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Coronavirus, Fontana: “Conte su Codogno? O non si rende conto o è disperato”

Conte: "Evitare di andare in ordine sparso, lavorare insieme"

Pubblicato:25-02-2020 09:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:03
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MILANO – “Spero che queste uscite siano una voce scappata, senza rendersi conto, oppure vuol dire che il governo inizia ad essere preoccupantemente fuori controllo”. Il presidente lombardo Attilio Fontana, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io su Radio 1 Rai, non ha proprio digerito le critiche mosse dal governo e in particolar modo dal premier Giuseppe Conte su presunte carenze dell’ospedale di Codogno, che sarebbe colpevole, a detta del premier, di mancati controlli. “Un’affermazione di questo genere è infondata, ingenerosa e inaccettabile”, sbotta Fontana, che si dice ancora convinto che l’attacco del presidente del Consiglio rappresenti “qualcosa che non si sia reso conto di dire”. Qualora ci fosse invece coscienza nelle parole di Conte, il governatore replica dando la sua versione.

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“Noi abbiamo seguito purtroppo i protocolli del governo- dice- ma se avessimo fatto quello che proponevamo noi governatori…”. Il riferimento di Fontana è alla lettera inviata qualche settimana fa a Palazzo Chigi dai quattro presidenti regionali di Lombardia, Veneto, Friuli e Trentino. “Un mese prima che scoppiasse l’epidemia noi avevamo chiesto di essere messi in condizione di aumentare i controlli– sottolinea- ma siamo stati accusati di essere razzisti e di voler diffondere il panico”. Il presidente del consiglio invece “il 3 febbraio disse ‘fidatevi di me, ci penso io’, ma adesso non può venire a dire che siamo noi i responsabili”. 

Insomma, ormai pare essere passato il tempo in cui il dibattito politico veniva messo da parte, a favore di obiettivi comuni. “Io queste cose non avrei mai voluto ricordarle”, confida il governatore lombardo, ma “se Conte si mette ad attaccare le Regioni vuol dire che ha un’altra strategia, la strategia della disperazione”, cioè quella di “attaccare altri per sviare l’attenzione”.

CONTE: “PROPONIAMO PROTOCOLLO PER TUTTE LE REGIONI”

“Noi proporremo un protocollo condiviso con tutti” i governatori regionali “per evitare di andare in ordine sparso”, dice il presidente del consiglio Giuseppe Conte, prima della riunione alla protezione civile coi presidenti di regione e coi ministri. “Il protocollo sarà per tutte le Regioni perché occorre evitare di andare in ordine sparso. Sono ottimista, ho già notato una predisposizione da parte dei governatori alla collaborazione. Questo è il momento del confronto, per concordare le prossime azioni”, aggiunge.

FUOCO SU CONTE ANCHE DAL PIEMONTE, CIRIO: “USCITA INFELICE”

“È stata una uscita infelice e poco chiara”. Attacca così il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, intervistato questa mattina dai microfoni di Rai Agorà. “In Piemonte siamo passati dal livello di attenzione al livello di contenimento del virus- precisa-. Il primo era stato stabilito dal governo ed era di sua competenza. Non è il momento questo di guardare indietro, ma è stato affrontato, io credo, non con la dovuta attenzione. Tant’è che siamo passati al contenimento quando il problema ce lo siamo trovati in casa”. Non fa sconti Cirio, commentando la possibilità messa sul piatto dal premier Giuseppe Conte di adottare misure che contraggono le prerogative dei governatori regionali. “Il presidente difenda i confini nazionali, noi pensiamo alla salute dei piemontesi- prosegue Cirio-. A me di far cadere il governo non interessa. Bisognerebbe commissariare chi ha sottovalutato il Coronavirus”. Cirio ha inoltre confermato che, al momento, in Piemonte ci sono tre casi accertati. La bambina che ieri sembrava potesse essere positiva al test è risultata negativa.

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