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Coronavirus, l’appello di Liberisti italiani: “Emergenza fiscale, il 2020 sia anno bianco”

Per la ripartenza servono "rottamazione e riforma del sistema"

Pubblicato:28-04-2020 10:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:13
Autore:

andrea bernaudo
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ROMA – “L’emergenza pandemica, il lockdown e i provvedimenti del Governo hanno bloccato la libertà e sospeso la Costituzione. Adesso serve un provvedimento fiscale emergenziale, che tenga conto dello tsunami economico che sta per travolgere l’economia reale e i lavoratori indipendenti”. Così in una nota i Liberisti Italiani, in attesa del secondo provvedimento economico allo studio del Governo.

“Il 2020 non è – e non sarà – un anno lavorativo ordinario.
L’obiettivo del 2020 sarà per chi sta sul mercato vero – al massimo – non far saltare la nostra già precaria economia e quindi l’Italia- continua la nota del Movimento guidato da Andrea Bernaudo- La situazione imprevedibile e incolpevole che stanno vivendo imprese e partite Iva è pari a una catastrofe naturale, un terremoto economico che impone una legge di emergenza che non può prescindere dall’utilizzo della leva fiscale”.
“È venuta meno la capacità contributiva generalizzata di imprese e lavoratori autonomi prevista dall’articolo 53 della Costituzione- spiega l’avvocato Alessandro Onofri, responsabile giustizia del Movimento- e ciò impone al Governo una deroga alla legislazione tributaria vigente”.

“Il governo nel prossimo decreto- continua la nota- preveda il dimezzamento delle pendenze per tutto il 2020 e disinneschi la bomba fiscale di giugno. A questa dovuta misura deve essere affiancata una ‘rottamazione post-bellica’, per le pendenze accumulate sino ad oggi – salvo i casi di reati e frodi fiscali passate in giudicato – anche al fine di reperire risorse per l’erario, altrimenti non esigibili a colpi di accertamenti induttivi e contenziosi, che servono solo a dare il colpo di grazia a chi è chiamato a far ripartire l’Italia, serve un reset. Fatto questo va pianificata da subito la riforma strutturale di semplificazione e riduzione fiscale che l’Italia aspetta invano da 25 anni”.


“Il governo- concludono i Liberisti Italiani- non può con una mano fare indebitare le aziende e promettere fantamiliardi e invece con l’altra continuare a prosciugare con le tasse più alte del mondo imprese e partite Iva sull’orlo del precipizio, senza nemmeno ipotizzare un taglio della spesa pubblica non necessaria, di cui non c’è traccia in nessun decreto, nonostante i vergognosi sprechi e malversazioni sotto gli occhi di tutti e da 30 anni”.

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