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Maradona e la ‘Mano de Dios’, l’arbitro di quel giorno: “Se avessimo avuto il Var…”

Parla Ali Bin Nasser, l'arbitro di Argentina-Inghilterra che metterà all'asta il pallone di quella gara: "Il guardalinee doveva segnalarmi il fallo"

Pubblicato:10-11-2022 14:19
Ultimo aggiornamento:10-11-2022 16:05

maradona mano de dios
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ROMA – Ci sono storie nel mondo del calcio che non passeranno mai di moda. Anche se nate, come in questo caso, da una svista o per una irregolarità. Una di questa è datata 22 giugno 1986, quando Diego Maradona prese per mano, è proprio il caso di dirlo, la sua Argentina contro l’Inghilterra e la guidò alla qualificazione alla semifinale del Mondiale messicano, segnando il gol del secolo, la storica serpentina conclusa con il pallone calciato alle spalle di Shilton.

Ma, soprattutto, fu la partita del gol di mano per eccellenza, quello della ‘Mano de Dios‘: azione iniziata da Maradona, pallone passato a Valdano anticipato da un difensore inglese che involontariamente serve lo stesso numero 10 argentino, lesto a saltare e a colpire di mano, gesto mascherato come fosse un colpo di testa.

CHI È ALI BIN NASSER

Arbitro di quell’incontro fu il tunisino Ali Bin Nasser, oggi 78enne. Di lui si parlò all’epoca e se ne continua a discutere pure oggi. Come già annunciato, infatti, l’ex arbitro metterà all’asta il pallone utilizzato in quella partita, per un prezzo stimato tra i 2,5 milioni e i 3 milioni di sterline. “Sono stato arbitro dal 1966 al 1991 e arbitro internazionale dal 1975 al 1991- ha detto l’ex direttore di gara- La mia carriera parla da sola e non devo continuare a parlarne. I soldi onoreranno la mia carriera, e con quei soldi mi assicurerò che la mia famiglia sia pronta e farò molta beneficenza”.


“NON AVEVO UNA VISIONE CHIARA”

Sul gol di mano di Maradona ha spiegato che in quella occasione “non avevo una visione chiara perché potevo vedere la schiena di Maradona e il portiere – ha detto alla BBC -. Poco prima della Coppa del Mondo, la Fifa è stata molto, molto chiara sulle istruzioni: se non hai una visione chiara di ciò che è successo, dovrai prendere l’opinione del tuo collega, o guardalinee, sull’obiettivo”.

IL SILENZIO DEL GUARDALINEE

In quel momento “ho guardato il mio collega”, il guardalinee, il bulgaro Bogdan Dochev, “che aveva una visione migliore della mia. Sono andato in mezzo al campo, correndo all’indietro, guardando il mio collega per assicurarmi che non ci fosse il tocco di mano. Avevo dei dubbi, ma non l’ho visto. Spettava al mio collega prendere questa decisione. Una volta che mi ha incontrato in mezzo al campo, non ho avuto altra scelta che dire che era un gol”. A sua volta Dochev, morto nel 2017 all’età di 80 anni, avrebbe poi affermato che la Fifa “non permetteva agli assistenti di discutere le decisioni con l’arbitro”.

ALL’EPOCA NON C’ERA IL VAR

Con i mezzi di oggi, forse la leggenda della ‘Mano de Dios’ non sarebbe mai nata: “Gli errori accadono nel calcio. All’epoca non avevamo il Var – ha detto ancora Nasser – Dopo la partita, l’allenatore dell’Inghilterra Bobby Robson disse in un’intervista: ‘L’arbitro ha fatto il suo lavoro come gli era stato ordinato dalla Fifa, ma il guardalinee è stato molto irresponsabile'”. Per l’ex arbitro tunisino “i tifosi hanno tutto il diritto di essere pazzi. Erano lì per sostenere la squadra, ma gli errori accadono. In ogni caso, non sono responsabile di tale errore” e “vorrei solo che il mio collega avesse visto il tocco di palla con la mano” così “non avrei dovuto passare attraverso tutto ciò che ho vissuto durante e dopo la partita”.

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