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Nelle Filippine una casa protetta per le minori vittime di abusi

Suor Pasadas a 'Dire': "Qui è emergenza, agli abusi avvengono sulle minorenni negli slum oppure online ma anche su donne portate all'estero"

Pubblicato:24-10-2023 16:20
Ultimo aggiornamento:25-10-2023 17:46
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Foto di copertina: Suor Judith Pasadas, crediti: Scatti Spontanei

ROMA – “Nelle Filippine la principale emergenza sociale è lo sfruttamento sessuale delle minorenni e il cybersex“. Con l’agenzia Dire ne parla suor Judith Padasas, 70 anni, di cui 44 vissuti come missionaria delle Carmelitane della carità e anche, più di recente, come attivista contro la tratta di esseri umani. Un tema, questo, del quale la religiosa filippina ha preso maggior coscienza tre anni fa, grazie a un incontro a Washington organizzato dalla sua congregazione: “Da allora mi sono dedicata anima e corpo e ho partecipato a vari corsi di formazione”.

LA PEDOPORNOGRAFIA ONLINE E LA TRATTA AUMENTANO

Nel 2022, a causa anche del lockdown determinato dalla pandemia di Covid-19, il ministero della Giustizia di Manila ha rilevato che le vittime della pornografia online erano aumentate del 264,6% rispetto al 2019, passando da 76.561 a 279.166, a fronte di oltre 2 milioni di segnalazioni alle forze dell’ordine. Il governo del presidente Ferdinand Marcos Jr., come ricorda la stampa locale, ha risposto al fenomeno dichiarando “guerra al cybersex”, inasprendo le leggi contro i responsabili e le reti criminali. Anche la tratta a fini sessuali è ora punita con pene fino a 20 anni di reclusione.


Suor Padasas è diventata un punto di riferimento per la sua congregazione, che alla fine l’ha esortata a lasciare il ruolo di insegnante alle scuole superiori di Manila per trasferirsi nella città di Tagaytay, una sessantina di chilometri a sud della capitale, per dirigere il Tahanan Vedruna Children Center. “E’ una casa protetta per bambini e adulte, che offre scuola e sostegno” spiega la religiosa. “Al momento accogliamo nove minori e due donne. Le minorenni ci vengono portate dagli assistenti sociali che monitorano gli slum”.

GLI SLUM, TRAPPOLE PER LE BAMBINE

Le baraccopoli urbane, dove trovano riparo le classi meno abbienti e vulnerabili, sono luoghi insidiosi per le bambine. “Già dai tre anni d’età”, avverte la missionaria, “perché c’è grande promiscuità: le bambine subiscono abusi dal padre, dai parenti o dai vicini, perché restano molte ore sole oppure perché di notte condividono i letti coi familiari maschi”. Quanto alle adulte, la missionaria riferisce ancora: “Ne ho salvate due che erano state portate in Libano e Arabia Saudita. Ho allertato le autorità, che hanno contattato le ambasciate filippine a Beirut e Riad, e così siamo riuscite a riportarle qui nella casa protetta”.
L’occasione dell’intervista è il primo Advocacy Forum organizzato questa settimana a Roma dall’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg), che riunisce quasi 2mila superiore da 97 Paesi in rappresentanza di oltre 600mila suore nel mondo.

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Crediti: Scatti Spontanei

Grazie alla collaborazione col Global Solidarity Fund, l’Uisg ha organizzato uno spazio di condivisione e confronto – culmine di un lavoro durato tre anni – per offrire proposte e strumenti alle congregazioni impegnate nei vari ambiti di sviluppo. “Ho potuto condividere la mia esperienza sulla tratta” sottolinea madre Padasas, che conclude, con fiducia e ottimismo: “Ho lanciato un messaggio ai religiosi presenti nelle Filippine che ancora ignorano l’esistenza dello sfruttamento sessuale delle bambine negli slum oppure nelle strade, o addirittura online: dobbiamo fare rete, possiamo salvarle”.

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