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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 27 giugno – mattina

Di seguito un estratto degli interventi

Pubblicato:27-06-2023 11:19
Ultimo aggiornamento:05-07-2023 11:23

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SAN MARINO – La seduta del Consiglio grande e generale, dopo l’apertura dei lavori in notturna ieri, riparte oggi, martedì 27 giugno, dal comma Comunicazioni. E a tenere banco è il lavoro della nuova maggioranza e del governo dopo l’uscita di Rete.

Dopo gli interventi in seduta notturna, in particolare di diversi segretari di Stato, arrivano questa mattina le prese di posizione dei consiglieri di Libera, con gli affondo sul servizio socio-sanitario e sulle politiche di sviluppo, in particolare il caso Amazon, e debito; e Repubblica Futura, che si concentra su legge elettorale, macchina del fango sul segretario di stato Federico Pedini Amati e Amazon. Rete denuncia “il governo del baratto” sottolineando come i cittadini noteranno subito l’uscita dalla maggioranza con i progetti di legge portati in Aula; e Motus Liberi definisce la sua una legittima difesa per far valere il proprio peso politico in maggioranza.

Chiuso il comma Comunicazioni si passa all’esame di interpellanze e interrogazioni. Sono tre quelle affrontate, tutte di Libera: si parte da quella in merito alla delibera del Congresso di Stato 10 del 29 giugno 2020 “Conferimento incarichi di consulenza in favore di Nomisma e della dottoressa Elisa Zafferani, per la predisposizione di un piano nazionale di sviluppo economico a lungo termine” e ai progetti “San Marino 2023”, Amazon Web Services e Aquila Capita. E a rispondere è il segretario di Stato per l’Industria Fabio Righi. L’interpellanza viene trasformata in mozione. Il segretario di Stato Teodoro Lonfernini, in sostituzione del collega a interim per la Sanità Massimo Andrea Ugolini, risponde invece a quelle sui chiarimenti sulle delibere del Congresso di Stato 17 del 21 novembre 2022 “Nuova nomina Presidente Nucleo di Valutazione e monitoraggio delle performance” e 34 dell’1 febbraio 2023 “Precisazioni nuova nomina del Presidente del Nucleo di valutazione e monitoraggio delle performance”; e per chiarimenti sulla notizia apparsa sulla stampa circa la sostituzione del direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute italiano e che riguarderebbe l’attuale direttore generale dell’Iss.


I Capitani reggenti annunciano che l’odg presentato da Libera verrà discusso a fine seduta e si arriva così al comma 3 “Nomina del segretario di Stato per gli Affari Interni, la Funzione Pubblica, gli Affari Istituzionali e i Rapporti con le Giunte di Castello e del Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Previdenza e gli Affari Sociali, gli Affari Politici, le Pari Opportunità e l’Innovazione Tecnologica”; dibattito sull’attuale situazione politica. Sono 57 gli iscritti a intervenire e prima della pausa prendono parola in nove. Il primo è Emanuele Santi di Rete, ma la seduta viene interrotta per qualche minuto affinché un esponente di maggioranza presenti i nuovi segretari di Stato: lo fa Gian Carlo Venturini del Partito democratico cristiano sammarinese. Si tratta di Gian Nicola Berti agli Affari interni al posto di Elena Tonnini e di Mariella Mularoni alla Sanità in sostituzione di Roberto Ciavatta. E poi riprendono gli interventi prima dell’interruzione con i lavori che riprenderanno alle 15. L’opposizione attacca in particolare sulla legittimità del nuovo esecutivo con la maggioranza che rispedisce le accuse al mittente. Il segretario di Stato per le Finanze Marco gatti precisa che la legislatura si concluderà comunque in anticipo una volta centrati gli obiettivi prefissati, in particolare accordo di associazione con l’Ue ed equilibrio di bilancio.

Di seguito un riassunto degli interventi

Comma 2: Comunicazioni

Emanuele Santi, Rete: una risposta a quanto emerso sulla legge della cittadinanza e nuova rinuncia dai consiglieri di Libera è dovuta. Viene attaccato anche il mio movimento ma forse è l’unico che si è sempre espresso in maniera favorevole. Il problema è che tutte le forze politiche negli incontri fanno emergere distinguo. La legge non è andata avanti perché politicamente non ci sono le condizioni. La maggior parte dei gruppi non la vogliono. E con il Comites si deve essere onesti. È legittimo, ma serve chiarezza.

Sul rinvio a giudizio, giornale.sm e repubblica.sm sono gli unici a dare spazio. Abbiamo una comunicazione giudiziaria che dice che negli anni 2017-2019 c’era un’associazione a delinquere. Dobbiamo parlarne, sono rimasto stupito della vendita di Lunalogic, Stratos. Noi non abbiamo paura di porci davanti ai cittadini, non abbiamo mai appaltato il governo a terzi o in Lussemburgo.

Sul governo, non ci dite su cosa volete andare avanti. Mi sembra che sia il governo del baratto, tra Amazon, variante Prg, espropri, residenze fiscali non domiciliate con il Des che esce dalla porta e rientra dalla finestra. Il Pdcs pochi mesi dopo insediamento ha ceduto al ricatto di Motus liberi sulla consulenza Nomisma, forse nasce tutto da lì.

Guerrino Zanotti, Libera: se c’è illegittimità governativa va segnalata. L’intervento del segretario di Stato Federico Pedini Amati sostiene la mancanza di politica nel dibattito e lo scontro personale. Credo ci sia e ci sia stato uno scontro sulle visioni del modello per la Repubblica. Ci sono temi importanti su cui è emersa con chiarezza la nostra visione rispetto a quella del governo, dove c’era anche Rete fino a qualche mese fa. Il Des, il parto più lungo, è un modello che non può essere promosso, è la strada sbagliata. Sula sanità non abbiamo fatto uno scontro personale sul segretario di Stato Roberto Ciavatta, ma rimarcato il nostro modello. È mancata dai partiti che hanno una visione riformista la forza politica per fare emergere le proprie idee e c’è un appiattimento. Come per la vicenda del progetto di legge sulla cittadinanza. C’è un rischio di conservatorismo che la Dc persegue da sempre. Non condividiamo la visione del servizio socio-sanitario, paternalistico e assistenzialistico, nella sanità ci sono stati scontri conflittuali e il segretario di Stato ha dovuto demandare su certe tematiche, senza dettare linee politiche. Non c’è la volontà di dare alla cittadinanza una visione di una San Marino diversa.

Alessandro Bevitori, Libera: con l’uscita di Rete del governo, dobbiamo dimostrare di portare a casa risultati. Continuare con diatribe e attacchi al quarto anno di legislatura non ci sta, sono fuori tempo massimo. I progetti che possono generare sviluppo non erano tra i punti di forza di Rete e ora il governo non ha più alibi. Rete dava la colpa a Libera ma abbiamo sempre fatto la nostra parte sui progetti di sviluppo delle imprese. E così sarà anche adesso. C’è un odg corposo e alcuni aspetti sono interessanti. Bene che sull’assestamento di bilancio ci sono diverse cose per crescita e sviluppo. In questi 4 anni si è parlato molto di controlli, ma per non fare macelleria sociale si devono aumentare le entrate con l’economia sana e sostenibile. Anche la green economy. Si devono portare avanti i progetti, c’è un debito molto pesante, basta con le prese in giro. Se il governo ha la forza per proseguire lo faccia, altrimenti si deve andare a casa. Sulla politica estera la posizione del collega Marco Nicolini sul Consiglio d’Europa e l’esclusione degli atleti russi, che non il è modo corretto, la condivido.

Francesca Civerchia, Partito democratico cristiano sammarinese: intervengo per fatto personale sulle critiche al servizio socio-sanitario, è ignobile utilizzare la posizione delle persone per fare attacchi politici. I progetti sono autorizzati dal Comitato esecutivo. Anche il progetto di prevenzione per gli adolescenti. Invito il collega Zanotti a parlare di politica e non di questioni di carattere tecnico.

Michela Pelliccioni, Motus Liberi: la virata confessionale dei colleghi di Rete è evidente. È un’operazione di marketing, quando la base non segue più si salva il salvabile. Da qui la decisione di uscire dalla maggioranza, e se i cittadini hanno bisogno di risposte pazienza. L’importante è attivare la campagna elettorale, con il restyling pubblicitario. Ma i sammarinesi non sono stupidi. Si butta sugli altri per difesa quello che non si ha il coraggio di dire. Ossessionati da Rete? Ci definiscono un errore, ma non è sempre brutto esserlo. Motus non avrebbe dovuto superare lo sbarramento, invece è andato oltre il 6% e non ha fatto crescere Rete. Per il collega Ciavatta abbiamo portato solo Amazon ma l’elenco dei progetti è lungo e mi stupiscono i pdl portati all’ultimo da Rete. La nostra è stata legittima difesa di fronte a un sistema di prevaricazioni che ha determinato la necessità di alzare la voce per fare valere il nostro peso politico.

Andrea Zafferani, Repubblica futura: critichiamo spesso il segretario di Stato Pedini Amati che risponde attaccando sul personale. Speriamo di confrontarci su come rendere il turismo strutturale. Esprimo solidarietà sulla macchina del fango partita nei suoi confronti. Ma questo approccio lo avete creato voi: si lamenta delle falsità e degli stop, ma attacca Rf. Passiamo oltre e combattiamo questo modo di fare. Sulla legge elettorale, la interpretate a vostro uso e consumo: a inizio legislatura parte il calcio mercato e se poi i consiglieri abbandonano non c’è problema. Può succedere di tutto. È un assurdo pazzesco, a parti invertite fareste il diavolo a quattro. Su Amazon sono curioso di sapere a cosa si riferisce il segretario di Stato Fabio Righi, con chi se la prende? E le dichiarazioni del collega Marco Gatti sono superate? Nessuno sa niente. Sull’accordo di associazione con l’Ue è doveroso che il Consiglio ne dibatta, la Commissione mista non può approfondire i grandi nodi.

Vladimiro Selva, Libera: questo governo che tenta di proseguire deve preoccuparsi di mutui, bollette e problema casa, ma le risposte sono discutibili. Il nostro Paese attraversa una difficoltà latente, grazie al debito i problemi di fondo restano sotto il tappeto. I cittadini non hanno la percezione di cosa vuole dire chiudere con 30 milioni di disavanzo di debito pubblico, serve una fase riformatrice importante. Ma tolta la giustizia, su tutti gli altri temi c’è stata divisione. Con questo rimescolamento forse ci sarà maggiore coesione, anche se il segretario di stato per l’Industria dà una visione diametralmente opposta a quella del capogruppo della Dc. Amazon è stata messa in discussione, l’Europa quando si parla di Iva e vigilanza bancaria emergono le diversità. In questa maggioranza residua o residuale manca una idea chiara di San Marino. Noi la vogliamo qualificare come Paese virtuoso a partire dalla gestione ambientale. Dove in questo momento le politiche sono a zero. Se la politica non fa i conti con la gravità del momento mettendo da parte gli interessi di parte, il Paese vivrà momenti sempre più difficili. Se nascerà questo governo non sarà risolutivo e i problemi rimarranno se non peggioreranno.

Daniela Giannoni, Rete: è il primo Consiglio con Rete all’opposizione e sento parlare di scelta di marketing. Ma la migliore politica di marketing la fa la maggioranza con l’ordine dei lavori. Provvedimenti clientelari e abominevoli. I cittadini vedranno la differenze tra Rete e non Rete in maggioranza. Motus finalmente ammette che ha ricattato la maggioranza non avendo un peso politico. È politicamente basso il ricatto come legittima difesa. E ora ci aspettiamo che ricatti o lo facciano altri gruppi in maggioranza. Rete ha fatto una proposta perché è uscita dall’immobilismo della maggioranza e ogni gruppo potrà contribuire. Sono il nuovo capogruppo senza alcun ricatto.

Comma 3: Nomina del Segretario di Stato per gli Affari Interni, la Funzione Pubblica, gli Affari Istituzionali e i Rapporti con le Giunte di Castello e del Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Previdenza e gli Affari Sociali, gli Affari Politici, le Pari Opportunità e l’Innovazione Tecnologica. Dibattito sull’attuale situazione politica

Emanuele Santi, Rete: sono stupito, trattiamo il comma di presentazione dei nuovi segretari di Stato e non sono stati presentati, un’idea ce la siamo fatta dai giornali, alla Sanità Mariella Mularoni e agli Interni Gina Nicola Berti, ma mi aspettavo un riferimento del governo. Faccio in bocca al lupo

Gian Carlo Venturini, Partito democratico cristiano sammarinese: è giusto dare una comunicazione iniziale sulle nomine: al posto di Elena Tonnini Gian Nicola Berti come segretario per gli Affari interni; al posto di Roberto Ciavatta la proposta è Mariella Mularoni per la Sanità. Sono state manutenute quelle presentate il 30 dicembre 2019 e sulla base della legge qualificata procediamo a proposta. Dalla maggioranza le motivazioni sulla crisi sono state date nella precedente seduta. La maggioranza ha ritenuto di proseguire l’esperienza di governo perché è necessario dare risposta ad alcuni aspetti e impegni assunti nel 2019, oltre che all’accordo di associazione. Ci sono provvedimenti necessari a Paese, anche quelli caratterizzati dallo sviluppo e per il sostegno a famiglie e imprese. Queste sono le motivazioni per cui la maggioranza seppure ridotta mantiene il proprio impegno.

Emanuele Santi, Rete: scena grottesca, la maggioranza nasce tra i dubbi. Regna la confusione: mi auguro emerga cosa farete come governo. È un esecutivo per tirare a campare e di fronte all’immobilismo non ci siamo più stati. Se le cose sono fatte bene ci saremo, ma visti i presupposti mi sembra che non ci siano la forza e forse l’organizzazione per andare avanti. Tra i grandi interventi che mancano è il problema con l’Antimafia. Dopo la relazione della commissione con conseguente odg dell’Aula e impegno su prevenzione e azioni cautelari, la maggioranza glissa. Quando vogliamo affrontare il problema seriamente? Ci sono società del settore automobili che aprono, evadono milioni di euro di monofase in due mesi e chiudono. Come le blocchiamo? Mi auguro ci sia la volontà di intervenire su un problema serio.

Eva Guidi, Libera: l’inizio di dibattito segue l’iter della precedente sessione. Per come sono stati scritti gli ordini del giorno del Consiglio grande e generale sembra ci sia un semplice avvicendamento di segretari di Stato. Andava indicato il ritiro di Rete dalla maggioranza. Il nuovo governo parte con due problemi seri: i dubbi sulla legittimità e la debolezza dei numeri per accordo associazione, legge di bilancio 2024 e legge di assestamento. Sono tre punti che pesano, dalla sostenibilità del bilancio partono molte cose. La motivazione per il governo dei 44 era portare avanti le riforme ma di tutto ciò non abbiamo visto quasi nulla. Ci vorrebbero più forza, più numeri, si dovrebbe procedere in modo diretto per trovarne di nuova. L’Fmi chiede di intervenire sulla riforma delle pensioni e servono misure di sviluppo importanti.

Fernando Bindi, Repubblica futura: è stupefacente, 33 voti si trasformano in 35 e le coalizioni necessarie non ci sono più. Ma anche mettendo insieme i 35 che mancano e la coalizione che non c’è più, la catena non funziona. Se non c’è il sostegno nonostante la campagna acquisti, è difficile dimostrare la legittimità di questo governo. Non c’è il fatidico numero previsto dalla legge elettorale. Non raccontate che c’è la piena legittimità. Avete azzerato gli organi di garanzia e preso tutte le commissioni. Repubblica futura chiede il rispetto delle regole esistenti, un vulnus all’ordinamento rischia di aprirne altri e il comma 15 è solo l’inizio dell’orgia clientelare che ci aspetta. Occorre mantenere l’identità della Repubblica, la nostra sovranità è messa alla prova, e diventare non un aspetto decorativo ma una sostanza.

Gaetano Troina, Motus liberi: non so chi ha messo mano alla legge elettorale nel 2019, però il dato è che è così. E c’è la legittimità di maggioranza e governo di andare avanti. Non riesco a capire come si può sostenere il contrario a livello giuridico. Sul tema dei controlli si tirano fuori questioni già chiarite: occorre distinguere tra criminalità organizzata e mafia. Se ci sono infiltrazioni di quest’ultima si presentino gli esposti. Alle Forze dell’ordine non risultano. Sul mancato versamento della monofase siamo intervenuti molte volte: non si può sapere a priori. Si mescolano le questioni e i presupposti, è una dinamica un po’ strumentale, si racconti a cittadinanza come stanno le cose. Sulle cose da fare c’è chiarezza: i temi sono tutti sul tavolo, non sono tantissimi ma sono definiti.

Marco Gatti, segretario di Stato per le Finanze: il governo opera in maniera assolutamente legittima. Si gioca sulle parole ma la legge elettorale se non è chiarissima tende a far sì che il governo si mantenga. E un vincitore lo dà. Se qualcuno non è convinto potrà mettere in campo eventuali azioni per fare valutare la legge. Ci sarà una rivalutazione delle priorità: abbiamo detto più volte che l’obiettivo importante è l’accordo di associazione, entro fine di quest’anno va chiuso o si deve ripartire da zero. Deve essere un accordo sostenibile e favorevole che tiene conto dei principi delle quattro libertà e noi chiediamo di tenere conto proporzionalità e piccolo Stato. Un altro punto fondamentale è l’equilibrio di bilancio con all’interno le varie attività. Sugli interventi strutturati la situazione cambia, un discorso sono le riforme con numeri importanti e un’altra con numeri risicati e vicini alle lezioni. Nessuno può pensare di arrivare a termine legislatura nel dicembre 2024. passato l’anno e, si potrà parlare di una nuova fase elettorale. È stato creato un gruppo di lavoro tecnico per i controlli per relazionare al governo sullo stato dell’arte, che non riteniamo catastrofico, e per miglioramenti.

Alessandro Mancini, Noi per la Repubblica: oggi siamo chiamati a indicare i due nuovi segretari di Stato. Esprimo l’auspicio di buon lavoro a loro e ai nuovi consiglieri. Dai colleghi di opposizione emerge una preoccupazione che fa da stimolo. Ma faccio fatica ad accettare che ciò che sta per partire è illegittimo. Posso condividere delle preoccupazioni politiche ma non di illegittimità, la legge elettorale non c’entra, la norma costituzionale del Congresso di Stato è chiara e lì ci dobbiamo attenere. C’è tanto lavoro da fare nei prossimi mesi: c’è la consapevolezza che il programma di governo non può essere esaurito. Ci sono delle priorità, politica estera e conti, e la necessità di mettere a disposizione risorse per innescare sviluppo. Da parte dell’opposizione auspico un atteggiamento di responsabilità. La parola agli elettori non tarderà ad arrivare ma le istituzioni non vanno strapazzate.

Andrea Belluzzi, segretario di Stato per l’Istruzione: la domanda è perché politicamente andare avanti. Sul piano tecnico infatti la norma dove non dice non vieta. È una sfida politica e io l’accetto. L’agenda ha al centro il negoziato con l’Ue ma ci sono altre ragioni sul tavolo: come il tema dell’energia, il rinnovo del contratto di lavoro. Non si va avanti per il clientelismo, non lo accetto da chi ha occupato i gangli di potere.

Marica Montemaggi, Libera: c’è grande preoccupazione per quello che non accadrà. È iniziata di nuovo la corsa per garantirsi i numeri e il livello di veto in Aula si è alzato. Tutto in vista della prossima campagna elettorale. In un anno non ci può essere un cambiamento di visione e non abbiamo condiviso i cambi di passo fatti in questi anni. Abbiamo sempre votato ciò che fa bene al Paese ma non prestiamo al fianco a queste azioni con nomi e cognomi che curano solo interessi particolari. L’unica alternativa sono le elezioni, il governo non è legittimato, non c’è una base normativa che lo regge ma una vostra interpretazione. Siamo per una fase di responsabilità che prevede il termine di legislatura e poi un nuovo iter. Siamo molto preoccupati per il possibile immobilismo.

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