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Maradona Jr.: “Papà a Napoli si sentiva protetto dalla camorra”

Al Corriere della Sera: "Nel suo periodo finale in città non riusciva più a vivere. Era un uomo malato"

Pubblicato:01-03-2024 13:49
Ultimo aggiornamento:01-03-2024 13:49
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Maradona
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ROMA – Maradona “in un momento della sua vita, nel periodo finale della sua storia a Napoli, si era sentito protetto dalla camorra. In città non riusciva più a vivere“. Lo confessò al figlio, Diego Armando jr. Il racconto del Diego più intimo, il figlio riconosciuto solo dopo anni lo fa al Corriere della Sera.

Maradona, dice Diego jr., “era innamorato dei napoletani. Chiedeva a Nino D’angelo di mandargli le canzoni e adorava Carmela, capolavoro di Sergio Bruni che lui pensava fosse di Mauro Nardi. Del primo scudetto mi diceva che la gioia fu incontenibile perché sentiva di aver vinto per una città intera ed era convinto che quel giorno fu per lui l’apice della felicità. Diego non avrebbe mai cambiato squadra, non in Italia. mi diceva che era disgustato dalle offese sui campi delle città del Nord perché sentiva la sofferenza dei napoletani. Avrebbe voluto il Marsiglia e Ferlaino disse di no. Era molto arrabbiato con lui ma provava anche tanta tenerezza. ‘Non voglio incontrarlo’, ripeteva. Poi invece a Napoli lo abbracciò: ‘Resta sempre il mio presidente’.

Maradona era “un uomo malato, per l’uso di droghe. E ci metteva in guardia: ‘Non la provate mai, vi rovina la vita, non fate gli stupidi, è una droga infame’. Raccontava con orgoglio che ne era uscito”.


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