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‘Quattro strade’, la pandemia in Umbria nel nuovo corto di Alice Rohrwacher

Il lavoro, filmato in 16mm durante lockdown, arriva su Mubi

Pubblicato:07-05-2021 11:24
Ultimo aggiornamento:07-05-2021 11:28

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ROMA – Dopo ‘Omelia Contadina‘, Alice Rohrwacher torna con un nuovo cortometraggio. Si tratta di ‘Quattro strade‘: uno sguardo delicato e commovente sulla vita durante la pandemia nel paesino di Quattro Strade in Umbria. Con il virus che impedisce ogni forma di contatto fisico, la regista usa la sua vecchia cinepresa 16mm, con qualche metro di pellicola scaduta e con un obiettivo zoom, per arrivare dove il suo corpo non può.

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“Siamo ad aprile. Il virus ci impedisce di stare vicini. Ho pensato che, non potendo farlo con il corpo, avrei potuto essere accanto ai miei vicini tramite l’occhio della mia fantasia”, ha raccontato Rohrwacher. Il corto debutterà il 14 maggio in esclusiva su Mubi, la piattaforma streaming globale, casa di produzione e di distribuzione di film.


Atteso anche l’arrivo di ‘First Cow‘, previsto per il 9 luglio. La premiata regista Kelly Reichardt ritorna con una gloriosa storia di amicizia ambientata nel vecchio West. “Un cuoco solitario e taciturno (John Magaro) in viaggio verso Ovest si unisce a un gruppo di cacciatori di pellicce dell’Oregon – si legge sulla sinossi – ma l’unica persona con cui sente una reale affinità è un immigrato cinese (Orion Lee), in cerca anche lui di fortuna.

Presto i due scoprono come realizzare il loro “sogno americano”: derubare un ricco proprietario terriero del latte della sua preziosa vacca, la prima e unica del territorio, per fare deliziose frittelle da vendere al mercato”. Vincitore del premio al Miglior Film al New York Film Critics Awards 2020 e presentato al Locarno Film Festival 2020, al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2020 e al New York Film Festival 2020, la regista con questo film dipinge una storia di amicizia e un ritratto della vita di frontiera all’inizio del diciannovesimo secolo, descrivendo l’immensa e inquietante tranquillità dell’America rurale e interrogandosi sulle vere fondamenta su cui il paese è stato costruito.

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