NEWS:

VIDEO | Sibilia visita il Pellegrini e la caserma Pastrengo di Napoli: “Primo baluardo della sicurezza è la nostra cultura”

Il sottosegretario all'Interno commenta così l'episodio in cui ha perso la vita il 15enne ucciso da un carabiniere che ha reagito a un tentativo di rapina

Pubblicato:05-03-2020 14:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:06

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

NAPOLI – “La morte di un ragazzo di 15 anni è una sconfitta per tutti, ma bisogna far passare il messaggio che non si va in giro con una pistola, che sia giocattolo o meno, a tentare di rapinare le persone”. Così Carlo Sibilia, sottosegretario all’Interno, ha commentato l’episodio avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Napoli, dove il 15enne Ugo Russo è stato ucciso da un carabiniere che ha reagito a un tentativo di rapina sparando al giovane.

LEGGI ANCHE: Napoli, rapina finisce in tragedia: muore ragazzo di 15 anni, amici e parenti devastano l’ospedale

“Dobbiamo riflettere – ha spiegato Sibilia a margine di una visita istituzionale in città – e mettere in campo tutte le possibilità per fare in modo che non accada più. C’è il progetto Peter che stiamo attivando con la prefettura con 3 milioni di euro che inciderà sui minori del quartiere Sanità. Sono segnali tangibili e importanti, dobbiamo lavorare dal punto di vista culturale: il primo baluardo della sicurezza è la nostra cultura, è da qui che si parte, dalle scuole”.


SIBILIA: “400 NUOVI AGENTI A NAPOLI E PENE PIÙ SEVERE PER LE AGGRESSIONI NEI PRESIDI OSPEDALIERI”

“Tutto quello che può essere fatto a livello di sicurezza – dichiara ancora il sottosegretario – è già in atto, come le operazioni Alto Impatto, e poi ci sono 400 nuovi agenti che arriveranno a Napoli entro l’anno. La mia presenza qui oggi serve anche ad assicurare un supporto per avere la videosorveglianza nei presidi sanitari, perché si aumentino le pene per chi si macchia di aggressioni del genere e dare un segnale chiaro, cioè che chi attacca lo Stato verrà annientato”.

Sibilia, dopo aver incontrato il prefetto Marco Valentini nel palazzo di governo della città, si è recato nel pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini per parlare con gli operatori sanitari e poi nella caserma Pastrengo. Entrambi i luoghi sono stati colpiti con una devastazione e una ‘stesa’ dopo la morte del 15enne Ugo Russo, ucciso da un carabiniere che ha reagito a un tentativo di rapina sparando al ragazzo.

“Tutti i cittadini che si sentono colpiti da questo episodio devono dare il loro supporto a strutture importantissime per il Paese. Attaccare un pronto soccorso o una caserma è come attaccare una chiesa: tutto il Paese deve dissociarsi da quello che è accaduto. Il personale sanitario – ha sottolineato Sibilia – è già stressato per l’emergenza coronavirus, dobbiamo essere vicini agli operatori della sanità che non devono essere costretti a difendersi da questi attacchi esterni. Loro vivono una condizione di tensione, con la mia visita ho cercato di trasmettere tranquillità”.

“GESTI CHE NON SI VEDONO NEMMENO IN TEMPI DI GUERRA”

“Dobbiamo innanzitutto condannare dei gesti che non si vedono neanche in tempo di guerra: non si attacca un pronto soccorso per nessun motivo al mondo, così come è impensabile fare fuoco contro una caserma dei carabinieri. Sono attacchi allo Stato, a ogni cittadino italiano, contro cui dobbiamo rispondere con chiarezza”. Il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia ha voluto condannare gli episodi avvenuti a Napoli nella notte tra sabato e domenica scorsi quando ignoti hanno assaltato il pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini e esploso colpi d’arma da fuoco contro la caserma Pastrengo a seguito della morte del 15enne Ugo Russo.

“Lo Stato italiano c’è, è presente e assicurerà alla giustizia chi si è reso protagonista di questi episodi”, ha assicurato Sibilia, che oggi, in visita ufficiale a Napoli, si è recato al Pellegrini e alla Pastrengo accompagnato dal prefetto di Napoli Marco Valentini. Nella caserma Sibilia ha incontrato i militari e il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli Canio Giuseppe La Gala.

LEGGI ANCHE: VIDEO | 15enne ucciso a Napoli, Costa: “Vita in meno è una sofferenza ma era un rapinatore non un martire”

Indagato per omicidio volontario il carabiniere che ha ucciso il 15enne a Napoli

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it