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Di Maio inviato speciale nel Golfo, la maggioranza attacca: “Poltronaro”

All'indomani della notizia per cui Luigi Di Maio sarà inviato speciale nel Golfo per la Ue, la maggioranza di governo ribadisce la propria contrarietà

Pubblicato:24-04-2023 18:11
Ultimo aggiornamento:24-04-2023 19:30
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ROMA – La nomina di Luigi Di Maio, ex ministro degli Esteri, ex M5s, a inviato speciale nel Golfo Persico per conto dell’Unione europea fa infuriare la maggioranza di governo. All’indomani della notizia, le polemiche non si placano. Se Edmondo Cirielli, attuale Vice Ministro degli Esteri, ribadisce che quella di Di Maio non è una scelta condivisa dal Governo Meloni, Maurizio Gasparri affonda: “Di Maio poltronaro voltagabbana, va archiviato”. Anche il leader della Lega Matteo Salvini storce il naso: “Ci ripensino, ci sono diplomatici migliori”.

CIRIELLI: NON È NOME DEL GOVERNO, SI CANDIDO’ DALLA FARNESINA

“La nomina di inviato speciale dell’Ue per il Golfo dell’ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è una scelta dell’Alto Rappresentante Josep Borrel intrapresa nell’ambito delle sue prerogative; una scelta non condivisa né partecipata in alcun modo dal governo italiano“. Lo chiarisce il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e coordinatore della Direzione Nazionale di Fdi, on. Edmondo Cirielli. “Di Maio ha proposto la sua candidatura nella passata legislatura, quando era ministro degli Affari Esteri, e il Governo in carica non può che prendere atto della proposta autonoma del commissario europeo”, ha aggiunto il Vice Ministro. “Per questo è ovvio che Di Maio non è il nome né del governo né di Fdi. Prendiamo atto con rispetto della scelta di Borrel che sarà valutata dalle Autorità dell’Unione Europea“, ha concluso Cirielli.

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GASPARRI (FI): “SULLO SCANDALO DI MAIO CHIEDERÒ UN VOTO DEL PARLAMENTO

“Sullo scandalo Di Maio chiederò un voto del Parlamento. Pubblicamente sconfessato dal governo del suo Paese, che con garbo ma con chiarezza ha detto che non è il candidato dell’esecutivo italiano, fortemente censurato dalle forze politiche che rappresentano la maggioranza democratica dell’Italia, Luigi Di Maio, dopo una vita da seminatore di odio e poi da poltronaro voltagabbana, rinunci ad un incarico per il quale è palesemente inadeguato. Privo di basi culturali elementari, ignaro della storia, della geografia, del congiuntivo, incapace di distinguere un Paese dall’altro, frequentatore di gilet gialli parigini, già sodale di seminatori di odio, forse convinto che si parli di una pizzeria su qualche Golfo italiano e non di una complessa area che richiede nozioni a lui ignote, anela a lauti compensi. So bene che la designazione compete a poco trasparenti circuiti europei, ma in queste ore porró comunque il problema nel parlamento italiano, cercando con una risoluzione di far emergere una pubblica censura istituzionale, per impedire una costosa nomina, che offende la democrazia, la cultura, la competenza, la grammatica e la geografia. Quello di Luigi Di Maio è un penoso caso umano, che va archiviato. In caso diverso in ogni sede politica, istituzionale, diplomatica, interna e internazionale porró, non da solo, ogni giorno la questione. Ho già informato alcuni rappresentanti diplomatici dell’area del Golfo dei danni che causerebbe nei rapporti internazionali una tale ridicola figura. E ho trovato condivisione e sconcerto”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. 

SALVINI: NOMINA DI MAIO? CI RIPENSINO, CI SONO DIPLOMATICI MIGLIORI

La nomina Luigi Di Maio come inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico continua a far storcere il naso al vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini. “Con tutti i diplomatici di carriera che hanno fatto tanto, in Italia e in Europa, mandare a mediare il signor Di Maio Luigi è curioso. Conto che ci ripensino, perché in Italia e in Europa ci sono mediatori con curriculum assolutamente superiori rispetto al pur rispettabile ex ministro degli Esteri. Non è una questione personale”, sottolinea a margine del sopralluogo al cantiere del lotto 2 operativo per il potenziamento del tratto dell’A1 Firenze Sud-Incisa. Quella della nomina, prosegue, “non è l’unica iniziativa curiosa da parte di alcune istituzioni europee che sono più ideologiche, che pragmatiche. Penso alle direttive su auto e case green, alle carni sintetiche, ai formaggi finti o ai vini farlocchi”.

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