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Michelle e gli altri casi: quando nei delitti a pesare sono le droghe allucinogene

A lanciare l'allarme è l'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma. De Lillo: "La cannabis può avere effetti devastanti se miscelata a droghe sintetiche come le spice drugs"

Pubblicato:05-07-2023 14:12
Ultimo aggiornamento:05-07-2023 15:58

michelle cannabis
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ROMA – Le droghe come causa scatenante di violenza o delitti efferati, spesso privi di altre spiegazioni come sembra essere ad esempio il brutale omicidio di Michelle Causo, la 17enne uccisa a coltellate da un coetaneo a Primavalle, periferia romana. Sì, perchè i cannabinoidi che circolano ora, e vengono utilizzati dai giovani, spiegano gli esperti, non hanno niente a che vedere con le ‘canne’ degli hippies degli anni Sessanta, ma anche con gli spinelli tanto diffusi negli anni Novanta. Quelle di oggi sono sostanze completamente diverse, che fanno perdere la percezione della realtà e possono acquistare un “effetto psicotropo devastante” se vengono mescolate a droghe sintetiche realizzate in laboratorio come le ‘spice drugs’. A spiegarlo è l’esperto Stefano De Lillo, vicepresidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma e coordinatore del Gruppo di lavoro dell’Omceo della Capitale sugli effetti della cannabis.

IL PERICOLOSO MIX DI ERBA E SPICE DRUGS

“La chiave di lettura di episodi di cronaca nera, efferati quanto inspiegabili, come quello avvenuto a Primavalle– afferma De Lillo- risiede nell’utilizzo di sostanze cannabinoidi che non sono più le ‘semplici canne’ che usavano gli hippies negli Anni 60 per sballarsi. Si tratta spesso, invece, di composti dall’effetto psicotropo devastante quando vengono edulcorati con prodotti di sintesi, forme sintetiche realizzate in laboratorio, ovvero le ‘spice drugs’, usate come sostanze per ‘tagliare’ l’erba. Composti che fanno perdere la percezione della realtà e che, quindi, fanno commettere omicidi”.

La lettura di De Lillo trova conferma nelle parole di Alessandro Vento, psichiatra e responsabile dell’Osservatorio sulle dipendenze: “Se un ragazzo fuma una canna su cui è stato versato un liquido contenente ‘spice drugs’, fuma una cosa che ha una potenza farmacologica che non è più quella del Thc, il tetraidrocannabinolo, principio attivo della cannabis naturale”.


L’ETIMOLOGIA DELLA PAROLA ‘HASHISH’

Il 17enne cheè in carcere con l’accusa di aver ucciso Michele Causo ha detto alla Polizia di aver assunto hashish prima di commettere il delitto. “L’etimologia della parola ‘hashish’– spiega De Lillo- è un termine che deriva dall’arabo e che significa ‘assassino’. I sicari, infatti, fumavano prima di compiere un omicidio per annebbiare la propria capacità di controllo e per eliminare il rimorso di aver compiuto crimini così gravi. Probabilmente il giovane che ha commesso l’omicidio a Roma ha tristemente fatto la stessa cosa. Ovviamente non tutti i consumatori di cannabis commettono omicidi”.

GLI EFFETTI DELLA CANNABIS PESANO ANCHE PER GLI INCIDENTI STRADALI

“Il consumo di hashish e cannabinoidi– sottolinea poi il vicepresidente dell’Omceo Roma- costituisce anche la chiave di lettura di moltissimi e dolorosissimi incidenti stradali, come, ad esempio, quello di Casal Palocco. Incidenti stradali in cui il guidatore perde il controllo della realtà e, quindi, del proprio veicolo”.

DE LILLO: “NON CI SONO DROGHE LEGGERE'”

Secondo Stefano De Lillo, “dobbiamo dunque far comprendere all’opinione pubblica il dato scientifico e che non si tratta di droghe ‘leggere’, la cui definizione, ci tengo a ribadirlo, non esiste. Si tratta, invece, di sostanze fortemente psicotrope che, oltre a far perdere la percezione della realtà, possono avere anche risultati devastanti se assunte continuativamente, portando il 15-20% dei casi, secondo la bibliografia scientifica, a schizofrenia e psicosi”.

CANNABIS MA ANCHE ALCOL E COCAINA

Non sono, però, solo i cannabinoidi a dover preoccupare. “I ragazzi- dichiara ancora Alessandro Vento- assumono tutte le sostanze psicoattive, dall’alcol alla cannabis fino alla cocaina, in età sempre più precoce rispetto al passato. Sappiamo per certo da numerosi studi, tra cui lo studio ‘Espad’, che un 25% degli studenti delle scuole superiori, dunque in una fase adolescenziale, ha fumato cannabis nell’ultimo periodo“.
Vento punta poi l’attenzione su un altro tema importante. “I social network, internet, in particolare gli youtuber- rende noto- hanno anticipato le tappe dell’adolescenza“.

VENTO: “ESISTE CONDIZIONE DI DISCONTROLLO DEGLI IMPULSI”

“È vero, dunque, che c’è una condizione di discontrollo degli impulsi: una persona che molto precocemente ha iniziato a fumare in modo continuativo, a prendere sostanze, a bere alcol da quando è giovane- precisa Vento- non ha freni inibitori e arriva a commettere cose terribili come uccidere una coetanea o provocare un incidente stradale mortale proprio perchè non si rende conto neppure delle conseguenze delle proprie azioni. Andiamo dunque incontro a una generazione, o comunque a un gran numero di ragazzi con troppo poche regole e controlli che faranno cose di questo tipo”.

IL RUOLO DELL’INFORMAZIONE ARTICOLATA E ORIENTATA

Come arginare questo fenomeno? “La chiave di svolta- risponde lo psichiatra- è una informazione ben articolata e ben orientata da parte di medici, psicologi, assistenti sociali, genitori e insegnanti di scuola che si occupano di queste tematiche. L’importante, però, è che tutti siano debitamente formati. Ecco perchè l’Ordine dei medici di Roma sta supportando iniziative di informazione e di promozione di salute nelle scuole, insieme a insegnanti, genitori e ragazzi, per potenziare questa strategia di prevenzione“.
Una strategia di prevenzione da iniziare il prima possibile. “Per i ragazzi- conclude Vento- prima è, meglio è: direi dagli 8-9 anni. Fare campagne di prevenzione con i ragazzi di 15 anni è sicuramente già un po’ tardi“.

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