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Il Veneto vara le vacanze sui fiumi, “come nei paesi nordici”

La terza domenica di aprile si celebrerà giornata regionale del turismo fluviale. Nuova legge.

Pubblicato:05-03-2024 16:58
Ultimo aggiornamento:05-03-2024 16:58

fiume agricoltura
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VENEZIA – Dopo le stanze panoramiche ad alta quota, le vacanze sui fiumi. Il Veneto sdogana una nuova frontiera del (suo) turismo: con 41 voti a favore il Consiglio regionale ha approvato le nuove “Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e la promozione del turismo fluviale e il sostegno alle comunità rivierasche”. E’ una legge, prima firmataria Laura Cestari (Lega-Liga veneta), che promuove le vacanze fluviali e la fruizione turistica dei corsi d’acqua, dei percorsi e dei borghi rivieraschi, per sostenere “una filiera di attività e servizi legati al tempo libero, al godimento del paesaggio e del patrimonio culturale locale, alle crociere fluviali, alle pratiche sportive e alla scoperta delle tipicità enogastronomiche delle comunità rivierasche”.

NUOVE FORME DI TURISMO, “COME NEI PAESI NORDICI”

Per turismo fluviale, ha spiegato Cestari, non “si intendono solo escursioni in barca, crociere in houseboat, passeggiate e attività nautiche di prossimità, come il canottaggio, il kajak o la pesca sportiva, ma un complesso integrato di attività di ‘filiera’ che abbinano sport e cultura, relax ed enogastronomia, sport ed eventi”. Il provvedimento allora “promuove un diverso modello gestionale di valorizzazione del turismo e delle comunità rivierasche che si ispira alle esperienze dei paesi nordici e implica un vasto coinvolgimento dei soggetti locali”. Nuove forme di turismo come “volano per il territorio, specie per le aree più fragili come il Polesine”. Con una unica regia si pianificherà “la valorizzazione turistica di tutte le comunità rivierasche”. La nuova legge impegna la giunta regionale a sostenere con bandi le progettualità delle comunità rivierasche per la valorizzazione dei fiumi e la “promozione di un’offerta turistica sostenibile e integrata, che preservi la biodiversità delle aree rivierasche, favorisca nuove modalità di trasporto integrato e promuova le aree marginali del Veneto”.

E LA TERZA DOMENICA DI APRILE SI CELEBRA LA GIORNATA DEI FIUMI

Nel concreto, la legge stanzia 100.000 euro l’anno per la promozione di questo segmento dell’offerta turistica e 250.000 euro l’anno per riqualificazione e ristrutturazione di approdi, ponti, ormeggi, e di fabbricati e strutture già esistenti che possano essere funzionali al turismo fluviale. Ogni anno, inoltre, nella terza domenica di aprile si celebrerà la Giornata regionale del turismo fluviale, con progetti informativi e associativi a tema. La Giornata (avrà un budget annuale di 25.000 euro) coinvolgerà enti locali, associazioni, Pro loco e scuole in iniziative di promozione delle comunità rivierasche. Quei 375.000 euro sono pochi “rispetto agli obiettivi ambiziosi di una legge che merita comunque attenzione e sostegno”, ha evidenziato la correlatrice Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) vicepresidente della commissione Turismo. Dell’esiguità delle risorse ha parlato anche il portavoce delle opposizioni, Arturo Lorenzoni.
Le opposizioni hanno visto accolte alcune proposte, ad esempio per incentivare barche con motori ad energia pulita e a prevedere una valutazione annuale sull’applicazione della legge. Che piace (per le connessioni con la tutela ambientale, il contrasto all’inquinamento delle acque e la promozione del cicloturismo e del turismo sostenibile) alla presidente della commissione Cultura Francesca Scatto (Lega-Liga), e Tommaso Razzolini, Enoch Soranzo e Daniele Polato di Fratelli d’Italia, alla capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini. Cauto il Pd: Andrea Zanoni e Jonatan Montanariello e la vicepresidente del Consiglio Francesca Zottis hanno auspicato interventi più consistenti a favore dell’intermodalità fluviale e “leggi di programmazione, per evitare tante leggine che disperdono risorse”. Plaude l’assessore Francesco Calzavara che, a nome della Giunta, ha prospettato un possibile aumento di risorse in futuro per una iniziativa che “coinvolge tre assessorati e mette in dialogo le politiche per il turismo, quelle per le infrastrutture e quelle per la tutela dell’ambiente e delle vie d’acqua”.


DOPO IL COLLI DAY, QUELLO DEI FIUMI: “E I PROBLEMI VERI?”

Dopo la giornata per celebrare l’autonomia, dopo quella dedicata ai colli Veneti (la prima domenica di primavera) ecco quella per i fiumi del Veneto. La terza domenica di aprile. Bene, ma non be benissimo, osserva il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale del Veneto, Arturo Lorenzoni: “Ogni giorno comitati, associazioni e semplici cittadini evidenziano molteplici criticità in settori strategici quali sanità, sociale, ambiente, mobilità, e la lista potrebbe continuare all’infinito. E il Consiglio regionale cosa fa? Usa tempo e risorse per creare dal nulla le giornate dei Colli e dei fiumi. Sicuramente, iniziative che possono avere ricadute positive, tuttavia, risultano utili soprattutto per distribuire contributi a pioggia agli enti locali, con il fine ultimo di cementare il consenso“. E “sentire dire che tutto ciò rappresenta il volano per il sostegno alla nostra economia mi fa pensare che forse c’è un problema di analisi sui bisogni del Veneto”. Se bastassero 375.000 euro per avere un volano economico”, allora direi di farne una al giorno di leggi simili. Ma i problemi sono altrove e qualcuno non lo ha ancora capito. Spero lo capiscano i cittadini”, conclude Lorenzoni.

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