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Web Marketing Festival, gli assessori: “Regioni pronte, coinvolgerle nel Pnrr”

Il grande appuntamento sull'innovazione digitale è in programma da oggi fino a sabato a Rimini

Pubblicato:16-06-2022 19:53
Ultimo aggiornamento:16-06-2022 19:56

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RIMINI – Sviluppo territoriale, innovazione e sostenibilità, Pnrr e impatto sulle Regioni. Di questo si è parlato nel pomeriggio al Web Marketing Festival (WMF), il grande appuntamento sull’innovazione digitale in programma da oggi fino a sabato a Rimini, in un panel moderato dal direttore dell’Agenzia Dire Nico Perrone. Sul palco anche Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio; Matteo Marnati, assessore all’Innovazione della Regione Piemonte; Sebastiano Callari, assessore alla funzione pubblica e semplificazione del Friuli Venezia Giulia; Michele Masulli, direttore Energia I-Com; e da remoto Michele Fioroni, assessore allo Sviluppo economico, innovazione della Regione Umbria.

Tra le best practice regionali, Lombardi cita il caso laziale. “Grazie al progetto ‘Lazio in transizione’ – racconta – a novembre abbiamo individuato otto macrotemi e chiesto ai territori quali fossero le idee che avrebbero voluto vedersi finanziare dalla Regione” su innovazione e sostenibilità. “In due mesi abbiamo ricevuto quasi 500 idee”, in questo modo “il territorio si fa già promotore della transizione, che è obiettivo del Pnrr. Recentemente – conclude Lombardi – abbiamo poi portato a casa la nuova agenda digitale regionale 2022-2026”.

Sull’innovazione “abbiamo un ritardo storico in Italia – ricorda Marnati – ci sono difficoltà perché la gestione delle risorse del Pnrr non passa per le regioni che, anche se di colore diverso, riescono poi sempre a convergere tra loro. Il motivo è da ricercare nella nostra conoscenza, sentiamo le esigenze del territorio. Pandemia, crisi energetica e climatica dimostrano che urgono risposte veloci. Non bisogna avere paura di lanciarsi dando gli strumenti a chi ha idee”.


La raccomandazione è “di non perdere la grande occasione del Pnrr”, aggiunge Callari che si augura “non venga centralizzato tutto, affidando la gestione a comuni spesso impreparati. Settemila comuni degli ottomila in Italia non hanno nemmeno un ufficio anagrafe“, ricorda l’assessore friulano che aggiunge: “col vecchio ministro Pisano eravamo contenti era aderente ai bisogni del territorio. Colao invece ha sempre fatto il manager…”.

Si sarebbe augurato invece “un tavolo di confronto con la Regioni” l’umbro Fioroni. “Avrebbe semplificato le cose” giura, “visto che le regioni hanno sempre contribuito con grande responsabilità”. Quanto alle risorse del Pnrr destinate al centro Italia, inferiori rispetto al Sud, Fioroni spera che la zona “non diventi il nuovo mezzogiorno d’Italia”. Secondo Masulli, invece, la transizione energetica “è una priorità del Pnrr. L’Italia sta messa bene sulle rinnovabili ma è agli ultimi posti per quanto riguarda la capacità di promuovere l’energia pulita. Da noi la media per costruire un impianto di rinnovabili è di 6 anni, le direttive UE ci dicono di arrivare al massimo a 2. Bisognerebbe dare un’ accelerazione consistente ai progetti ma c è lentezza”, conclude.

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