VENEZIA – Oggi a livello nazionale “mancano all’appello perlomeno 250.000 asintomatici e altri 200.000 sintomatici, casi che sicuramente abbiamo“. Lo afferma il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. Ciò si calcola “assumendo che la mortalità del virus in Veneto, in Lombardia e in tutte le altre Regioni d’Italia sia la stessa”.
Il problema delle morti in Lombardia “dipende dal fatto che non si fa diagnosi, non è che il virus in Lombardia è diverso da quello del Veneto”, continua Crisanti secondo cui per questo motivo “è ingiusto accusare il sistema sanitario della Lombardia, che è stato inondato da questi numeri”. Ad ogni modo oggi “i numeri del Veneto sono i più reali d’Italia” e “la percentuale di morti è leggermente più alta rispetto alla Cina, ma è comprensibile per la maggiore età media”. Ed è quindi riportando il rapporto tra casi e decessi riscontrato in Veneto al resto del Paese che saltano fuori i 450.000 casi mancanti.
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“Non fare una zona rossa nel bergamasco è stata un’autentica follia”, dice ancora Crisanti.
Ad oggi i laboratori della Regione Veneto sono in grado di analizzare circa 2.000 tamponi al giorno, ma entro la prossima settimana conta di arrivare a circa 4.000, per poi aumentare la capacità fino a 20.000 tamponi al giorno. Questo il progetto annunciato dal governatore del Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera.
Finora il Veneto ha realizzato circa 65.000 tamponi, spiega Zaia. “La Regione sta coordinando i laboratori di microbiologia, come aumentare personale e come posizionare i macchinari… siamo passati da 100 tamponi al giorno a 2.000 e contiamo di arrivare a 4.000 la prossima settimana”, aggiunge il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti annunciando l’acquisto di un macchinario che consentirà di raddoppiare i tamponi analizzati.
Inoltre la Regione ha acquistato “11 macchine per tamponi per i pronto soccorso”, che sono in grado di analizzare otto campioni alla volta con un processo di appena un’ora, afferma Zaia. L’effettuazione dei tamponi “andrà avanti finché continuerà l’emergenza e anche dopo probabilmente, perché ci sarà follow up… non la conosciamo questa bestia, non si pensi che poi si apre l’ombrellone ed è tutto a posto, bisognerà tenere la guardia alta”, conclude il governatore.
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