L’emergenza Covid-19 ha bloccato gran parte delle visite specialistiche. E adesso “dobbiamo recuperare tra gli 11 e 14 milioni di prestazioni, che si vanno a sommare alle liste di attesa che c’erano gia’ prima”. A fare i conti Antonio Magi, segretario generale del Sumai. “Bisogna quindi utilizzare a pieno le attivita’ degli ambulatori- ha detto- e degli specialisti, portando l’attivita’ di questi ultimi da 20 a 38 ore settimanali. Bisogna quindi investire sulla sanita’ del territorio, come ha dimostrato anche questa emergenza”.
Sia la zanzara tigre che la zanzara comune non sono in grado di trasmettere il virus SARS-CoV-2. Lo dimostrano i dati preliminari di uno studio condotto da un team di entomologi e virologi dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. La ricerca ha mostrato infatti che il virus non è in grado di replicarsi e quindi di essere successivamente inoculato dalla zanzara attraverso una puntura.
A ogni laureato in Medicina deve corrispondere una borsa di specializzazione o per la medicina generale. E’ la richiesta, tra appelli e proteste in piazza a Roma, fatta da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici. “I ministri Roberto Speranza e Gaetano Manfredi- ha spiegato- si facciano promotori di un disegno di legge che metta nero su bianco questa corrispondenza tra lauree e borse post lauream, come già avviene in altri Paesi europei”.
Nel 2025 “mancheranno 3.394 pediatri ospedalieri in tutte le regioni d’Italia, ad esclusione del Lazio”, a cui si devono aggiungere 7.200 pediatri di famiglia in meno. E’ l’allarme lanciato da Domenico Minasi, presidente dell’Associazione pediatri ospedalieri italiani (Aspoi). “Età avanzata, decrescita del numero di organici e mancato turnover, non tanto legato all’inerzia amministrativa delle aziende sanitarie, quanto alla carenza di nuovi specialisti” sono le maggiori criticità.
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