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Il presidente somalo Mohamud: “Attenti a non agitare le acque del mar Rosso”

Ospite della fondazione Med-Or, il capo di Stato affronta i temi della crisi regionale e in particolare dello scontro politico con l'Etiopia

Pubblicato:30-01-2024 16:24
Ultimo aggiornamento:30-01-2024 16:29

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ROMA – Non agitate le acque del Mar Rosso: è l’appello del presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud, che sottolinea il moltiplicarsi di fronti e di instabilità in una regione cruciale per la pace e il commercio globale.

IL NODO SOMALILAND

Il suo primo riferimento è all’accordo siglato dall’Etiopia con il Somaliland, una regione separatista di fatto indipendente dagli anni Novanta che resta però ufficialmente parte del territorio nazionale di Mogadiscio. Oggetto dell’intesa, una concessione del porto di Berbera, sul Mar Rosso. La tesi di Mohamud è che l’Etiopia “ha le forze armate” per supportare la richiesta di accesso ma “non ha le risorse economiche”.
Il presidente accusa non meglio identificate forze esterne: “C’è qualcuno dietro a tutto questo, in gioco c’è l’affaccio sul Mar Rosso”. Poi Mohamud allarga lo sguardo alla regione nel suo complesso. “Ci sono gli houthi nello Yemen, che sono una minaccia, e poi c’è la guerra in Sudan, che si trova in una posizione molto difficile” ha detto il presidente. “Vediamo ora quello che accade con il trasporto marittimo e commerciale: la regione del Mar Rosso è volatile, non dovete agitare le sue onde”. Il presidente ha continuato: “Oggi abbiamo bisogno di un approccio inclusivo e globale, che coinvolga i Paesi arabi e dell’Africa, il mondo occidentale e orientale, ciascuno con la propria influenza”.

“L’ITALIA CI SOSTIENE CONTRO L’ETIOPIA”

“Siamo grati al governo italiano che ha detto di volere che sia rispettato il diritto internazionale”: lo ha dichiarato il presidente della Somalia, Sheikh Hassan Mohamud, in riferimento al memorandum d’intesa siglato dall’Etiopia con la regione del Somaliland per ottenere un accesso al Mar Rosso. Rispetto all’accordo, contestato da Mogadiscio, il capo di Stato ha aggiunto: “Non sosteniamo chi viola la sovranità degli altri Paesi; il memorandum del primo gennaio non è diverso da ciò che ha fatto la Russia con l’Ucraina”. Mohamud ha spiegato: “La Russia ha fatto semplicemente un’annessione, mentre l’Etiopia ha fatto un accordo con un’amministrazione regionale che è parte della Somalia; è come se la Francia siglasse un’intesa con la Toscana”.


Il Somaliland è una regione di fatto indipendente dall’inizio degli anni Novanta del secolo scorso. Non è riconosciuta sul piano internazionale da nessun Paese ed è ritenuta da Mogadiscio parte del proprio territorio nazionale. L’intesa del primo gennaio prevede per l’Etiopia una concessione per l’uso del porto di Berbera, in Somaliland, sul Mar Rosso. Mohamud ha rilasciato le sue dichiarazioni nella sede della fondazione Med-Or, a Roma, durante un’intervista con il direttore del quotidiano La Repubblica, Maurizio Molinari.

MINNITI (MED-OR): CON LE BORSE DI STUDIO CRESCE L’AMICIZIA

Med-Or vuole accrescere la collaborazione con la Somalia nel settore della formazione e delle borse di studio di eccellenza: lo ha detto il presidente della fondazione Marco Minniti, ospitando a Roma il capo di Stato Hassan Sheikh Mohamud. “E’ la seconda volta che ci fa visita in pochi mesi e per noi è un grande onore” ha detto Minniti. Citato nel suo discorso lo “spirito di amicizia costruito tra la fondazione e il popolo somalo”. Il presidente di Med-Or, realtà del gruppo Leonardo, ha continuato: “Ragazzi provenienti dalla Somalia stanno studiando in Italia grazie a delle borse e noi stiamo lavorando per implementare questa collaborazione”. Minniti ha ricordato che istruzione e formazione sono uno dei pilastri del Piano Mattei, l’iniziativa italiana per l’Africa voluta dal primo ministro Giorgia Meloni. Il presidente di Med-Or ha concluso: “Il tema del rapporto con l’Africa sarà cruciale nei prossimi decenni; ogni giorno che passa vediamo che l’Europa e questo continente hanno un destino a specchio”.

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