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Sanità, ‘no’ dei sindacati alla costituzione di un’unica azienda di produzione ospedaliera

È quanto hanno affermato alla conferenza stampa che si é svolta oggi a Potenza sull'ipotesi di riordino del sistema sanitario regionale al vaglio della giunta di Vito Bardi

Pubblicato:06-07-2020 15:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:36
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POTENZA – “Occorre ripartire dalla programmazione e dai bisogni di salute dei cittadini e poi pensare all’architettura della governance che non puo’ prescindere da una stretta correlazione tra medicina primaria, territoriale e ospedaliera. Scelte diverse rischiano di non essere rispondenti alla domanda di salute dei cittadini lucani”. È quanto hanno affermato alla conferenza stampa che si e’ svolta oggi a Potenza, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli sull’ipotesi di riordino del sistema sanitario regionale al vaglio della giunta di Vito Bardi.

I sindacati si dicono “insoddisfatti” in quanto la paventata distinzione prevista nel disegno di legge tra due uniche grandi aziende, una di tipo ospedaliero e l’altra territoriale, “e’ di per se’ portatrice di separatezze, di logiche di iperspecializzazione e di eccessiva verticalizzazione delle decisioni”. Cgil, Cisl e Uil Basilicata dicono “no” alla costituzione di un’unica azienda di produzione ospedaliera (1.600 posti letto per acuti) “che di fatto drenera’ risorse a scapito del territorio, con un accentramento su base ospedaliera di risorse umane, tecnologiche ed economiche del sistema sanitario regionale – concludono i segretari – e una residualita’ di quelle da attestare alle attivita’ territoriali sanitarie e socio-sanitarie”.


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