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Omicidio Sacchi, parla il padre di Luca: “Qualcuno sta mentendo. Anastasyia? Speriamo non c’entri nulla”

La conferenza stampa del padre e dei legali della famiglia di Luca Sacchi

Pubblicato:30-10-2019 16:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:54

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LEGALI LUCA SACCHI: QUALCUNO STA MENTENDO, È SICURO

“Qualcuno sta mentendo, è pacifico. È sicuro”. Lo ha detto Paolo Salice, legale della famiglia di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso a Roma nella zona di Colli Albani, durante una conferenza stampa all’Appia Hotel di Roma.

LEGALI LUCA SACCHI: ANASTASIYA PARTE OFFESA, SPERIAMO NON C’ENTRI NULLA

“Il dato certo ad oggi è che Anastasiya è la parte offesa. La nostra presa di posizione deriva esclusivamente da incompatibilità processuale”. Lo ha detto Armida Decina, legale della famiglia di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso a Roma nella zona di Colli Albani, durante una conferenza stampa all’Appia Hotel di Roma.


“Noi- aggiunge- speriamo che Anastasia non c’entri nulla. Speriamo che abbia detto la verità”

“I rapporti con Anastasiya- spiega ancora il legale- si sono persi, da sabato pomeriggio non si è più fatta sentire. Si è allontanata da loro, questo non vuol dire che i rapporti si sono interrotti”.

In merito a quanto uscito nei giorni scorsi su alcuni giornali Decina ribadisce che “Non abbiamo mai detto che è immorale difendere Anastasiya come riportato da un quotidiano, forse c’è stato un malinteso, ma smentiamo categoricamente. Abbiamo parlato di incompatibilità processuale, ma non di immoralità”

“Nei giorni seguenti l’omicidio Anastasiya è venuta a casa nostra- ha aggiunto poi il papà di Luca Sacchi, Alfonso- l’ho abbracciata e ci siamo fatti coraggio, ha dormito anche una notte con noi per starci vicini. Poi non l’ho vista più, ci sono stati solo contatti telefonici”.

PADRE LUCA SACCHI: MIO FIGLIO PULITO, NON HO DUBBI

“Mio figlio era sempre sereno e con il sorriso sul volto, ha sempre fatto sport fin da piccolo, era la sua passione. Lo conoscevano tutti come il bravo ragazzo che era, se poteva aiutare qualcuno lo faceva, era buono e io gli dicevo sempre di non fidarsi della gente ma era un ragazzo pulito e si vedeva”. Sono le parole di Alfonso Sacchi, il padre di Luca, il 24enne ucciso da un colpo di pistola alla testa la scorsa settimana a Roma.

Sacchi ripete più volte, nel corso di una conferenza stampa convocata dalla famiglia insieme ai legali “per fare chiarezza”, con voce commossa e cercando di frenare le lacrime, di non avere “dubbi che fosse pulito. Anastasiya l’abbiamo accolta in casa, era come una figlia. Non so, forse Luca si fidava troppo di altra gente”.

Riguardo alle ipotesi investigative che parlano di una presunta trattativa legata a una compravendita di droga, spiega: “Mio figlio era all’oscuro di tutto questo, non aveva bisogno di niente, aveva il suo lavoro e per tutto quello che faceva mi chiedeva il permesso o un parere”.

E ancora: “Ha pochi amici e mi sembrano tutti bravi, io gli dicevo sempre di non fidarsi della gente ma non perché avevo dei dubbi su chi frequentava, glielo dicevo come farebbe qualsiasi padre con un figlio che esce di casa”.

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