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In Emilia-Romagna nuova stretta su Piacenza e Rimini

Ieri sera con un nuova ordinanza Bonaccini ha uniformato le 'regole' per Piacenza Rimini: no a consegne di beni non essenziali e stop generalizzato attività

Pubblicato:25-03-2020 07:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:01
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BOLOGNA – Nuova ordinanza della Regione Emilia-Romagna, che generalizza e uniforma le disposizioni emanata nei giorni scorsi per Rimini e Piacenza. Nella sostanza, come spiega la Regione in una nota, nel nuovo atto del presidente Stefano Bonaccini vengono confermate tutte le misure delle precedenti ordinanze in entrambe le province.

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Si provvede dunque alla sospensione pressoché generalizzata delle attività economiche, spiega la nota, “ad esclusione di quelle essenziali o di quelle che garantiscano contatti limitati fra le persone al proprio interno, applicando rigide misure di sicurezza”, e al “rafforzamento delle misure per garantire il contenimento e il distanziamento sociale, a partire dal divieto di ogni assembramento con più di due persone, con l’intensificazione dei controlli”.


Sia nel piacentino che nel riminese, rispetto alle imprese che devono sospendere la loro attività, possono proseguire le aziende di logistica, “limitatamente alla gestione di merci la cui ricezione, immagazzinamento, lavorazione e spedizione (anche finalizzata alla vendita al dettaglio attraverso piattaforme di vendita al dettaglio online) sia connessa ad attività o filiere riguardanti beni essenziali“.

Sostanzialmente i “vettori potranno consegnare a domicilio solo i beni la cui commercializzazione è tuttora prevista, sospendendo viceversa la consegna di quegli articoli che oggi sono già esclusi dal commercio al dettaglio a seguito della chiusura dei negozi”. Ciò consentirà, spiega ancora la Regione, “non solo di rendere più omogenea la disciplina del commercio tra acquisti in negozio e acquisti on line, ma di contenere l’attività connessa alla logistica, assicurando un maggior distanziamento tra i lavoratori, anche in forza di misure ulteriormente restrittive e di sicurezza per chi continuerà ad operare (organizzazione per turni, entrate ed uscite scaglionate, turnazione anche nelle mense e nelle pause, eccetera)”. Ugualmente in entrambe le province, tutte le strutture ricettive sono chiuse, tranne quelle legate alla gestione dell’emergenza coronavirus.

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