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Rider: “Accordo con Just Eat supera schiavitù, ora vigileremo”

Esulta la rete nazionale RiderXiDiritti, che riunisce le organizzazioni indipendenti protagoniste nelle varie città italiane dello sciopero di venerdì e di una lunga serie di mobilitazioni negli ultimi anni

Pubblicato:30-03-2021 11:04
Ultimo aggiornamento:30-03-2021 14:47

Bologna, tamponi rapidi ai rider
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BOLOGNA – L’accordo firmato ieri con Cgil, Cisl e Uil porta i fattorini di Just Eat “fuori dalla schiavitù”. Esulta la rete nazionale RiderXiDiritti, che riunisce le organizzazioni indipendenti protagoniste nelle varie città italiane dello sciopero di venerdì e di una lunga serie di mobilitazioni negli ultimi anni. Quella di ieri è una “giornata storica per tutto il movimento rider a pochi giorni dalla più grande mobilitazione nazionale mai vista nel settore, che ha avuto un ruolo imprescindibile anche sul risultato strappato” con Just Eat, rivendica la rete: “La lotta paga sempre”.

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“Dopo il No Delivery Day del 26 marzo, in cui migliaia di lavoratori hanno partecipato allo sciopero da più di 30 città italiane, con l’ausilio e il supporto di moltissimi consumatori che hanno deciso di boicottare il servizio in solidarietà- scrivono i fattorini sui social- un altro passo importante viene calcato sulla strada del riconoscimento dei diritti di tutte e tutti i rider”. Per la prima volta in Italia “una multinazionale del delivery sigla un contratto, dopo una negoziazione avvenuta tra tutte le parti sociali, avviando un processo che porta la figura del fattorino all’interno del Contratto collettivo nazionale della Logistica, Trasporti, Merci e Spedizioni- riepiloga RiderXiDiritti- riconoscendo piene tutele alle lavoratrici e ai lavoratori dell’azienda, che saranno tutti assunti finalmente con un contratto di lavoro vero diventando dipendenti”. Questo significa che i riders di Just Eat “si vedono riconosciuti una paga oraria, un monte ore garantito in fasce a tempo indeterminato per chi già lavorava con l’azienda (esercitando il diritto di prelazione e potendo indicare le proprie preferenze e disponibilità, senza sottoporsi a un periodo di prova)”, continua la nota. Inoltre, il contratto porta con sè “ferie, malattia, mensilità aggiuntive, trattamento di fine rapporto, congedo parentale, assegni familiari, maggiorazioni, premi di produzione, rimborsi per i mezzi, permessi, assicurazioni e diritti sindacali”, sottolineano i riders. Il gruppo Just Eat Take Away con questo contratto “riconosce anche lo status di lavoratori a tutti gli effetti per i suoi corrieri, cambiando assetto organizzativo (passaggio non banale) impegnandosi in questo modo a favorire la riqualificazione della natura del rapporto di lavoro riportando la figura del fattorino delle consegne a domicilio nell’alveo del lavoro garantito”, scrivono ancora i riders.


Ora però “vigileremo sul contratto e sulla sua applicazione nei vari processi aziendali battendoci per il suo rispetto e miglioramento”, avverte RiderXiDiritti, comunicando che nei prossimi giorni “insieme ai lavoratori organizzeremo nei territori diversi momenti di confronto e di discussione per valutare e condividere meglio le nostre impressioni sul momento di transizione che si sta per aprire in azienda”. Per RiderXiDiritti questo è “soltanto un altro passo fondamentale verso la regolamentazione generale del settore e lo stralcio dell’accordo capestro firmato da Ugl e Assodelivery”. Intanto, continua la nota, “aspettiamo notizie anche da Assodelivery a questo punto, perché non dimentichiamo che c’è un tavolo di negoziazione in sospeso con Glovo, Deliveroo, Uber Eats e Social Food sul tema della salute e la sicurezza sanitaria dei lavoratori e una contrattazione da affrontare su tutele e diritti. E noi non ci tireremo certo indietro, aspettando anche notizie dal ministero e dal Parlamento europeo”.

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