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La bomba atomica contro la Cina, dieci anni fa la Russia simulava la terza guerra mondiale

Un'inchiesta del Financial Times su documenti riservati sostiene che la Russia starebbe studiando l'ipotesi del ricorso alle armi nucleari su scenari di guerra tra superpotenze

Pubblicato:28-02-2024 16:32
Ultimo aggiornamento:02-03-2024 12:55
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attentato mosca putin
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ROMA – “Wargames” si chiamavano negli anni 80, simulazioni: la Russia sta studiando l’ipotesi del ricorso alle armi nucleari su scenari di guerra tra superpotenze. Insomma, prove tecniche di terza guerra mondiale. Lo rivela un’inchiesta del Financial Times, che ha visionato alcuni file top secret russi.

La Russia, impegnata nella guerra d’aggressione all’Ucraina, sta valutando addirittura l’armageddon nucleare come eventuale risposta di secondo livello – dopo il fallimento delle armi convenzionali – ad una offensiva della Cina. Una quinta inedita per gli equilibri diplomatici internazionali.

La spiegazione, scrive il Financial Times, è che i documenti non sono aggiornati, ma risalirebbero a circa dieci anni fa, quando i rapporti di forza tra Russia e Cina erano diversi. Le due potenze negli ultimi anni si sono molto riavvicinate, pur con tutta la delicata ambiguità rispetto al conflitto in Ucraina.


Il Financial Times racconta che i russi avrebbero simulato la distruzione del 20% dei sottomarini atomici russi, con uno sbarco nemico in territorio russo e la caduta delle frontiere militari. L’agenzia russa Tass nel frattempo conferma che la minaccia nucleare resta sul tavolo di Putin: la Russia avrebbe infatti sviluppato un nuovo simulatore di esplosione nucleare a terra, utilizzato per l’addestramento delle truppe. Il simulatore è stato brevettato, e nella descrizione d’uso si legge che “lo scopo del modello è quello di fornire una chiara simulazione delle caratteristiche visive – l’effetto d’impatto, il lampo di luce e la nube di polvere a forma di fungo – di un’esplosione nucleare a terra”.

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