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VIDEO | Contro infertilità e inverno demografico la Regione Lazio lancia ‘Il Nido della Cicogna’

La campagna al San Filippo Neri permetterà screen ovarico anche con camper 'on the road' e crioconservazione dei gameti

Pubblicato:10-05-2024 14:26
Ultimo aggiornamento:10-05-2024 15:13

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ROMA – “L’età media delle donne che hanno il primo figlio nel Lazio è 32.9 anni. Accedere a servizi sulla fertilità e procreazione medicalmente assistita (Pma) non significa solo avere un bravo ginecologo ma poter contare su équipe, multidisciplinarietà, percorsi e, non ultimo, il sostegno psicologico. Ho trovato i fondi per lo psicologo in oncologia, sto lavorando per ottenerlo anche per le donne che affrontano questo percorso”. Così il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca alla conferenza stampa di presentazione stamani a Roma del progetto ‘Il nido della cicogna’, iniziativa a favore della natalità, attraverso una campagna di screening e preservazione della fertilità, finanziato da fondi Regionali per i centri Pma.
“Il progetto ‘Il nido della Cicogna’- continua Rocca- riguarda il San Filippo Neri ed è un cammino che va in continuità con quello di eccellenza del San Filippo Neri”. assicura il Governatore, che poi, in merito alle linee guida approvate ieri dal ministero sulla Procreazione assistita, dichiara: “Ci atterremo al loro rispetto meticolosamente”.

IL PIANO: CONTA OVARICA ‘ON THE ROAD’ E CRIOCONSERVAZIONE DEGLI OVOCITI

“Perché occuparci di natalità? Perché il rapporto giovani-anziani è 1 a 7, e presto questo squilibrio ci creerà problemi. Chi ci sta salvando è il popolo migrante. Ma il nostro Paese resta tra i primi in Europa per denatalità. Con questa campagna pomuoviamo quindi servizi per la riproduzione consapevole e azioni di prevenzione sulla fertilità: sappiamo che sulla fertilità incidono fattori ambientali – tra cui fumo, alcol e abitudini sessuali – per questo è necessario intersecare le materie”. Lo dice Giuseppe Quintavalle, Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Locale Roma 1. Quintavalle continua sollecitando quindi “tutti i Dipartimenti di prevenzione delle aziende ma anche del territorio a occuparsi del tema”.
In cosa consiste il piano? “Prevediamo la conta della riserva ovarica gratuita con prelievo ematico sia al San Filippo che attraverso camper itineranti nelle nostre città e province. Alle donne sarà inoltre possibile accedere alla preservazione tramite crioconservazione degli ovociti. Abbiamo inoltre aumentato i posti letto a 500 e firmato stamani l’autorizzazione per i nuovi primari per eliminare problema dei facenti funzioni”.

I DATI DIMOSTRANO CHE LA FERTILITÀ FEMMINILE È IN CALO

Il progetto, come spiega la dottoressa Arianna Pacchiarotti, direttore del Centro Pma San Filippo Neri, è un progetto che “nasce dall‘osservazione del cambiamento demografico delle donne che accedono alla Pma. Negli ultimi anni infatti sono aumentate in modo esponenziale i ricorsi alle tecniche in pazienti sotto i 37 anni, indice di una drastica riduzione della fecondità della donna. Questo- prosegue la dirigente- si riflette in un aumento del ricorso alla donazione dei gameti, provenienti peraltro da altre nazioni, che comporta un cambiamento fenotipo importante nella nuova generazione. Il progetto vuole pertanto ridurre il ricorso alla tecnica è garantire a donne destinate alla menopausa precoce di poter concepire figli con il proprio corredo genetico”.


Pertanto, concludono i relatori, il progetto punta a ridurre il ricorso a tecniche di fecondazione assistita di tipo eterologo, identificare precocemente le pazienti attraverso uno screening della riserva ovarica, pianificare una gravidanza in tempi consoni con la propria problematica, accedere alla preservazione preventiva della fertilità con la possibilità della crioconservazione dei propri ovociti, in modo da differire il progetto gravidanza dall’età ovarica.
All’evento hanno preso parte anche come testimonial la coppia Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, poi Rosanna Banfi e la figlia Virginia Leoni.

BALDASSARRE: “NEL 2024 LE DONNE NON POSSONO ANCORA COSTRETTE A SCEGLIERE TRA LAVORO E FAMIGLIA”

“Le donne, nel 2024 non devono trovarsi costrette a scegliere ancora tra il lavoro e la famiglia. Per questo è fondamentale sostenere la natalità. Tutto ciò che mette il focus su questo inverno demografico e gli ultimi dati Istat, che ci indicano un ulteriore calo delle nascite e dell’indice di fecondità, mette in condizioni la donna di poter realmente scegliere, anche di portare avanti una gravidanza”. Così dichiara alla Dire Simona Baldassarre, margine della Presentazione del progetto. “Per noi- assicura Baldassarre- aiutare situazioni patologiche ma anche far capire alle donne che fare figli è importante, farli presto, magari per avere la possibilità di fare anche il secondo e il terzo, è fondamentale”.

ROCIO MUNOZ: LA SFIDA DI OGGI È SOSTEGNO A FERTILITÀ E MAMME

“Progetti come ‘Il nido della cicogna’ sono importantissimi soprattutto in questa fase, in cui si parla poco di natalità e fertilità, che invece purtroppo sono problematiche frequenti. Io da mamma credo che le madri vadano supportate. Il percorso della maternità va supportato. È importante parlare di infertilità”. Lo dichiara alla Dire Rocío Muñoz Morales, attrice ed ex modella. Col compagno Raoul Bova – con cui ha avuto due figlie – ha prestato il suo volto come testimonial del progetto ‘Il nido della cicogna’, presentato stamani alla Regione Lazio, che punta a favorire screening e prevenzione su fertilità e natalità.
“Per me essere madre è stata una grande sfida, ma ci sono anche grandi paure, quindi è importante affrontarla con i professionisti giusti che sappiano,dare supporto”, conclude.

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