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Il presidente Sassou Nguesso: “Emigra chi potrebbe scrivere la storia dell’Africa”

Il capo di Stato congolese sottolinea come al problema si debba rispondere con lo sviluppo e la cooperazione. Contando sull'Italia, senza dimenticare le Pmi

Pubblicato:31-01-2024 15:41
Ultimo aggiornamento:31-01-2024 17:48

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ROMA – Bisogna “dare risposte al problema migratorio”, che non colpisce solo l’Europa ma anche l’Africa: lo ha sottolineato il presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso, parlando di giovani che partono invece di “scrivere la storia” dei loro Paesi d’origine. Il capo di Stato ha tenuto il suo discorso a Roma, durante un forum dedicato alle Pmi e agli artigiani di Italia e Repubblica del Congo. Secondo Sassou Nguesso, “bisogna attuare politiche in grado di creare ricchezza e di inserire i giovani nel circuito economico e sociale“. Il presidente ha sottolineato: “Solo così potremo dare risposte al problema migratorio, che non colpisce solo l’Europa ma anche il Terzo mondo, i nostri Paesi”.

Sassou Nguesso ha continuato: “La migrazione ci priva di coloro che sono in grado di scrivere la storia del nostro Paese, di migliorarne la struttura economica e di farne un player importante sul piano internazionale“. Secondo il presidente, i giovani costituiscono il 76 per cento della popolazione del Congo. “Ho stabilito che nel Paese il 2024 sia l’anno dei giovani”, ha aggiunto Sassou Nguesso, al potere dal 1979, con una sola interruzione.

L’AMBASCIATORE OKEMBA: LE PMI ITALIANE CI ISPIRANO, SIAMO PRONTI

Le Pmi sono il pilastro dell’economia italiana e allo stesso tempo “una fonte di ispirazione” per gli imprenditori della Repubblica del Congo: lo ha detto l’ambasciatore di Brazzaville a Roma, Henri Okemba, aprendo un forum dedicato agli scambi tra i due Paesi. “Siamo contenti che ci sia tanto interesse da parte degli imprenditori congolesi” ha aggiunto il diplomatico. Il suo intervento ha aperto il Forum italo-congolese dedicato agli scambi tra artigiani e Pmi.


LA MINISTRA MIKOLO: IMPRENDITORI ITALIANI A BRAZZAVILLE AD AGOSTO

Le Pmi italiane saranno ospiti d’onore alla fiera internazionale dell’artigianato prevista in Repubblica del Congo ad agosto: lo ha annunciato la ministra Jacqueline Lydia Mikolo, durante un forum a Roma dedicato agli scambi tra l’Italia e il Paese subsahariano. “L’incontro di oggi è la prima tappa”, ha detto la dirigente, “e dopo ci sarà l’arrivo a Brazzaville delle Pmi italiane, anche con una fiera internazionale di tre giorni in programma ad agosto con mostre, appuntamenti business to business e visite di investitori”. Secondo Mikolo, la Repubblica del Congo offre “numerose opportunità di affari”. La dirigente, responsabile del dicastero delle Pmi e dell’artigianato, ha continuato citando un proverbio: “Realizzano solo coloro che sognano”. Poi, ancora: “Oggi il nostro Paese ha già un reddito pro capite annuo di un milione e 422mila franchi Cfa, equivalente a 2500 dollari, e può quindi essere considerato a reddito medio, anche se ancora dipendente ampiamente dal settore petrolifero”.

Su questo aspetto, Mikolo ha sottolineato: “Il nostro governo ha lanciato un progetto di diversificazione economica, tenendo conto del fatto che gli artigiani costituiscono circa il 90 per cento del nostro tessuto produttivo e svolgono un ruolo sociale importantissimo”. La ministra si è soffermata sui rapporti con l’Italia anche citando Pietro Paolo Savorgnan di Brazzà, esploratore naturalizzato francese, nato a Castel Gandolfo nel 1852. All’età di 23 anni, si unì a una spedizione scientifica in Africa con l’appoggio della Societe de Geographie di Parigi. E fu sotto il dominio coloniale francese che la capitale del Congo fu chiamata Brazzaville, in omaggio all’esploratore.

PIANO MATTEI. DATTERI (CNA): PER METTERLO A TERRA SERVONO IMPRESE

Grande “interesse” per il Piano Mattei e consapevolezza della necessità che si vada in “una direzione concreta”, coinvolgendo “soprattutto il mondo delle imprese”, indispensabili per “mettere a terra i progetti”: questo l’approccio all’iniziativa del governo italiano per l’Africa condiviso con l’agenzia Dire da Roberta Datteri, vicepresidente di Cna con delega all’internazionalizzazione. L’occasione dell’intervista è il Forum italo-congolese per gli scambi tra artigiani e Pmi, organizzato a Roma con la partecipazione del capo di Stato Denis Sassou Nguesso. “Abbiamo rilevato grandi somiglianze tra i tessuti economici di Italia e Repubblica del Congo, costituiti prevalentemente da micro, piccole e medie imprese, ma anche da tanto artigianato” la premessa di Datteri. “Su questa base ci siamo proposti azioni concrete da sviluppare insieme, per creare opportunità reciproche in un’ottica ‘win-win’, anche con il contributo delle comunità delle diaspore”.

Il Forum, tre giorni di incontri, dibattiti e presentazioni, è cominciato dopo il Vertice Italia-Africa di domenica e lunedì scorsi. Al centro del summit il Piano Mattei, un’iniziativa quadriennale della quale il primo ministro Giorgia Meloni ha condiviso elementi iniziali, elencando Paesi e progetti pilota. “La Cna è molto interessata” sottolinea Datteri. “Sono anni che auspichiamo che si possa andare in una direzione concreta, anche e soprattutto coinvolgendo il mondo delle imprese“. Secondo la vicepresidente, “si possono immaginare grandi interventi ma poi per metterli a terra c’è sempre bisogno del tessuto imprenditoriale”. Cna è l’acronimo di Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. Una realtà, si legge sul sito dell’organizzazione, “che conta oltre 620mila associati che danno lavoro a oltre un milione e 200mila persone”.

ENERGIA. BELLO (ENI): VOGLIAMO R. CONGO IN CLUB ESPORTATORI GNL

Far entrare la Repubblica del Congo nel “ristretto club” dei Paesi produttori ed esportatori di gas naturale liquefatto: dell’obiettivo ha parlato Mario Bello, responsabile di Eni per l’Africa subsahariana. L’occasione delle sue dichiarazioni è stato il Forum italo-congolese per gli scambi tra gli artigiani e le Pmi, al via oggi a Roma. Bello ha ripercorso la storia della presenza di Eni nell’ex colonia francese, cominciata oltre mezzo secolo fa, nel 1968. Al centro del suo intervento, di fronte al capo di Stato Denis Sassou Nguesso, già ospite domenica e lunedì del Vertice Italia-Africa, ci sono stati però soprattutto i progetti per il futuro. “Vogliamo sviluppare le risorse”, ha detto Bello, “per far entrare il Congo nel ristretto club dei produttori di gas naturale liquefatto in grado di esportare le proprie eccedenze”.

Il dirigente ha parlato di “un progetto completato in tempi record, a solo un anno dalla decisione di investire”. Fondamentale, secondo Bello, il supporto delle autorità locali. “Si modificherà il mix produttivo del Congo”, ha aggiunto il dirigente, “spostando il baricentro dal petrolio al gas e garantendo l’impegno per lo ‘zero flaring‘ di tutti gli asset, in linea con la strategia per la decarbonizzazione”. Bello ha citato uno studio commissionato da Eni al Politecnico di Milano. “Secondo questa ricerca”, ha detto il dirigente, “tra il 2022 e il 2045 ci saranno acquisti dei fornitori presso la Repubblica del Congo per un miliardo e 700 milioni”. Stando allo studio, ha continuato Bello, “di questa somma circa 700 milioni consentiranno l’attivazione a cascata di Pmi, con la creazione di circa 6mila posti di lavoro l’anno“. Un’ultima battuta sul “trilemma”, che affrontano sia Eni che altre società, in Congo e in altri Paesi. “I nodi da sciogliere”, ha detto Bello, “riguardano la convenienza economica, la sicurezza energetica e la tutela ambientale”.

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