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VIDEO | Bettini: “Landini leader? I sindacalisti non lo sono mai stati”

"Non ho mai conosciuto un leader del sindacato che sia poi riuscito a diventare un leader politico", dice Goffredo Bettini, che parla anche di Pd e premierato

Pubblicato:10-05-2024 19:52
Ultimo aggiornamento:10-05-2024 20:02

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ROMA – “Landini leader della sinistra? Non credo ci sia questa ambizione. Lui è uomo intelligente e sa bene quale sia il suo mestiere, e il mestiere del sindacalista è una cosa molto diversa. Io non ho mai conosciuto un leader del sindacato che sia poi riuscito a diventare un leader politico, forse Marini nella sua tradizione politica. A sinistra no. E parlo di grandi personalità. Togliatti amava molto Di Vittorio, c’era un rapporto di grande considerazione e rispetto. Ma poi Togliatti ha avuto con lui grandi scontri politici che hanno ridimensionato il ruolo di Di Vittorio come dirigente politico”. Così il dirigente nazionale e co-fondatore del Pd, Goffredo Bettini, nel corso di un’intervista con il direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone.

“RUTELLI? SERVE PERSONA AFFIDABILE PER AREA MODERATA”

“C’è una spazio politico interessante, che è anche una tradizione nel Paese: parlo dell’area laica, liberale e garantista, che ha sempre avuto, anche nella prima Repubblica, un peso di circa il 10%. Renzi e Calenda l’indole unitaria proprio non ce l’hanno e, anzi, si sono messi l’uno contro l’altro anche quando stavano insieme. Abbiamo il pericolo che quell’elettorato si sprechi o faccia un ago della bilancia ambiguo, con ammiccamenti a destra. Invece noi abbiamo bisogno di una forza di quel tipo affidabile e contro la destra”. Così il dirigente nazionale e co-fondatore del Pd, Goffredo Bettini, nel corso di un’intervista con il direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone, parlando del possibile e futuro ruolo politico dell’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli.

“PREMIERATO? NON È COME PER IL SINDACO, CI VUOLE PRUDENZA”

“In assoluto non sono pregiudizialmente contrario all’elezione diretta, quella che chiama i cittadini a esprimersi per scegliere chi li deve governare. Nel 1981 io ero responsabile della propaganda del Pci di Roma durante la campagna per l’elezione di Petroselli. Io già allora proposi un manifesto con la sua foto e la scritta ‘Vota il tuo sindaco’. Nel 1993, poi, riproponemmo questa logica con la campagna su Rutelli. Per un Comune non vedo niente di male, ma per quanto riguarda il Governo di uno Stato ci vuole un bilanciamento dei poteri molto attento, perché un Paese ha una complessità che va filtrata da un assetto istituzionale che permetta di non concentrare tutto il potere su una persona”. Così il dirigente nazionale e co-fondatore del Pd, Goffredo Bettini, nel corso di un’intervista con il direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone.
“Questo è un tema molto delicato- ha aggiunto Bettini- che tra l’altro si inserisce in un clima caratterizzato da una ventata fortemente illiberale che sta vivendo la politica italiana, ma anche la sua cultura e la sua società. Dobbiamo avere prudenza e costruire un assetto che dia maggiore governabilità ma senza scelte plebiscitarie e populiste”.


“NON VEDO RISCHI SCISSIONE NEL PD, PLURALISMO VOCI È RICCHEZZA”

“Una scissione? Non vedo questo rischio. Anzi, credo che la pluralità delle voci favorisca il voto al Pd. Sto vedendo nei sondaggi che stiamo migliorando, nonostante il dibattito e le presunte divisioni. Questo ci deve indicare la via per il futuro. Nel Pd abbiamo diverse culture e ridurle a una soltanto diminuisce lo spazio di voci che possono arrivare ai vari pezzi della società italiana e convincerli. A questo pluralismo va concessa la possibilità di rapportarsi permanentemente alla società”. Così il dirigente nazionale e co-fondatore del Pd, Goffredo Bettini, nel corso di un’intervista con il direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone, parlando delle divisioni interne al Pd.

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