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VIDEO | Re David avvisa Conte e Bonomi: “No alla restaurazione”

Intervista alla segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David

Pubblicato:04-06-2020 18:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:26

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ROMA – “Sono settimane che stiamo chiedendo tavoli sulla siderurgia, sull’ elettrodomestico, su Fca e non abbiamo risposta alcuna. Anzi devo dire che non rispondono al telefono, non rispondono. Ma so che con le imprese si stanno vedendo. Allora se la logica e’ quella che il sindacato si occupa delle casse integrazioni ed eventualmente dei licenziamenti e le politiche industriali si fanno con le imprese e’ una logica inaccettabile”. Cosi’ la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, intervistata dalla Dire, commenta l’annuncio del premier Conte degli Stati generali sull’economia. “Intanto- osserva la sindacalista- trovo incomprensibile come non si pensi di coinvolgere le parti sociali, e quindi i lavoratori, rispetto alle situazioni” di crisi “che sono in corso.

Gli Stati Generali tutto sono tranne che un tavolo, al massimo mi verrebbe da pensare a uno ‘speakers’corner’ in cui ognuno arriva e dice la sua sulla base di elaborati che non conosciamo. Non mi pare che per quanto riguarda i metalmeccanici al centro ci sia il rilancio della siderurgia, dell’automotive, dell’innovazione. Insomma, parleremo di progetti di cui non conosciamo assolutamente nulla”. 


Quanto al confronto con gli industriali, Re David spiega: “A me non scandalizza sedere al tavolo con Confindustria perche’ e’ chiaro che devo fare una discussione. Mi interesserebbe pero’ un tavolo di merito, mi interesserebbe pensare che il Governo non ritenga che si ascoltano tutti e poi le politiche industriali si decidono da un’altra parte. Confindustria ha dato una pessima prova dal 2007 ad oggi rispetto alla gestione che ha fatto. Quindi io credo che ci sia bisogno di un tavolo come e’ stato sul protocollo sicurezza in cui si e’ fatto un accordo, non gli Stati Generali”. 

Quanto al fatto che il nuovo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, voglia mettere in discussione il contratto nazionale, la segretaria Fiom commenta: “Confindustria vuole tutto per non dare niente. Dire che non si vogliono fare i contratti e mettere sul tavolo la pistola del milione di licenziamenti e’ una roba che non si puo’ sentire, su cui noi abbiamo tutta l’intenzione di reagire se non c’e’ un cambio da questo punto di vista. Perche’ e’ chiaro che il tema non e’ che se le cose non vanno bene si fanno i licenziamenti. I licenziamenti sono una scelta, significa che le risorse non si mettono sul migliorare la produzione e migliorare la condizione del lavoro ma si mettono sui profitti astratti dal resto del Paese. Questa non e’ una ricetta innovativa ma di restaurazione e quindi non credo che noi potremmo accettare una ricetta di restaurazione che non fa bene ne’ e lavoratori nei al Paese”. 

JABIL. RE DAVID: LAVORO POSITIVO DEL MINISTERO CONTRO I LICENZIAMENTI

È una vicenda che dura da anni e anni e che fa parte di quello che e’ successo nel Sud Italia dopo la fine della Cassa del Mezzogiorno, delle partecipazioni statali e cosi’ via. Quello e’ un territorio dove sono entrate molte multinazionali collegate all’elettronica e che poi e’ stato via via desertificato nel corso del tempo. La Jabil e’ un’acquisizione dopo tante acquisizioni e sono anni che la multinazionale fa politiche certo non di rilancio di quella azienda. Per fortuna siamo riusciti a bloccare questi licenziamenti, devo dire con un lavoro positivo anche del Ministero del Lavoro, questo va detto perche’ e’ la verita’. Perche’ l’azienda, dopo aver preso la cassa integrazione per Covid, pretendeva di licenziare senza rispettare la parte del decreto che blocca i licenziamenti fino a meta’ agosto”. Cosi’ la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, intervistata dalla Dire sul ritiro dei 190 licenziamenti annunciati nei giorni scorsi.

“Naturalmente il problema c’e’- aggiunge- pero’ intanto i licenziamenti sono stati bloccati. E intanto in questa fase si puo’ lavorare anche sulle uscite volontarie dei lavoratori nelle altre aziende. C’e’ la garanzia che se si andra’ in altre aziende, ci andranno con la stessa condizione economica-normativa, quindi ante jobs-act. E questa mi sembra un’altra notizia importante”.

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RE DAVID: “LAVORATORI ORA TEMONO LICENZIAMENTI”


“Da un punto di vista della sicurezza devo dire che noi abbiamo fatto un gran lavoro con i protocolli fin da subito e quindi posso dire che nelle aziende mediamente ci sono misure di sicurezza rispettate. E questo e’ un fatto importante. Naturalmente, quello che succede nel mondo degli appalti e del contoterzismo, che e’ molto esteso, e’ che ci sono degli elementi di controllo minori e quindi su questo ci vorrebbe un rafforzamento anche degli ispettorati del lavoro e da parte di chi dovrebbe far rispettare le leggi”. Lo dichiara la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, intervistata dalla Dire, a proposito della riapertura delle attivita’ produttive dopo la prima fase dell’emergenza Coronavirus. 

Re David osserva pero’ che ora c’e’ una paura diversa da quella che si aveva durante il picco del contagio. “Mentre prima- spiega- una valanga di aziende si sono rivolte alle prefetture per cominciare a lavorare durante il periodo di fermata, adesso le aziende si rendono conto della cosa che abbiamo detto fin dall’inizio, che purtroppo il lavoro non c’e’ perche’ il mercato globale e fermo”. Quindi, “la preoccupazione enorme dei lavoratori in questo momento” e’ che “passato il 17 agosto si aprono i licenziamenti se non ci sono delle norme che li impediscono. Questa e’ la paura che si vive nelle fabbriche, i segnali” nei vari settori produttivi “sono di una cassa integrazione che non vede fine”.

FCA, RE DAVID: “PRESTITO E SEDE FUORI DALL’ITALIA È IL PROBLEMA DI MOLTE ALTRE AZIENDE”


“Intanto sgombriamo il campo dalla questione sede legale-sede fiscale e prestito. Io su questo voglio essere molto chiara: la Fiom pose questo tema nel 2014 quando Fiat sposto’ la sede fiscale e la sede legale nell’assoluta indifferenza di chiunque. Non c’e’ stato nessuno nel mondo politico, ne’ nel resto del mondo sindacale, che ha posto questo tema o che si sia scandalizzato. Ora il tema delle sedi riguarda Fca, ma riguarda anche Mediaset, riguarda Luxottica e una montagna di altre aziende. E c’e’ il tema dell’Europa, di qual e’ o non e’ la concorrenza sleale che si fa in Europa sulle questioni fiscali ed e’ un tema che va affrontato. Quindi diciamo che c’e’ un tema generale che va affrontato e che riguarda i governi”. Cosi’ la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, intervistata dalla Dire.

Per quanto riguarda la fusione con i francesi, Re David osserva: “Noi ci troviamo di fronte al fatto che l’altro giorno Macron ha presentato un piano sull’auto che sembra quasi scritto dalla Fiom, un piano che parla di innovazione, di sviluppo, di ecologia e che vincola a questo le risorse. Tutto questo in Italia non c’e‘. Noi ci stiamo preparando alla fusione con Psa, che viene perfezionata a fine anno, con un Governo francese che fa la sua parte e un Governo italiano che non l’ha mai fatta. Allora a me va bene il prestito, ma vorrei capire perche’ non si apre un tavolo sull’automotive e anche sulla componentistica dell’automotive che rischia un disastro” vista l’emergenza Covid “perche’ la mobilita’ e’ chiaro che paga un prezzo”. Re David conclude: “Vorrei capire come sta insieme il fatto che viene consolidato il piano industriale in una fase in cui tutto cambia. Sarebbe anche logico ragionarci insieme: quindi il tema e’ come un governo convoca o non convoca le aziende e le parti sociali per capire cosa succede nell’occupazione e nel futuro. Questo e’ il vero tema”.

ROMA – È una vicenda che dura da anni e anni e che fa parte di quello che e’ successo nel Sud Italia dopo la fine della Cassa del Mezzogiorno, delle partecipazioni statali e cosi’ via. Quello e’ un territorio dove sono entrate molte multinazionali collegate all’elettronica e che poi e’ stato via via desertificato nel corso del tempo. La Jabil e’ un’acquisizione dopo tante acquisizioni e sono anni che la multinazionale fa politiche certo non di rilancio di quella azienda. Per fortuna siamo riusciti a bloccare questi licenziamenti, devo dire con un lavoro positivo anche del Ministero del Lavoro, questo va detto perche’ e’ la verita’. Perche’ l’azienda, dopo aver preso la cassa integrazione per Covid, pretendeva di licenziare senza rispettare la parte del decreto che blocca i licenziamenti fino a meta’ agosto”. Cosi’ la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, intervistata dalla Dire sul ritiro dei 190 licenziamenti annunciati nei giorni scorsi.

“Naturalmente il problema c’e’- aggiunge- pero’ intanto i licenziamenti sono stati bloccati. E intanto in questa fase si puo’ lavorare anche sulle uscite volontarie dei lavoratori nelle altre aziende. C’e’ la garanzia che se si andra’ in altre aziende, ci andranno con la stessa condizione economica-normativa, quindi ante jobs-act. E questa mi sembra un’altra notizia importante”.

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Re David osserva pero’ che ora c’e’ una paura diversa da quella che si aveva durante il picco del contagio. “Mentre prima- spiega- una valanga di aziende si sono rivolte alle prefetture per cominciare a lavorare durante il periodo di fermata, adesso le aziende si rendono conto della cosa che abbiamo detto fin dall’inizio, che purtroppo il lavoro non c’e’ perche’ il mercato globale e fermo”. Quindi, “la preoccupazione enorme dei lavoratori in questo momento” e’ che “passato il 17 agosto si aprono i licenziamenti se non ci sono delle norme che li impediscono. Questa e’ la paura che si vive nelle fabbriche, i segnali” nei vari settori produttivi “sono di una cassa integrazione che non vede fine”.

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“Intanto sgombriamo il campo dalla questione sede legale-sede fiscale e prestito. Io su questo voglio essere molto chiara: la Fiom pose questo tema nel 2014 quando Fiat sposto’ la sede fiscale e la sede legale nell’assoluta indifferenza di chiunque. Non c’e’ stato nessuno nel mondo politico, ne’ nel resto del mondo sindacale, che ha posto questo tema o che si sia scandalizzato. Ora il tema delle sedi riguarda Fca, ma riguarda anche Mediaset, riguarda Luxottica e una montagna di altre aziende. E c’e’ il tema dell’Europa, di qual e’ o non e’ la concorrenza sleale che si fa in Europa sulle questioni fiscali ed e’ un tema che va affrontato. Quindi diciamo che c’e’ un tema generale che va affrontato e che riguarda i governi”. Cosi’ la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, intervistata dalla Dire.

Per quanto riguarda la fusione con i francesi, Re David osserva: “Noi ci troviamo di fronte al fatto che l’altro giorno Macron ha presentato un piano sull’auto che sembra quasi scritto dalla Fiom, un piano che parla di innovazione, di sviluppo, di ecologia e che vincola a questo le risorse. Tutto questo in Italia non c’e‘. Noi ci stiamo preparando alla fusione con Psa, che viene perfezionata a fine anno, con un Governo francese che fa la sua parte e un Governo italiano che non l’ha mai fatta. Allora a me va bene il prestito, ma vorrei capire perche’ non si apre un tavolo sull’automotive e anche sulla componentistica dell’automotive che rischia un disastro” vista l’emergenza Covid “perche’ la mobilita’ e’ chiaro che paga un prezzo”. Re David conclude: “Vorrei capire come sta insieme il fatto che viene consolidato il piano industriale in una fase in cui tutto cambia. Sarebbe anche logico ragionarci insieme: quindi il tema e’ come un governo convoca o non convoca le aziende e le parti sociali per capire cosa succede nell’occupazione e nel futuro. Questo e’ il vero tema”.

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