ROMA – Sospiro di sollievo per i maturandi italiani: dopo le tracce inaspettate della prima prova, oggi gli studenti alle prese con la seconda prova scritta si dicono abbastanza soddisfatti. Un brano di Seneca al liceo classico, due funzioni più quesiti per gli studenti del liceo scientifico. E poi un testo di Edgar Morin e uno di Vittorio Bachelet nei licei delle Scienze Umane, con altre due opzioni per gli indirizzi economico-sociali. Traccia di economia aziendale all’istituto tecnico a indirizzo amministrazione, finanza e marketing. Testi di Julian Barnes e citazioni di Barack Obama per i licei linguistici; una traccia sullo sviluppo di piattaforme web all’istituto tecnico Informatica e Telecomunicazioni.
Dopo cinque ore dall’inizio della prova, i primi maturandi iniziano a uscire dal portone del liceo ‘Tasso’ di Roma. “Ho consegnato per sfinimento, stavo per svenire dal caldo”, dice Giulia fuori dall’uscita di scuola. Alle due, a Roma, il termometro sfiora i 36 gradi. Ma per fortuna Seneca è stata una ventata di ossigeno. “Ce lo aspettavamo, non possiamo dire di essere sorprese– raccontano Caterina e Luisa- la traduzione non era impossibile, ma le domande erano insidiose, e purtroppo ci siamo esercitati pochissimo sui quesiti. Le domande sono solo uno stress, perchè farle?”. Ma nel complesso gli studenti del Tasso si dicono soddisfatti. “Sicuramente meglio rispetto alla prima prova– si sfogano due studentesse- dopo le tracce di ieri mi aspetto qualsiasi cosa, ma alla fine è andata bene. Seneca l’abbiamo studiato bene, e le lettere a Lucilio sono note”. Stavolta, insomma, nessuna sorpresa.
Almeno per gli studenti del classico. Diverse, invece, le sensazioni all’uscita del liceo scientifico ‘Righi’. Elena è uscita con 10 in pagella in matematica, ma per lei “è stata una prova difficile, al ministero sono stati un po’ cattivi. I problemi non erano difficili- spiega alla Dire- ma molti quesiti erano su aspetti che non abbiamo mai affrontato nel percorso scolastico”. Per Filippo e Leonardo, la prova era comunque nella media, ma “c’erano da fare tantissimi calcoli”.
Arianna, Margherita e Viola sono tra le prime ad uscire, ma puntano alla sufficienza. Quanto basta per presentarsi con un buon voto di partenza all’orale. “Abbiamo affrontato gli ultimi argomenti del programma nelle ultime settimane, ma non si può preparare un esame di maturità in un mese”, spiegano. Per le ragazze, si fa ancora sentire il ritardo accumulato negli anni del Covid, “Il programma del terzo è stato fatto male, non abbiamo più ripreso quei temi: non c’è stato tempo perchè dovevamo finire i programmi”. Leonardo si è salvato esercitandosi sulle tracce degli anni precedenti, “ogni pomeriggio al bar, per due settimane”. Ma per tanti ormai la testa è già all’orale. C’è chi verrà interrogato già la prossima settimana, e chi ha davanti ancora una decina di giorni per il ripasso. Infondo, dice una studentessa, “manca solo l’ultimo step: un’ora di colloquio, e poi saremo liberi“.
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