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Migranti, Ue: “Salvare vite è un obbligo legale e morale”

"Secondo le regole internazionali ogni sforzo dovrebbe essere profuso per garantire che sia minimizzato il tempo in cui le persone restino a bordo di queste navi"

Pubblicato:07-11-2022 17:36
Ultimo aggiornamento:08-11-2022 10:32

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ROMA – “Ci sono degli obblighi legali e morali, le vite vanno salvate” e “c’è un obbligo legale anche per gli stati membri a farlo secondo il diritto internazionale indipendentemente dalle circostanze che hanno creato questa situazione”. Anitta Hipper, una portavoce della Commissione europea, lo dice durante il briefing quotidiano con la stampa rispondendo a una domanda a proposito della questione dei migranti a bordo delle navi ONG al largo delle coste siciliane in attesa di un permesso per lo sbarco.

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UE: RESTINO SU NAVI UN TEMPO MINIMO, AUTORITA’ COLLABORINO

Per quel che riguarda la questione dei migranti salvati dalle navi ONG e degli sbarchi selettivi decisi dalle autorità italiane “vorrei ribadire ancora una volta che secondo le regole internazionali ogni sforzo dovrebbe essere profuso per garantire che sia minimizzato il tempo in cui le persone restino a bordo di queste navi“. Persone che “dovrebbero essere portare in porto sicuro anche tenendo conto delle circostanze che spesso sono diverse, ogni caso e diverso”. Quindi “noi per parte nostra incoraggiamo tutte le autorità a collaborare per fornire un posto sicuro per tutte le persone che si trovano a bordo e concedere loro lo sbarco” e questo “a prescindere da circostanze diverse”, spiega Hipper.


UE: BENE CHE L’ ITALIA ABBIA LASCIATO SBARCARE VULNERABILI

“Accogliamo con favore che ieri sera circa 500 migranti siano stati sbarcati e che l’Italia abbia permesso lo sbarco delle persone vulnerabili“. Ciò detto “la Commissione non è responsabile per il coordinamento di operazioni come queste in mare, e tantomeno lo è per l’identificazione di un porto sicuro per lo sbarco”, ha concluso Hipper.

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