ROMA – Una tempesta di tweet per veicolare un solo, unico messaggio: no agli ultimatum del M5S. E’ questa la strategia comunicativa del Partito Democratico nella mattina in cui sembra stia saltando l’accordo con i pentastellati per la formazione di un esecutivo giallorosso.
Accantonato l’invito al silenzio che Dario Franceschini, citando la nazionale campione del mondo dell’82, aveva rivolto ai suoi sabato scorso, il Pd passa al contrattacco. Al centro dello scontro con i 5 Stelle ci sarebbe, nonostante le smentite, la ferma volontà di Luigi Di Maio di ‘ereditare’ il ministero dell’Interno da Matteo Salvini e conservare la carica di vicepremier.
“Facciamo tutti un passo indietro. Di Maio non si assuma una responsabilità così pesante. Sue ambizioni personali rischiano di far saltare un buon accordo. Disinnescare le clausole dell’Iva vale molto di più che salvare un incarico ministeriale”. Andrea Marcucci, presidente dei senatori Pd, lo scrive su Twitter.
“Conte uno, due o tre. Contano i contenuti, non ministeri e ultimatum. C’è le Lifeline con 101 persone a bordo a cui il ministro Salvini ha chiuso i porti. Agisce su sua delega o no? Basta con queste politiche disumane. Basta!”. Così su Twitter il senatore Pd Davide Faraone.
“Sono tre giorni che il Pd parla di proposte: salari, ambiente, sviluppo e imprese, infrastrutture, scuola e cultura. E il M5S risponde soltanto per ultimatum #CrisiDiGoverno”. Così su twitter la vicesegretaria dem Paola De Micheli.
“Non illudiamoci di risolvere i problemi politici con il M5S solo attraverso l’indicazione dei nomi per i ministeri. Per avere un accordo solido, chiediamo, insieme al M5S, più tempo a Mattarella per discutere dei nodi politici. Sarebbe un modo di procedere serio”. Così su Twitter la deputata dem Lia Quartapelle.
“Sono tre giorni che il Pd parla di proposte: salari, ambiente, sviluppo e imprese, infrastrutture, scuola e cultura. E il M5S risponde soltanto per ultimatum #CrisiDiGoverno”. Così su twitter la vicesegretaria dem Paola De Micheli.
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