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Il Consiglio della Valle d’Aosta approva la legge su equo compenso dei professionisti

L'iter era stato avviato a marzo con una proposta di legge di Paolo Sammaritani (Lega), che poi ha illustrato il provvedimento in aula

Pubblicato:25-07-2021 11:10
Ultimo aggiornamento:25-07-2021 11:11
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(DIRE – Notiziario Sanità e Politiche sociali) Aosta, 25 lug. – Riconoscere il diritto all’equo compenso per le prestazioni dei liberi professionisti rese alla Pubblica amministrazione. È l’obiettivo della legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta. L’iter era stato avviato a marzo con una proposta di legge di Paolo Sammaritani (Lega), che poi ha illustrato il provvedimento in aula.

“Il decreto Bersani del 2006 e il decreto legge 1 del 2012 hanno abrogato definitivamente le tariffe delle professioni regolamentate, producendo una totale deregolamentazione del settore portando a una situazione iniqua, per cui i professionisti forti e strutturati (molto pochi), che godevano di posizione di privilegio sul mercato, hanno potuto aumentare i prezzi ben oltre il limite dettato dalle precedenti tariffe massime, mentre la stragrande maggioranza, e in particolare i giovani, è stata costretta a ridurre sempre più le richieste di compensi”, ha spiegato Sammaritani. “È chiaro che compensi al di sotto degli ex tariffari minimi portano all’assoluta mancanza di qualità delle prestazioni e, di conseguenza, alla mancata tutela del consumatore e dei cittadini in generale- ha aggiunto l’ex assessore regionale- oltre che a una violazione del principio costituzionale che afferma che il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”.

“Dopo un percorso complesso e tormentato- ha proseguito Samaritani- dal 2017 una serie di interventi normativi hanno disciplinato l’equo compenso, ma a livello nazionale il tema è più che mai all’ordine del giorno con tre proposte di legge che hanno iniziato il loro iter in Parlamento. L’unico ambito in cui il legislatore regionale può intervenire è quello che riguarda il diritto dei professionisti all’equo compenso nei confronti della pubblica amministrazione: era tempo che anche la Valle d’Aosta si dotasse di questo strumento normativo”.


Il consigliere di Pour l’Autonomie, Augusto Rollandin, ha aggiunto: “C’è ancora un punto da chiarire: l’equo compenso nell’ambito dei rapporti tra privati, dove i controlli sono più difficili. Sarà importante tra un anno avere una valutazione delle situazioni emerse perché potremo capire se ci sono degli aspetti da codificare meglio”.

L’assessore allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha osservato che “questa è una prima tappa di un percorso molto lungo: il mondo delle professioni va preso in carico da parte sia della politica sia dell’amministrazione. Le leggi sono datate e c’è la necessità di elaborare una legge che dia una risposta definitiva al mondo delle professioni: stiamo facendo le prime riflessioni perché oltre all’aspetto legislativo c’è la necessità di creare una struttura dedicata- che oggi non esiste in Regione- che tuteli e dia risposte al settore dei professionisti, anche per aiutare i giovani che si affacciano sul mercato del lavoro”.

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