Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – “Fa benissimo ad andarci se crede possa servire per la pace. Anzi, dovremmo farlo tutti se servisse, tutti sulla piazza Rossa. E magari Putin ci ascolterebbe”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, l’ex ministro e storico esponente della Lega Roberto Castelli, intervistato da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, a proposito del possibile viaggio di Matteo Salvini a Mosca, che ha scatenato molte polemiche soprattutto con il Pd.
Sulla possibilità che Salvini abbia comunicato a Draghi questa intenzione, Castelli, che recentemente ha lanciato il movimento ‘Autonomia e Libertà’, spiega: “Se Draghi dicesse di no a Salvini per il viaggio a Mosca sarebbe un guerrafondaio, visto che si metterebbe di traverso ad un tentativo di portare pace”. Il premier italiano, a suo avviso, non ha fatto abbastanza per fermare il conflitto? “Draghi è il più allineato con falchi come Biden, tutto il ‘deep state’ che gli sta dietro, e Stoltenberg – afferma l’ex ministro leghista -. Siccome ci sono in giro dei brutti rumors secondo i quali Draghi aspira a guidare la Nato dica pubblicamente che non così, altrimenti la sua azione guerrafondaia assume un altro aspetto”.
Un’accusa molto forte, che Castelli però non rinnega: “Il mio pensiero è che Draghi lavori non per la pace ma per la guerra, come interessa d’altra parte a Biden, e per questo dovrebbe smentire queste voci”. Tornando alla Lega, il nome che circola di bocca in bocca è quello di Antonio Capuano, che sembrerebbe essere il nuovo consulente per gli Esteri di Salvini. “Francamente non l’ho mai sentito nominare fino a ieri – ha detto Castelli a Un Giorno da Pecora -, è un nome che non mi dice nulla”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it