NEWS:

FOTO | VIDEO | Fischi a Bologna contro Nordio dalla piazza del 2 agosto, Bolognesi: “Ha detto balle, i processi si fanno in Tribunale”

Il presidente dell'associazione dei parenti delle vittime della strage del 2 agosto 1980 torna ad attaccare Nordio: "Ha detto cose false in Parlamento"

Pubblicato:02-08-2023 10:31
Ultimo aggiornamento:03-08-2023 08:18

bologna 2 agosto 2023
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Fischi per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dalla piazza di Bologna durante la commemorazione della strage alla stazione del 2 agosto 1980. Nordio viene nominato dal presidente dell’associazione delle vittime, Paolo Bolognesi, durante il suo discorso dal palco, che prende di mira ancora una volta il Guardasigilli per aver avallato la tesi dell’annullamento del processo in primo grado di Cavallini. “Ha mentito in Parlamento– insiste Bolognesi- una vera vergogna, che squalifica anche il ruolo del Parlamento stesso”. E non appena Nordio viene nominato, parte una bordata di fischi da parte della piazza. Stesso trattamento viene riservato anche al parlamentare Carlo Giovanardi, citato anche lui da Bolognesi nel discorso a proposito dei sostenitori della pista palestinese. Tesi che “non ha nulla a che fare con la strage di Bologna- afferma il portavoce delle vittime- ma finora non abbiamo ancora sentito scuse”.



“BASTA MENATE, I PROCESSI SI FANNO IN TRIBUNALE”

Del resto, Bolognesi aveva cominciato ad attaccare Nordio (e chi sostiene le piste ‘alternative’, a partire appunto da quella palestinese) fin dall’inizio delle commemorazioni di quest’oggi, durante il discorso in Comune a Bologna. “Noi vogliamo che i processi vengano fatti in tribunale, fino in fondo e correttamente. Basta con queste menate“, aveva detto Bolognesi rivolto al Governo Meloni in apertura della commemorazione della strage alla stazione. “Come fate al Governo a dire che è una strage fascista quando alcuni partiti hanno firmato per una commissione d’inchiesta su altre piste estere“, chiede Bolognesi rivolto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, presente come rappresentante dell’Esecutivo. “Così si crea solo confusione– ammonisce Bolognesi- non si può dire da una parte che è una strage fascista e dall’altra che sono stati i palestinesi. Mettetevi d’accordo nel Governo, i familiari vogliono parole chiare”.

“NORDIO HA DETTO BALLE”

Bolognesi torna poi all’attacco del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che “dicendo cose false in Parlamento ha cercato di salvare il terrorista Cavallini“. Il riferimento è al rischio di annullamento del processo di primo grado dell’ex Nar, a causa dei sopraggiunti limiti di età di alcuni giudici popolari. Una prassi riconosciuta in giurisprudenza, secondo Nordio, che in Parlamento nei mesi scorsi avvallò questa pratica in riferimento ad alcuni processi annullati in Sicilia. “Ma ha detto balle– afferma Bolognesi- non è una giurisprudenza costante e non c’è una pronuncia della Cassazione. A me interessa perché ha mentito, è un giudice prestato al ministero, avrebbe dovuto saperlo“.


“LA PISTA PALESTINESE NON ESISTE, ORA BASTA”

I più recenti documenti desecretati “annullano ogni speranza per i sostenitori della pista palestinese. Se ce ne fosse ancora bisogno è bene dirlo chiaramente: i palestinesi, i libanesi o i libici non hanno nulla a che fare con la strage di Bologna del 2 agosto 1980. La pista palestinese è un enorme depistaggio tenuto in piedi per anni da una pletora di personaggi di diversa estrazione non solo fascista: giornalisti, pseudo storici e parolai. Naturalmente non mancano personaggi politici in questa grande fiera del depistaggio”. A ribadirlo è Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, questa mattina dal palco in piazza Medaglie d’oro per la commemorazione del 2 agosto.

“C’è addirittura chi, talmente affascinato dalla pista palestinese, ha voluto addebitare a loro sia il delitto Moro sia l’abbattimento del DC9 di Ustica”, incalza Bolognesi, che cita in particolare l’ex parlamentare Carlo Giovanardi. “Non abbiamo ricevuto scuse al riguardo per gli anni in cui abbiamo dovuto sentire le sue assurde certezze e quelle di altri deputati e senatori di pari livello- attacca Bolognesi- era necessario soccorrere i sostenitori della pista palestinese e cercare di fare naufragare tutto quanto era stato scoperto fino a questo momento”. Grazie alle ultime sentenze, invece, “il quadro è sempre più completo- afferma il presidente dell’associazione- l’attentato che il 2 agosto 1980 causò 85 morti e 200 feriti fu voluto dalla P2 e dal lato più oscuro interno alle istituzioni, eseguito dai neofascisti e coperto da esponenti dei servizi segreti. Si scelse di agire il primo sabato di agosto, come sei anni prima per la strage del treno Italicus. Una scelta emblematica, come la decisione di colpire Bologna, roccaforte del Pci e portatrice di valori progressisti e democratici”.

La strage alla stazione, insiste Bolognesi, non fu quindi frutto di “spontaneismo armato” dei Nar, ma fu un “deliberato tentativo di ricomposizione della galassia neofascista, un unico filo dello stragismo, inaugurato nel 1969 a Milano con la strage di piazza Fontana”. Non solo. Per il presidente dell’associazione dei familiari, dalle carte emergono anche “collegamenti evidenti con le stragi del 92-93 e le stesse Procure che indagano su quelle stragi si stanno interessando a personaggi implicati in prima persona nella strage di Bologna. Questo dimostra la continuità delle stragi del 92-93 con tutta la strategia della tensione“, di cui la bomba del 2 agosto 1980 fa parte.

Eppure, continua Bolognesi, “vi sono molti che non riescono a capacitarsi che si sia potuti arrivare alla scoperta di un livello così elevato di compromissioni. Infatti, oltre ad averne parlato pochissimo ci si è guardati bene dal trarre tutte le conseguenze di simili risultati. Sembra quasi che negli ultimi processi si sia parlato di uno Stato del Sud America e non dell’Italia”.

“PIANTEDOSI NON HA RISPOSTO, NON SONO SODDISFATTO”

Bolognesi ha avuto parole dure anche nei confronti del ministro dell’Interno matteo Piantedosi: “Non sono soddisfatto. Non mi ha risposto”, ha detto il presidente dell’associazione familiari vittime 2 agosto 1980, commentando a caldo le parole del ministro Piantedosi questa mattina durante le commemorazioni della strage alla stazione di Bologna. Durante il suo discorso nel cortile del Comune, Bolognesi ha posto tre domande al ministro, in rappresentanza del Governo, che riguardano la legge sui risarcimenti, il ministro Nordio e i continui riferimenti alla pista palestinese. Dal canto suo Piantedosi ha fatto un discorso in termini generali, contesta Bolognesi, che quindi si dice “non soddisfatto. Non mi ha risposto- afferma- ha solo detto che mi risponderà. Aspettiamo le risposte“.

LEGGI ANCHE: ‘Bologna non dimentica’: 43 anni fa la bomba e la strage alla stazione
LEGGI ANCHE: FOTO | Strage Bologna, gli scatti d’epoca del Partito comunista italiano
LEGGI ANCHE: Patrick Zaki a Bologna per il ricordo del 2 agosto: stretta di mano con Piantedosi

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it