NEWS:

A Bologna tende pro-Gaza all’Università. “Solidarietà a studenti Usa”. E mercoledì arriva Zaki

L'accampamento dei Giovani palestinesi davanti all'ingresso del Rettorato sulla scia delle proteste dei campus americani

Pubblicato:06-05-2024 15:30
Ultimo aggiornamento:06-05-2024 15:30
Autore:

bologna tende giovani palestinesi
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – “Piena solidarietà e complicità alle studentesse e gli studenti americani, che sono stati duramente repressi dalle forze di polizia statunitensi in tutti i campus nei quali si sono accampati, che qualifica i governi occidentali, il governo americano e le sue istituzioni nella loro piena complicità ai crimini del sionismo e ai crimini del genocidio” in corso a Gaza. A parlare è il collettivo universitario dei Giovani palestinesi di Bologna, che sulla scia di quanto avvenuto nelle Università americane (con tanto di sgomberi ‘scenografici’ esibiti dalla polizia) hanno inscenato una ‘acampada’ di una ventina di tende proprio davanti al rettorato dell’Alma mater, in piazza Scaravilli, per “chiedere immediatamente la fine del genocidio nella Striscia di Gaza e per mandare un messaggio forte alle nostre istituzioni accademiche e governative che da mesi ormai, nonostante le nostre ripetute proteste, continuano a sostenere a spada tratta Israele e i suoi crimini all’interno della Striscia di Gaza”.

LA MOBILITAZIONE STUDENTESCA PRO-PALESTINA

Una mobilitazione che il collettivo porta in effetti avanti da mesi, in seguito all’azione militare di Israele dopo gli attentati del 7 ottobre rivendicati da Hamas, e che ha portato il 24 aprile a un incontro con il rettore Giovanni Molari per chiedere lo stop dell’Ateneo a progetti sviluppati con le università israeliane o con aziende riconducibili all’industria bellica.
“Sono mesi che portiamo avanti questa mobilitazione per il boicottaggio accademico– ricorda Ettore, portavoce dei Giovani palestinesi- ci stiamo avvicinando alla data del 21 maggio, quando si terrà un Senato accademico dove porteremo la nostra mozione di rescissione degli accordi tra l’Università di Bologna e le università israeliane e le aziende della filiera della morte, come la Leonardo, che forniscono milioni di euro in armamenti all’Idf e allo Stato di Israele, e che quindi sono complici dei crimini sionisti con la nostra governance”.

UNA PIAZZA “APERTA A TUTTI GLI STUDENTI”. E MERCOLEDÌ ARRIVA ZAKI

Ora intanto l’occupazione della piazza, che gli attivisti immaginano come “piazza aperta” e invitano gli studenti ad unirsi a loro, “a partecipare numerosi, a portare le loro tende, ad unirsi a questo accampamento”. Nei prossimi giorni avranno luogo alcune iniziative, tra cui incontri con alcuni docenti dell’Alma mater e collegamenti con presidi da altre università. Mercoledì alle 13 sarà presente al presidio anche l’attivista dei diritti umani Patrick Zaki. “L’evoluzione stessa di questa mobilitazione ci dirà anche i tempi della sua durata. Noi però siamo fiduciosi perché siamo qui per parlare di Palestina e siamo qui per analizzare la storia della questione palestinese e del suo futuro, cioè della sua liberazione. Perché la Palestina, noi ne siamo convinti, sarà libera”, conclude Ettore.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it