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Giallo di Aosta, spunta il super testimone: “Erano due ragazzi dark, lei bella e pallida”

Un super testimone ha incontrato la ragazza trovata morta nei boschi di La Salle, vicino ad Aosta: spiega che insieme ad un ragazzo, giovanissimo, cercavano il modo di fare la spesa. E dice: "Erano dark, vestiti tutti di nero"

Pubblicato:09-04-2024 11:23
Ultimo aggiornamento:10-04-2024 17:37

aosta_cappella equilivaz_paolo de lorenzi
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BOLOGNA – Due ragazzi dark, tutti vestiti di nero, magri e pallidi. Cercavano un posto dove fare la spesa, hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Lei, molto bella, era pallida. Lui riccio, giovanissimo e alle apparenze molto gentile: spunta un ‘super testimone’ nel giallo di Aosta, dove venerdì pomeriggio una giovane donna è stata trovata morta all’interno di una cappella diroccata nei boschi di La Salle vicino alla frazione disabitata dell’Equilivaz. A riferire la testimonianza di questa persona, che ha riconosciuto la ragazza morta in una foto e ha già parlato con gli inquirenti spiegando di avere incontrato i due ragazzi martedì mattina, è il quotidiano La Stampa, che ha intervistato il testimone. Il testimone, tra l’altro, spiega che secondo lui il fantomatico ‘furgone bordeaux’ di cui si è parlato in questi giorni a più riprese non esiste, perchè i due ragazzi erano appiedati e senza mezzi, anzi lui stesso li ha accompagnati alla fermata del pullman. O meglio, forse esiste ma non c’entra niente con questa vicenda. Quanto ai due ragazzi, sarebbero entrambi di nazionalità francese, ma la certezza non c’è ancora.

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“LEI BELLA E PALLIDA, COSÌ TANTO CHE SEMBRAVA UN CADAVERE”

Ecco il suo racconto: “Li ho visti. Martedì mattina, il 2 di aprile, quei due ragazzi erano qui davanti. Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un’altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere. Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo“. L’incontro con i due ragazzi è avvenuto lungo al statale 26, in un punto in cui ci sono alcuni negozi e il ristorante pizzeria “Papagran”.


“LI HO ACCOMPAGNATI ALLA FERMATA DEL PULLMAN, IL FURGONE NON ESISTE”

Il testimone prosegue: “Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne. Per questo so che non esiste il furgone di cui ho sentito parlare al telegiornale. Perché mi hanno chiesto indicazioni per la fermata del pullman, io li ho accompagnati e li ho visti salire a bordo. E non li ho visti soltanto io quel giorno, ma una persona che conosco li ha visti anche al ritorno: quando sono scesi dal pullman proprio all’altezza del sentiero che porta alla chiesetta. Avevano le borse della spesa“.

“LUI GIOVANISSIMO E GENTILE”

Come erano i due giovani? “Indossavano abiti neri, da dark. Ci ho pensato quando, due giorni dopo, ha nevicato. Lui era molto più giovane di lei, non dico minorenne ma quasi. Non sembrava un tipo violento, tutt’altro. Non sembrava n.emmeno uno con problemi di droghe. Con me è stato gentile. Io non credo che l’abbia uccisa”. Il testimone racconta di aver accompagnato i due giovani alla fermata del pullman, con cui erano intenzionati a fare la spesa al supermercato Famila, poco più avanti. Indossavano abiti da montagna? “No. Assolutamente. Nessuna attrezzatura tecnica. Ripeto: abiti neri, da dark. Ci ho pensato quando, due giorni dopo, ha nevicato. Mi sono chiesto: chissà quei due”. A parlare, durante le conversazioni, è sempre stato il ragazzo: “Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano”. I sacchetti del Famila sono effettivamente stati trovati dentro la cappella, non lontano dal cadavere, insieme ad alcuni avanzi di cibo. Il fascicolo della Procura di Aosta è aperto per omicidio, ma la pista del suicidio per il momento non è ancora esclusa. Oggi verrà eseguita l’autopsia da cui arriverà qualche elemento in più.

(L’immagine della chiesetta dell’Equilivaz è di Paolo De Lorenzi ed è tratta dal sito Paesi abbandonati)

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