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Il legale di Maradona: la Cassazione ha accolto il ricorso degli eredi, Diego mai stato un evasore

"La questione- continua il legale- poteva essere risolta già con l'istanza di autotutela che presentammo nel 2009 all'Agenzia delle Entrate"

Pubblicato:05-01-2024 18:32
Ultimo aggiornamento:05-01-2024 18:32

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ROMA – Diego Armando Maradona non ha evaso il Fisco italiano. Lo ha stabilito una sentenza della Cassazione del 14 dicembre scorso. La Suprema Corte si è pronunciata in favore del campione argentino scomparso il 25 ottobre 2020, confermando la decisione del 2021 e ha rimesso la decisione finale ai giudici di Secondo grado della Commissione tributaria regionale per calcoli e spese legali. Ma, sostiene lo storico avvocato di Maradona, Angelo Pisani, “la vicenda si può ritenere chiusa perché secondo i calcoli Maradona non deve nulla al Fisco italiano, ogni operazione anche matematica oltre che di logica e giustizia porta a zero”.
La Cassazione ha accolto il ricorso degli eredi di Maradona contro la presunta evasione per gli anni dal 1985 al 1990. La contestazione riguarda un presunto debito stimato oggi in 37 milioni di euro (all’epoca 40 miliardi di lire), reclamati dal Fisco per una vertenza legata ai compensi versati dal Napoli a Maradona.
“In pratica la Cassazione ha confermato che, avendo la società Calcio Napoli anche aderito al condono, il pagamento effettuato anche per conto di Maradona avrebbe dovuto estinguere l’obbligazione del calciatore. Non sarebbe legittima una situazione di doppia imposizione fiscale”, prosegue il legale. Dunque “la Cassazione sancisce che non è stato un evasore fiscale cassando ogni precedente decisione e pronunciandosi in suo favore a dispetto di ben tre dinieghi che lo vedevano soccombente, e anche contro il parere, anche questo negativo, pronunciato dal sostituto procuratore generale della cassazione Alessandro Pepe”, spiega Pisani.
La questione- continua il legale- poteva essere risolta già con l’istanza di autotutela che presentammo nel 2009 all’Agenzia delle Entrate. Una richiesta depositata in occasione del ritorno in Italia di Maradona a Napoli dove lo scortavamo per evitargli altri pignoramenti e invece rigettata dall’Agenzia delle Entrate e mai rivalutata da altri giudici”. Va ricordato che in realtà “l’accertamento fiscale era già stato annullato dalla Giustizia italiana con un ricorso della Società Sportiva Calcio Napoli a guida Ferlaino la quale aderì cautelativamente anche a un condono per evitare ogni futuro equivoco”.

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