Cresce pericolosamente la tensione tra la Russia e l’Occidente. I servizi di sicurezza di Mosca accusano l’Ucraina di aver addestrato in Medio Oriente i terroristi della Crocus Hall. Secondo i russi i risultati preliminari dell’inchiesta indicano un coinvolgimento degli Usa e della Gran Bretagna nell’attacco. “Ci sarà un rappresaglia”, dicono. Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani si tratta di “propaganda. L’attentato- sottolinea- è chiaramente di matrice islamica”. La Nato parla di “accuse ridicole”. Mentre il ministro degli Esteri ucraino dice che sebbene l’Ucraina non abbia mai chiesto “truppe da combattimento europee sul terreno”, i leader della Ue devono abituarsi all’idea che questo “giorno potrebbe arrivare”.
Televisori sempre più grandi. Contenuti sempre più ricchi. Competizione sempre più aspra. Visione sempre più individuale. È il quadro del mercato tv che emerge dalla relazione annuale al Parlamento del presidente di Auditel, Andrea Imperiali. “La tv italiana- dice- grazie anche all’adozione precoce e alla rapida diffusione del digitale terrestre e dell’alta definizione, si è adattata prontamente alla nuova realtà, rimanendo sempre centrale nella nostra società”. I numeri dicono che oggi nelle case degli italiani ci sono 21 milioni di smart tv e 20 milioni e mezzo di televisori tradizionali. Contando anche gli schermi digitali si arriva a 120 milioni di apparecchi. Cresce il mercato dell’on demand: “Oggi- sottolinea Imperiali- sul mercato globale dello streaming operano 27 diverse piattaforme, nel 2012 c’era solo Netflix”.
Una sollecitazione al governo per avviare l’iter di una nuova legge elettorale. L’input arriva da Lega e Forza Italia, che si rivolgono all’esecutivo durante la discussione sulla riforma del premierato in commissione Affari costituzionali al Senato. In particolare, secondo il leghista Paolo Tosato, una nuova legge elettorale che assicuri una maggioranza in Parlamento è addirittura “più importante” della stessa riforma che prevede l’elezione diretta del premier. Per Adriano Paroli di Forza Italia, invece, la nuova legge può essere “la condizione necessaria per arrivare a un accordo con le opposizioni” sul premierato.
Strappare i minori e le loro mamme dalle famiglie criminali. È lo scopo del protocollo “Liberi di scegliere”, firmato oggi nella sede del ministero della Giustizia a Roma. Il progetto vuole sostenere i ragazzi e i loro familiari che rifiutano le logiche criminali, assicurando una concreta alternativa anche quando non esistono i presupposti per lo status di collaboratori o testimoni di giustizia. Già operativo a Reggio Calabria e Catania, con 150 minori e 30 mamme già coinvolti, il protocollo si arricchisce di nuovi protagonisti istituzionali e arriva anche a Napoli e Palermo puntando soprattutto sulla formazione dei giovani. A firmarlo sono stati tra gli altri i ministri della Giustizia, Nordio, dell’Interno, Piantedosi e dell’Istruzione Valditara.
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