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Scontro a colpi di lettere tra Santoro e Letta sulla guerra in Ucraina

Il giornalista accusa il segretario dem di non avere una visione e di "ridurre al silenzio qualunque voce fuori dal coro". La replica:

Pubblicato:01-04-2022 14:05
Ultimo aggiornamento:01-04-2022 14:05
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enrico letta michele santoro
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ROMA – Scontro epistolare tra Michele Santoro ed Enrico Letta sulla guerra in Ucraina. Il giornalista, tramite una lettera aperta pubblicata su Facebook e rivolta al segretario del Pd, ha lamentato di osservare “con sgomento gli attacchi che il suo partito rivolge contro quelle poche voci dissonanti, giornalisti e intellettuali, che osano sollevare qualche interrogativo sulla guerra in corso in Ucraina“. L’ex conduttore di ‘Annozero’ ha sottolineato: “Non ho mai avuto simpatie per Putin. Una mia trasmissione è stata tra le poche voci a denunciare gli orrori dei massacri in Cecenia e a considerare con disprezzo chi definiva una ‘democrazia con qualche difetto’ la Russia di oggi”.

LE ACCUSE DI SANTORO

Rivolgendosi, a Letta, Santoro ha accusato: “Padri nobili del suo partito hanno giustificato l’intervento armato del patto di Varsavia o hanno civettato a distanza con Putin sul superamento della democrazia. Il rispetto dei confini nazionali e dell’autodeterminazione dei popoli, le regole internazionali, esistono per molti a giorni alterni. L’Iraq di Saddam e la Libia di Gheddafi, per esempio, erano stati sovrani ma per rovesciare i dittatori si potevano bombardare. Come vede, Putin ha preso parecchie lezioni dalla Nato […] Invece, i russofoni separatisti in Ucraina sono ‘servi di Putin’“.

Ricordando la guerra in Kosovo, Santoro ha aggiunto: “Era proprio necessaria la nascita di quello Stato? Non bastava una vera autonomia amministrativa garantita da osservatori internazionali dell’Onu, la stessa che si sarebbe dovuta concedere al Donbass dopo una guerra ignorata che ha già fatto quattordicimila morti? I principi vanno, vengono e oscillano come il dollaro. Putin va processato per crimini di guerra, giusto. E Bush, che ha provocato più di un milione di vittime in Iraq, no? Denazificare non è come deterrorizzare? Abbiamo una legge che impedisce a volontari di andare a combattere in un paese straniero. Perché? L’Italia che bandisce la guerra considera un reato partecipare a una guerra in un paese straniero: ci potrebbe far apparire come cobelligeranti. Mandare armi come ci fa apparire? Allo stesso modo degli Stati Uniti”.


Ancora il giornalista: “Caro segretario Letta, vedo Lei e Draghi avvolgersi nella bandiera dell’Ucraina aggredita e rimanere inerti. Non avete pronunciato una sola parola per l’incredibile invito all’escalation di Biden. In compenso siete attivissimi nel ridurre al silenzio qualunque voce fuori dal coro. In nome della libertà avete steso sull’informazione un velo di uniforme conformismo che nemmeno ai tempi di Berlusconi“.

Dopo aver attaccato la Rai (“Fa pena: nei telegiornali mancano i perché, le analisi le valutazioni imparziali sull’andamento della guerra”), Santoro se la prende con “gli annunci di vittoria di Zelensky e le sue esortazioni a fare di più”. E chiede: “Dovremmo rischiare una terza guerra mondiale e la distruzione del mondo? Gli insulti di Zelensky, le accuse di codardia, meritano una risposta da parte sua, caro segretario Letta”.

Infine, la chiusura della missiva rivolta al segretario dem: “Il suo partito gronda di sdegno e di indignazione ma non sembra avere una risposta per questa domanda assai semplice, una visione da interporre tra quella del presidente americano e quella del presidente russo. Infatti dobbiamo affidarci a Erdogan per una terza visione, per sperare in un cessate il fuoco. Erdogan, l’autocrate ‘buono’ di turno che aderisce alla Nato. E l’Europa? È una parola che ormai si usa quando non si sa bene cosa dire, una cassa di missili affidata agli americani. Niente di più”.

LA REPLICA DI LETTA

“Caro Michele, nella tua lunga e appassionata lettera ho cercato, senza trovarla, una parola: ‘resistenza’“. Comincia così la risposta, pubblicata sul proprio profilo Facebook, di Letta a Santoro. Per il segretario del Pd, si tratta del “valore fondante della nostra Repubblica, il segno distintivo della vicenda della sinistra in Italia. La resistenza contro l’aggressore di un popolo che combatte casa per casa per la sua libertà. Che è anche la nostra libertà di cittadini italiani ed europei. Da un lato un esercito invasore, dall’altro un popolo invaso. Io sto con quel popolo. E il Pd è e sarà sempre dalla parte dei popoli oppressi”, sottolinea il leader dem.

Letta rivendica la scelta di schierarsi con la resistenza ucraina: “Se per il popolo ucraino oggi oppresso – proprio ora sotto le bombe e i missili – c’è anche solo una possibilità di negoziato, lo si deve a un atto di resistenza fiera e senza compromesso. Lo si deve alla ribellione di chi non si consegna, non si arrende, non si inginocchia. Chi siamo noi per dire loro di inginocchiarsi? La lista degli errori dell’Occidente non può essere un argomento sufficiente per persuaderli alla resa. E non possiamo nemmeno negare che se Zelensky si fosse arreso, con la nostra colpevole inerzia sullo sfondo, oggi non ci sarebbero né un tavolo delle trattative, né forse una parvenza di speranza per il futuro della democrazia“.

Il segretario del Pd risponde all’accusa di ‘evanescenza’ dell’Europa fatta da Santoro: “Un’Europa che peraltro ha avuto una reazione ferma, intransigente, finalmente degna. Dici che non esiste, l’Europa. Io dico che esiste eccome e che anzi sta dimostrando, come diceva Jean Monnet, di trovare dentro la crisi le ragioni più profonde della propria unità. È accaduto con la pandemia, con un piano di ricostruzione finanziato con debito comune. Accade oggi, con la guerra. Questo sono le sanzioni. Questo è il sostegno alla resistenza ucraina. Questo è il sì, finalmente senza ambiguità, all’accoglienza di milioni di profughi“.

Letta nega di aver fatto passare sotto silenzio le parole di Biden contro Putin, parlando di una “reazione ferma e unitaria agli accenti troppo marcati di Biden sul cambio di regime, che in tanti in Europa abbiamo stigmatizzato, me compreso“. A proposito dei rapporti con la Russia, il leader del Pd aggiunge: “Se abbiamo fatto errori in passato, il primo è nell’aver sottovalutato per anni la natura di Putin e dopo il 2014 l’aggressività di un regime che invadeva Paesi sovrani, soffocava il dissenso e violentava la verità“.

“A proposito di verità: bisogna dire con chiarezza quanto pervasiva sia stata per anni e anni in Occidente la propaganda di Putin – osserva Letta a proposito delle critiche di Santoro sul modo di trattare il conflitto sui media nostrani -. Davvero avvaloriamo una par condicio delle fonti che mette sullo stesso piano la Tass e Reuters? Sputnik e Le Monde o il Guardian? L’ultimo dei media occidentali ha una credibilità infinitamente più alta di quelli che sono solo portavoce di Putin nella propaganda di Stato. E a proposito di pluralismo: in Russia c’è un regime che i giornalisti li ammazza e i dissidenti li incarcera; l’Italia è certamente il Paese europeo dove più intenso è il dibattito e dove le voci critiche rispetto alle scelte del Governo hanno più spazio rispetto a quelle favorevoli“. Insomma, per Letta “l’idea che ci sia qui da noi un tentativo di oscurantismo nei media, per di più avallato o alimentato da Pd, è falsa e inaccettabile“.

“Per quanto ci riguarda – conclude il segretario dem – l’indignazione, più che a un maccartismo immaginario, la continueremo a riservare a un’aggressione che in una notte, tra il 23 e il 24 febbraio scorsi, ha portato milioni di ucraini a non svegliarsi più in casa propria. Che ha causato la morte di migliaia di civili ucraini e di migliaia di giovani militari russi. Persone che hanno terminato la propria esistenza per colpa, prima di tutto, dell’imperialismo di Vladimir Putin e del suo regime“.

SANTORO APRE A UN CONFRONTO CON LETTA

Santoro ha condiviso su Facebook la missiva di Letta, commentando: “Ha pubblicato una risposta sul suo profilo senza dar conto della mia lettera, preferisco farvela leggere senza alcun mio commento”. E si è detto disponibile a un dibattito con il segretario del Pd, raccogliendo l’invito del conduttore di Piazzapulita, Corrado Formigli, che lo ha avuto ospite: “Naturalmente non avrei alcun problema a confrontarmi con Enrico Letta di persona, nel massimo rispetto e nelle forme che riterrà più opportune”.

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