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Donna morta nel bosco ad Aosta, la Procura indaga per omicidio e chiude le porte ai giornalisti

Continuano le indagini sul 'giallo' di Aosta, dove nei giorni scorsi una donna è stata trovata morta in una cappella diroccata nei boschi a La Salle: in Procura è stato aperto un fascicolo per omicidio. E ai giornalisti non è più permesso entrare

Pubblicato:08-04-2024 15:05
Ultimo aggiornamento:08-04-2024 15:40

aosta_cappella equilivaz_paolo de lorenzi
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BOLOGNA – La Procura di Aosta ha aperto un’indagine per omidicio per il caso della donna trovata morta venerdì 5 aprile nella cappella diroccata del borgo dell’Equilivaz, a La Salle, poco distante da Aosta. Da oggi, però, l’accesso agli uffici della Procura è interdetto ai giornalisti. Nessun cronista viene infatti fatto salire. Probabile pensare che questa improvvisa applicazione restrittiva della riforma Cartabia sia un tentativo di limitare il proliferare di voci e pettegolezzi (e notizie magari avventate o coperte da segreto) su un caso in cui al momento ci sono ancora molte cose poco chiare.

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UNA VITTIMA CHE NON HA ANCORA UN NOME

La vittima, innanzitutto, che ancora non è stata identificata: le persone che hanno trovato il corpo e hanno dato l’allarme ai carabinieri hanno parlato di una ragazza molto giovane, ventenne o poco di più. Nei giorni scorsi era corsa voce che si trattasse invece di una 29enne francese. Ma gli inquirenti hanno per ora smentito questa informazione. Al momento, l’identità non è accertata dunque. La ragazza, vestita con jeans e una felpa, era in fondo alla cappella in disuso, sdraiata in posizione fetale tanto che i passanti che hanno visto il corpo “credevano dormisse“, hanno detto. Sul corpo, i segni di alcuni tagli, in particolare uno profondo alla gola, che è poi quello che porterebbe a propendere per l’ipotesi del delitto. Cosa però non ancora certa.


L’AUTOPSIA

L’auspicio è che arrivi qualche risposta in più dall’autopsia che verrà effettuata domani. Se non altro per avere la certezza che la causa della morte siano le ferite e anche per stabilire la data del decesso. Stando alle cose trapelate nei giorni scorsi, non dovrebbe essere morta da molti giorni perchè il corpo era ben conservato. Anche il fattore climatico, però, potrebbe avere aiutato, visto che la settimana scorsa era nella zona di Aosta ha piovuto molto, con temperature al di sotto della media del periodo. Dall’autopsia, e dalle successive analisi, dovrebbe emergere qualche informazione anche sul possibile uso di droga.

IL FURGONE BORDEAUX

Sul fronte investigativo, diversi testimoni hanno raccontato di un furgone bordeaux che era stato visto (nei giorni intono a mercoledì giovedì) nella piazzetta del ponte dell’Equilivaz, il punto da cui inizia il sentiero che porta alla cappella diroccata, che si trova all’interno del borgo dell’Equilivaz, abbandonato da quasi 150 anni. Il luogo non è molto frequentato, neanche dai turisti, il sentiero è circondato di rovi e sterpaglie. Qualcuno, tra i testimoni, a proposito del furgone ha parlato di una coppia di ragazzi giovani, ma nella zona nessuno avrebbe ricordato di aver avuto a che fare con una coppia giovane nei giorni scorsi.

(L’immagine della chiesetta dell’Equilivaz è di Paolo De Lorenzi ed è tratta dal sito Paesi abbandonati)

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