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FAENZA (Ravenna) – Come ai tempi dei Medici e i Manfredi, Firenze si lega di nuovo a Faenza portando dalla Galleria degli Uffizi nella città romagnola il Polittico della Beata Umiltà di Pietro Lorenzetti, capolavoro della pittura gotica, reduce da un lungo e complesso restauro. L’opera ha un particolare significato per Faenza, non solo perché 11 delle 14 tavole su fondo oro (più la predella) raffigurano episodi della vita e dei miracoli della santa, canonizzata nel 1722 e co-patrona della città, ma anche perché il capolavoro approda alla Pinacoteca faentina proprio nell’anno in cui la città è stata funestata dall’alluvione. Un segno di buon augurio, speranza e ripresa. In uno degli episodi dell’opera, tra l’altro, la santa è raffigurata mentre, ispirata da una visione, attraversa il fiume Lamone per recarsi a pregare in un luogo isolato: il corso d’acqua è lo stesso che nella scorsa primavera è esondato allagando campi, case e strade.
Il Polittico sarà in Pinacoteca dal 31 ottobre al 3 marzo, e così Faenza entra a far parte degli Uffizi Diffusi, il piano di diffusione dell’arte sul territorio lanciato due anni fa dal celebre museo fiorentino. L’esposizione, finanziata interamente grazie al contributo di privati, offrirà anche l’occasione di ammirare, per la prima volta, i risultati del restauro dell’opera, appena terminato dopo quattro anni di lavoro.
Per il sindaco di Faenza, Massimo Isola, questo è un progetto “importante, reso possibile grazie alla collaborazione e solidarietà degli Uffizi, e finanziato da tanti donatori che, dall’Italia e dall’estero, hanno creduto insieme a noi nella ripartenza di Faenza come città d’arte, dopo le alluvioni di maggio“. Quest’opera “preziosa e potente- prosegue il primo cittadino- ci stupisce e ci commuove con i suoi scorci immaginari dei nostri monumenti medievali”.
La protagonista è appunto Umiltà, “santa che qui è nata e ancora, dopo otto secoli, è presente nella storia e nella cultura di Faenza e del territorio. Fa parte della nostra identità, parola che, in questa fase di ripresa, sentiamo il bisogno di sottolineare, nella nostra città così duramente ferita. Grazie agli Uffizi diffusi abbiamo l’opportunità di offrire a tutti un’esperienza artistica e culturale imperdibile, unica“. La mostra, conclude Isola, “è un segnale di speranza che riporta l’attenzione sulle nostre bellezze, sulle altre splendide opere della Pinacoteca Comunale, e sulle possibilità del futuro culturale e turistico di Faenza”.
Gli Uffizi diffusi, commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, “varcano il confine toscano per un’occasione eccezionale, che ribadisce l’alleanza storica tra Firenze e Faenza. Le due città sono sempre state unite dai percorsi appenninici che resero possibile a Santa Umiltà di spostarsi in riva all’Arno per fondare il suo monastero, e poi strettamente connesse nel Rinascimento grazie ai rapporti stabili tra i rispettivi signori, i Medici e i Manfredi“. Quell’amicizia “ha portato a Faenza alcuni dei più importanti artisti fiorentini del Quattrocento e vede nello splendido duomo cittadino un monumento simbolo”. La mostra del Polittico della Beata Umiltà “è ora intesa come un risarcimento, anch’esso simbolico, dopo le devastazioni subite dalla Romagna nel maggio scorso”.
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