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Tg Ambiente, edizione del 24 ottobre 2023

Si parla di ecosistema urbano, Med Energy Conference e del Monte Rosa

Pubblicato:24-10-2023 14:08
Ultimo aggiornamento:24-10-2023 14:09
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ECOSISTEMA URBANO, STRADA IN SALITA PER LE CITTÀ

Strada in salita per le città italiane, segnate negli ultimi 30 anni da una crescita lenta e troppo altalenante e dove le emergenze urbane, nonostante lievi miglioramenti, restano più o meno le stesse: smog, trasporti, spreco idrico, auto circolanti restano, infatti, le questioni più critiche da affrontare. È quanto emerge in sintesi da Ecosistema Urbano 2023, il report di Legambiente sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo. Quest’anno Ecosistema Urbano è alla sua trentesima edizione e per l’occasione fa il punto su questi anni di studi e monitoraggi sulle città, iniziati nel 1994, presentando anche la classifica 2023 con Trento che guida la graduatoria per performance ambientali seguita da Mantova e Pordenone. Al settimo posto Cosenza, prima città del Sud, alle sue spalle Cagliari 16ª e Oristano 22ª. Roma è solo 89esima, fanalino di coda per Caltanissetta (103ª), Catania e Palermo (entrambe 105ª). Oscillazione in negativo per Milano al 42esimo posto (la scorsa edizione era scesa al 38esimo posto), per Firenze che slitta al 53esima posto e Genova al 58esimo posto. Per Legambiente in questi 30 anni a rallentare la crescita sostenibile delle città sono stati interventi troppo a compartimenti stagni che non hanno permesso quella accelerata che serviva alle aree urbane, in cui oggi si concentra una sfida cruciale.

OMC, GREENPEACE INTERROMPE PARTITA GOLF TRA PETROLIERI

Attiviste e attivisti di Greenpeace hanno interrotto una partita di golf organizzata nell’ambito della OMC Med Energy Conference & Exhibition a Ravenna, dove si incontrano ministri e dirigenti delle aziende petrolifere dei Paesi del Mediterraneo. hanno voluto denunciare pacificamente le gravi responsabilità dell’industria dei combustibili fossili per le vittime e i danni causati dalla crisi climatica e dai conflitti per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio. Gli attivisti e le attiviste, provenienti da Belgio, Croazia, Francia, Germania, Italia, Slovacchia, Spagna e Ungheria, travestiti da dinosauri con i loghi di alcune delle principali compagnie di combustibili fossili, hanno pacificamente invaso il campo da golf mentre i delegati dell’OMC giocavano. Un secondo gruppo di attivisti ha quindi esposto un grande striscione con la scritta ‘Stop playing with our lives’ (smettete di giocare con le nostre vite) e aperto alcuni banner con le scritte ‘Le fonti fossili meritano l’estinzione’, ‘Gas e petrolio = Guerra e conflitti’ e ‘Basta crimini fossili’, in italiano, inglese e francese. “Come accaduto ai dinosauri, anche le aziende dei combustibili fossili devono prepararsi all’estinzione”, dice Chiara Campione, responsabile dell’Unità Clima di Greenpeace Italia. “Mentre milioni di persone subiscono gli impatti del caos climatico, i dirigenti del settore petrolifero e del gas pensano solo ad accumulare profitti. Ora basta”.

GHIACCIAIO COLLE DEL LYS, ICE MEMORY TORNA SUL MONTE ROSA

Operando per dieci giorni a 4.155 metri di quota, un team di scienziati italiani ha portato a termine con successo una missione per estrarre due campioni profondi oltre 100 metri dal ghiacciaio del Colle del Lys, sul massiccio del Monte Rosa. La missione si è svolta nell’ambito del progetto internazionale Ice-Memory ed è stata coordinata dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche. Le attività sul Colle del Lys si inseriscono nel contesto delle spedizioni per lo studio e la conservazione dei ghiacciai italiani finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Fondazione Ice Memory. Una delle due “carote di ghiaccio” estratte dai ricercatori sarà analizzata nei laboratori dell’Università Ca’ Foscari Venezia, l’altra sarà destinata alla ‘banca dei ghiacci’ che la Fondazione Ice Memory realizzerà in Antartide, presso la base italo-francese di Concordia. Qui le future generazioni di scienziati potranno studiare la memoria climatica e ambientale del Monte Rosa, anche quando il ghiacciaio del Colle del Lys sarà estinto a causa del cambiamento climatico. “I ghiacciai alpini sono a rischio estinzione e ne siamo consapevoli. Vogliamo recuperare e preservare, per le future generazioni di scienziati, questi straordinari archivi del clima del nostro Pianeta prima che tutte le informazioni che contengono vadano completamente perdute”, spiega Carlo Barbante, paleoclimatologo, direttore del Cnr-Isp, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia e vicepresidente della Ice Memory Foundation.


TECNOLOGIA MITSUBISHI PER IL GIFFONI FILM FESTIVAL

Nelle sale del Giffoni Film Festival si respira entusiasmo, e si respira anche buona aria, grazie all’impianto di climatizzazione realizzato da Mitsubishi Electric, con soluzioni ideate per gli ambienti e le attività specifiche del cinema. Si tratta di sistemi che variano l’erogazione di aria in base ai diversi momenti della vita di una sala: prima dell’ingresso del pubblico, durante la proiezione, nelle varie stagioni e diverse temperature. Naturalmente il sistema non deve disturbare la visione dei film, quindi la silenziosità deve essere elevata e anche i flussi di aria devono essere ben direzionati, per evitare che getti non ottimizzati facciano vibrare la tela dello schermo, con effetti deleteri sulla visione. Il comando remoto Advanced di Mitsubishi Electric consente di controllare fino a 16 unità interne. Lo scopo è poter gestire funzionalità e consumi nell’ottica di una riduzione dei consumi di energia, oltre che di maggior benessere, sulla base dei dati di con quattro sensori (temperatura, umidità, presenza e luminosità) che permettono l’uso di funzioni di regolazione avanzate. Le unità di trattamento dell’aria e gli impianti di climatizzazione si scambiano continuamente le informazioni attraverso una rete costituita sia da un modulo di interfaccia segnali esterni dedicato via rete dati, applicando di volta in volta i diversi valori desiderati calcolati e sviluppati per la struttura. Il tutto fa sì che il sistema sia organizzato per reagire a scenari diversi: sala piena o vuota, prima della proiezione o durante, in estate o in inverno, se l’aria è troppo secca o c’è troppa anidride carbonica, se fa troppo freddo o troppo caldo.

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