo il suo testo, la vedova del giuslavorista ricorda con commozione la vicenda e l’opera del marito, consulente di diversi Governi per la riforma del lavoro. La Orlandi ha sottolineato: “Proprio nel momento in cui si sentiva più in pericolo e temeva per la vita” gli fu tolta la scorta. “La risposta di chi stava ai vertici delle istituzioni e che avrebbe dovuto proteggerlo fu che non esisteva il pericolo delle Brigate rosse – ha aggiunto -. Questo è imperdonabile, non lo avevo scritto nel discorso, ma è imperdonabile”. Alla fine dell’intervento lungo applauso dell’emiciclo per la vedova Biagi.


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