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Paralimpiadi, le nuotatrici azzurre Gilli e Trimi fanno doppietta d’oro

Carlotta Gilli trionfa con record del mondo nei 200 misti SM13, Arjola Trimi chiude prima nei 100 stile S1. Arriva anche un argento dalla staffetta 4x100 sl maschile 34 punti

Pubblicato:30-08-2021 13:49
Ultimo aggiornamento:30-08-2021 19:36
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carlotta gilli
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(Foto BIZZI/CIP)

ROMA – Carlotta Gilli è medaglia d’oro con record del mondo in 2’21″44 nei 200 misti SM13 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. La nuotatrice azzurra continua nel suo straordinario percorso alla sua prima partecipazione alle Paralimpiadi: prima l’oro nei 100 farfalla, poi l’argento nei 100 dorso e quello nei 400 stile, seguiti dal bronzo nei 50 stile. Fino al nuovo oro nei 200 misti conquistato oggi nella sua ultima gara ai Giochi 2020.

“SONO DISTRUTTA MA CONTENTISSIMA, VOLEVO IL RECORD”

“Per fortuna è stata l’ultima gara perché sono distrutta, ma oggi mi sono detta che dovevo cercare di recuperare tutte le energie per poi svuotare il serbatoio. Sono contentissima, è proprio quello che volevo fare: ora vedremo con il mio allenatore se c’è stato qualcosa che non è andato, ma io non potevo chiedere di più”. Lo ha detto Carlotta Gilli dopo la conquista dell’oro nei 200 misti SM13 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Una medaglia impreziosita dal nuovo record del mondo, 2’21″44. “Volevo tanto questo record del mondo – ha detto ai microfoni di Raisport – ho dato tutto. Quando inizierò a realizzare quello che ho fatto qui a Tokyo spero di essere già tornata a casa, perché penso che mi arriverà una botta che non mi alzerò dal letto per una settimana. Ma pagherei per rivivere tutto da capo”.


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TRIMI VINCE L’ORO NEI 100 STILE S1

Arjola Trimi è medaglia d’oro nei 100 stile S1 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Una splendida doppietta per la 34enne nuotatrice azzurra nata a Tirana, che aveva già trionfato nei 50 dorso. “Sono veramente contenta, anche oggi non mi aspettavo un tempo così importante. E sono contentissima per avere tenuto nella vasca di ritorno”, ha dichiarato a fine gara Trimi. “Come faccio a restare sempre così calma? Cerco di godermi ogni singolo momento – spiega ai microfoni di Raisport – e con la calma piano piano riesco a mettere insieme i pezzi e capire come andare avanti. È il mio modo di essere”.

STAFFETTA MASCHILE D’ARGENTO NELLA 4X100 SL

L’Italia è medaglia d’argento nella staffetta 4×100 sl maschile 34 punti ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. La formazione azzurra composta da Antonio Fantin (classe S6), Simone Ciulli (S9), Simone Barlaam (S9) e Stefano Raimondi (S10) ha chiuso alle spalle dell’Australia e davanti all’Ucraina. “Abbiamo migliorato quello che ormai è il nostro vecchio record del mondo (ritoccato dall’Australia, ndr). Abbiamo fatto il nostro, siamo tutti fieri ed è stata una bella gara“. Così Simone Barlaam, uno dei frazionisti della staffetta 4×100 stile maschile 34 punti, argento ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020.

Insieme a lui Simone Ciulli, che ammette: “Ho goduto tantissimo a stare in questa squadra – racconta ai microfoni di Raisport – Ho dei compagni eccezionali e sono contento di stare in questa staffetta: ringrazio Federico Morlacchi che ha qualificato questa squadra e ne è un componente fondamentale. Questa medaglia è come se fosse anche sua”. Gli fa eco Antonio Fantin: “Ci abbiamo messo il cuore italiano e speriamo di aver reso orgogliosa di noi l’Italia intera. Anche io ringrazio Federico, un esempio per tutti noi che siamo cresciuti con lui”. Infine Stefano Raimondi: “Abbiamo dato il cuore, siamo venuti qui per quello, non eravamo i favoriti ma volevamo giocarcela. Ci è mancato poco“.

CHI SONO I QUATTRO AZZURRI D’ARGENTO

Antonio Fantin è nato a Latisana (Ud) il 3 agosto 2001 ed è tesserato per la Lazio Nuoto e per le Fiamme Oro. Al suo esordio a una Paralimpiade, ha iniziato a nuotare fin da bimbo come forma di riabilitazione post-operatoria dopo aver avuto una Mav (fistola artero-venosa). Nel suo palmares tre medaglie d’oro, sei argenti e un bronzo tra i Mondiali di Città del Messico (2017) e Londra (2019). A Tokyo ha già conquistato l’argento con la 4×50 sl mista 20 punti. La sua fonte di ispirazione è il nuotatore olimpico Michael Phelps: “Prima ancora che uno straordinario campione è un grande esempio di abnegazione e professionalità. La sua carriera e i suoi successi sono stati costruiti sul rigore, il sacrificio, la determinazione”. Al termine della carriera vorrebbe aprire un’azienda di moda.

Simone Ciulli, nato a Firenze il 9 maggio 1986, è tesserato per l’Aniene e per le Fiamme Azzurre. Nato con una disabilità alla gamba e al braccio destro, i genitori lo mettono in acqua per cercare di ridurre il gap che aveva nello sviluppo. All’esordio a una Paralimpiade, prima dell’argento di Tokyo nel suo palmares internazionale spiccava il bronzo nei 50 stile ai Mondiali di Londra 2019. Sono due gli atleti a cui si ispira: “Lorenzo Zazzeri in campo maschile e Paola Biagioli in quello femminile, due nuotatori che si allenano con me a Firenze”. Terminata l’attività agonistica vorrebbe continuare quella di avvocato. Un desiderio? “Dopo Tokyo vorrei andare con mia moglie alle Maldive”.

Simone Barlaam è nato a Milano il 12 luglio del 2000. Tesserato per la Polha Varese, è all’esordio a una Paralimpiade (ieri ha conquistato l’oro nei 50 sl) ma nel suo palmares spiccano già le cinque medaglie d’oro ai Mondiali di Londra del 2019 (50 sl, 100 sl, 100 dorso, 100 farfalla, 4×100 sl), insieme ai due ori (50 sl e 100 sl) ai Mondiali di Città del Messico del 2017, cui si sommano l’argento nella 4×100 sl e il bronzo nei 100 dorso. Nato con una coxa vara e una ipoplasia congenita del femore destro, si è avvicinato al nuoto perché “l’unico sport che da ragazzino potevo praticare considerata la mia disabilità: l’acqua, infatti, era l’unico ambiente che mi permetteva di fare attività fisica senza mettere a rischio il mio femore”. Si avvicina allo sport paralimpico nel 2014, iniziando con il paratriathlon. L’atleta che lo ha ispirato maggiormente è Kobe Bryant: “Il suo modo di pensare la quotidianità mi piace molto e mi ci ritrovo abbastanza”. Tra le sue molte passioni, ci sono disegno, arte, video making, fauna marina, tecnologia. Curiosità: nel 2017 è partito per l’Australia per frequentare il quarto anno di liceo come studente straniero a Sydney.

Stefano Raimondi, già oro a Tokyo nei 100 rana Sb9, è nato il primo gennaio 1998 a Soave (Vr). Tesserato per Verona Swimming Team e per le Fiamme Oro, dal 2013 gareggia nel nuoto paralimpico dopo una carriera tra i normodotati interrotta per un incidente in scooter che gli compromette l’uso della gamba sinistra. “Questa disciplina è stata per me un’occasione di rinascita, perché proprio attraverso lo sport sono tornato a camminare”, ha detto. All’esordio a una Paralimpiade, nel suo palmares spiccano a livello internazionale i tre ori (50 sl, 100 rana, 4×100 sl) ai Mondiali di Londra 2019, dove ha conquistato anche cinque medaglie d’argento (100 dorso, 100 rana, 100 sl, 200 misti, 4X100 mista). Studia Scienze motorie e le sue passioni continuano ad essere le moto e i motori in genere.

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