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Libia, +Europa: Memorandum fuorilegge, serve una commissione d’inchiesta

Riccardo Magi rilancia la proposta di legge per un'indagine parlamentare: "Gravi violazioni dall'Italia, accordo mai ratificato". +Europa oggi in piazza con le associazioni

Pubblicato:26-10-2022 15:24
Ultimo aggiornamento:26-10-2022 15:25

migranti sea watch 4-min
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ROMA – “Non è tollerabile che uno Stato dell’Unione Europea come l’Italia continui ad essere il mandante delle gravi violazioni dei Diritti Umani perpetrate dai libici ai danni dei migranti del Mediterraneo, in forza di un Accordo che, peraltro, non è mai stato ratificato dal Parlamento“. A dirlo è Riccardo Magi, Presidente e deputato di +Europa, che rilancia una proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta che faccia chiarezza sull’attuazione degli accordi in tema di migranti.

IL MEMORANDUM DEL 2017

“Con il Memorandum del 2017 – spiega Magi – il nostro Paese ha di fatto delegato la Guardia Costiera libica, fornendole supporto materiale e finanziandola, a intercettare uomini, donne e bambini che scappano alla ricerca di salvezza, e a riportarli forzatamente il Libia, dove vengono sottoposti a detenzioni, abusi e violenze, tra cui torture, stupri e uccisioni, come ampiamente documentato in questi anni da organizzazioni internazionali oltre che da numerose ONG. Ho deciso, quindi, di ripresentare una proposta di Legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta che faccia chiarezza sull’attuazione degli accordi di cooperazione e sui naufragi, sulle attività di addestramento e di supporto logistico della Guardia Costiera libica svolte dal personale italiano, sullo stato dei centri di detenzione e sulle violazioni dei diritti”.


+EUROPA IN PIAZZA CON LE ASSOCIAZIONI


“Per questi motivi – aggiunge il parlamentare – oggi parteciperemo all’iniziativa convocata a Roma da decine di organizzazioni contro il rinnovo del memorandum. Contestualmente presenterò anche un’interpellanza al Ministro degli Esteri, chiedendo se il Governo italiano intenda revocare o, quantomeno, modificare il contenuto del Memorandum, tenendo conto del fatto che i governi italiani si sono ripetutamente impegnati per la modifica senza alcun risultato”. La manifestazione è stata organizzata alle 17,30 in Piazza dell’Esquilino a Roma “per chiedere all’Italia e all’Europa di riconoscere le proprie responsabilità e non rinnovare gli accordi con la Libia”. Se entro il 2 novembre il governo italiano non deciderà per la revoca, il Memorandum Italia–Libia verrà automaticamente rinnovato per altri 3 anni.

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