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L’attivista della diaspora: “Il Senegal va alle elezioni con orgoglio”

Ibrahima Camara sulla rinuncia del presidente Macky Sall a una nuova candidatura: "La democrazia è un percorso, va costruita ogni giorno"

Pubblicato:28-07-2023 16:24
Ultimo aggiornamento:28-07-2023 16:24

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ROMA – “Soddisfazione”, “orgoglio” e “senso di responsabilità”: Ibrahima Camara, segretario generale dell’Associazione dei senegalesi a Roma (Asr), utilizza queste parole per descrivere i sentimenti suscitati dalla rinuncia del presidente Macky Sall a garanzia del principio di alternanza alla guida dello Stato.
La sua decisione, con il “no” alla candidatura per un terzo mandato, è stata salutata a livello internazionale come liberale e democratica. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha detto del Senegal come di “un modello” mondiale. Le settimane precedenti l’annuncio di Sall, giunto a inizio mese, erano state invece segnate dalle accuse dell’opposizione, con disordini di piazza, vittime e feriti. Ad alimentare la tensione una condanna a un anno di reclusione a carico di Ousmane Sonko, un rivale politico di Sall, giudicato colpevole di corruzione.

“DIALOGO E SPIRITO DEMOCRATICO”

“In Italia e a Roma siamo soddisfatti di vedere che in Senegal si riescono ad affrontare e superare i problemi con il dialogo e con uno spirito democratico, scongiurando il più possibile la violenza” sottolinea Camara. “Tanto più che anche il nostro Paese è sottoposto a forti pressioni internazionali, che rischia di pagare caro, come dice il proverbio: ‘Quando gli elefanti combattono tra loro è l’erba che patisce’“. Secondo il segretario generale, in Senegal “si continua a costruire democrazia, sapendo che questa è un percorso e che non è mai perfetta, compiuta o acquisita per sempre”.

A supporto di questa visione, Camara guarda anche al passato, menzionando i presidenti Leopold Senghor, Abdou Diouf, Abdoullaye Wade e infine Sall. “Il 19 marzo 2000 ci fu una telefonata” ricorda: “Diouf chiamò Wade per complimentarsi, dopo che il rivale lo aveva combattuto per 27 anni”. Camara continua: “Il 25 marzo 2012 Sall aveva detto invece di non aspirare a tre mandati, scrivendolo poi nel suo libro ‘Senegal nel cuore’; tanti non ci credevano, visto ciò che accadeva in altri Paesi vicini, ma quando è arrivato il momento giusto il presidente ha mantenuto la parola”.


LA SCELTA DEL CANDIDATO

A Dakar ci si prepara alle elezioni, previste nel febbraio 2024. Il confronto riguarda anzitutto il partito di Sall, l’Alliance pour la république (Apr), parte della più ampia coalizione Benno Bokk Yakaar. Tra gli aspiranti alla candidatura per la massima carica figurano il primo ministro Amadou Ba e Abdoulaye Daouda Diallo, detto ADD. Potrebbe avere un ruolo anche la diaspora, vale a dire la somma e l’insieme delle comunità residenti all’estero. “Quella senegalese è impegnata in politica ed è molto importante anche per ciò che accade all’interno del Paese” risponde Camara. “Stiamo vivendo un momento di speranza e allo stesso tempo di grande responsabilità“.

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