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Delitto d’onore di Romina Ashrafi, ‘Non è la legge islamica’

Intervista a Renata Pepicelli, docente di islamistica

Pubblicato:29-05-2020 13:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:24
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ROMA – Romina Ashrafi, 13 anni, e’ stata decapitata con un machete, nel sonno, per mano di suo padre, dopo una fuga d’amore con un uomo di 35 anni. E’ accaduto in Iran e il padre assassino e’ ora agli arresti. La notizia, dai siti locali fino alla stampa internazionale, ha tirato in ballo il codice islamico, le leggi di ispirazione islamica, il Corano, le tradizioni e la fede in un cocktail spesso confuso di termini e concetti. Per fare chiarezza DireDonne ha intervistato Renata Pepicelli, docente di Storia dei paesi islamici e Islamistica presso il Dipartimento di Civilta’ e Forme del Sapere dell’Universita’ di Pisa ed esperta di questioni di genere. “Quando si parla di diritto islamico nel linguaggio corrente l’errore comune che si commette e’ confondere la shari’a con la giurisprudenza islamica e con le leggi islamiche in vigore. Con il termine shari’a– ha chiarito la professoressa- stiamo parlando di un’indicazione divina, un percorso, della strada che porta verso Dio per comportarsi in modo giusto sulla Terra e assicurarsi il Paradiso”. Dalla legge divina si e’ passati poi alle “diverse interpretazioni date da esperti di diritto nel corso dei secoli e abbiamo diverse scuole giuridiche nel mondo islamico, con differenze importanti tra la dottrina sciita, dominante in Iran, e quella sunnita, ma anche nella stessa sunnita c’e’ una pluralita’ di diverse scuole giuridiche”.

Per questo non e’ possibile fare generalizzazioni sul mondo islamico: “Questa diversita’- ha sottolineato l’esperta- ci mostra che siamo di fronte a interpretazioni umane del Corano, o della Sunna, la tradizione sulla vita del Profeta Mohammad. Tutte queste diverse letture hanno dato origine, durante l’epoca medievale, a un corpus molto elaborato e ricco” ed e’ questo a rendere vario il quadro dei Paesi islamici: “Oggi abbiamo diverse leggi che governano questi Paesi e sono molto diverse tra di loro, e non sempre s’ispirano al Corano. A volte sono di piena derivazione europea, magari sono leggi scritte nel ‘900 guardando con un occhio ai codici europei e con un altro alle interpretazioni islamiche. Questi codici sono stati anche emendati nel corso degli anni per trasformazioni sociali, per istanze dei gruppi liberali o magari conservatori. Per questo non possiamo parlare di legge islamica”, anche riferendoci all’uccisione di una bambina come Romina Ashrafi. Quanto al delitto d’onore infatti, ha chiarito Pepicelli: “E’ una pratica presente in tutto il mondo, con maggiore utilizzo nel Sud Est asiatico, nelle aree del Medio Oriente, ma non coincide necessariamente con l’Islam. In India ad esempio- ha chiarito la docente- e’ molto diffuso e praticato da Indu, Sikh e da minoranze musulmane. Nel mondo islamico e’ maggiormente praticato in alcuni paesi, mentre in alti molto meno. Nel Corano non esiste e i riferimenti sulla necessita’ di attenersi a una condotta sessuale lecita valgono per le donne e per gli uomini: ‘Di’ ai credenti e alle credenti di abbassare i loro sguardi’ e’ scritto proprio in un versetto del Corano”.

Oggi c’e’ un fermento, un dibattito su quali “tradizioni islamiche siano giuste e quali no- ha ricordato Pepicelli- quali davvero ispirate al Profeta e al Corano e si ragione sulla dubbia attribuzione alla vita di Mohammad e alle fonti”, quel che e’ chiaro e’ che nel “Corano non sono previsti rapporti sessuali fuori da un contratto matrimoniale, ma il delitto d’onore e’ trasversale rispetto alle religioni. C’e’ un tema di onore legato alle donne e alla comunita’ che travalica l’Islam e che troviamo in contesti culturali diversi”, anche nel nostro Paese, nel cuore del mondo occidentale e cristiano. Bisogna quindi guardare, questo ha raccomandato Pepicelli “al singolo Paese, alla regione. In diversi Paesi islamici c’e’ stata l’eliminazione delle attenuanti per il reo di delitto d’onore, ad esempio in Giordania. In Pakistan e’ un dramma molto sentito, cosi’ come in India”. La stessa generalizzazione non e’ possibile se parliamo di diritti delle donne e Paesi islamici: “Dobbiamo vedere- ha ribadito l’esperta- di quale paese parliamo, della legislazione sul diritto di famiglia, delle pratiche e delle consuetudini. La situazione delle donne in Tunisia – per fare un esempio – e’ molto diversa dal Marocco, e siamo sempre in Nord Africa”. Il delitto d’onore, ricordiamo, in Italia e’ stato abolito nel 1981.


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